« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. »

Day 2,514, 12:53 Published in Italy Serbia by Marcogentili

« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »

(Art. 1 della Costituzione Italiana)


Trenta o quaranta anni fa Macerata e i borghi marchigiani pullulavano di botteghe e artigiani, dove si imparava un mestiere, lo si tramandava di generazione in generazione preservando un “sapere” prezioso e vitale. Oltre a far risuonare i rumori e gli echi dovuto al lavoro di martelli, attrezzi, lime, forbici ecc, erano inoltre anche luoghi di ritrovo e di aggregazione, dove ci si scambiavano saluti, battute e si discuteva in maniera libera e disinvolta sulla vita e su temi attuali come la politica. Erano l’anima della città, un legame civile che univa i cittadini attraverso una convivenza stretta, spontanea e forse più genuina.

In questi anni ho cercato di fotografare diversi contesti lavorativi nelle zone del maceratese, che con il tempo e la crisi dei nostri giorni purtroppo tendono a scomparire, a favore invece del vortice del consumismo indiscriminato dei supermercati e dei grandi centri commerciali. In questi spazi definiti “non luoghi” dove migliaia di persone si incrociano senza entrare in relazione sospinti o dal dal desiderio frenetico di consumare o di accelerare le operazioni quotidiane o come porta di accesso a un cambiamento (reale o simbolico). Questi spazi sono il prodotto e rappresentativi della nostra epoca, caratterizzata dalla precarietà assoluta (non solo nel campo lavorativo), dalla provvisorietà, dal transito e dal passaggio al progressivo individualismo solitario. Le persone transitano nei non-luoghi ma nessuno vi abita. Questo ha portato alla distruzione di quelle che erano e sono tutt’ora le nostre tradizioni fondate sui piccoli artigiani e agricoltori, che un tempo furono la forza motrice dell’Italia del dopoguerra. Sicuramente e lo spero vivamente, in un futuro forse non troppo lontano, questi lavori potrebbero essere rivalutati come opportunità lavorative per i giovani e in particolare un patrimonio culturale e intergenerazionale inestimabile, che dobbiamo a tutti i costi preservare per le generazioni future.

Fin da piccolo ero attratto dalla luce delle botteghe, dai profumi e dai colori dei campi coltivati che Nonno mi portava a vedere nei pomeriggi estivi. Sicuramente questo ha contribuito a realizzare questo reportage che con il tempo crescerà e si arricchirà di altre persone che intervisterò e cercherò di fotografare nel loro contesto lavorativo e nelle loro quotidianità, cercando di esprimere l’essenza vera del lavoro.

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A presto,
Marco