Governi il Governo, il Congresso "congressi"!

Day 2,790, 12:37 Published in Italy Italy by Yamisuke

Si fa un gran parlare, in queste ore, dell'approvazione di un provvedimento nel Congresso eItaliano che abrogherebbe tutte le leggi extra-gioco promulgate negli ultimi tre anni: si va dal clamoroso al sensazionalistico, passando per l'algido stupore istituzionale, con un'occhiata al surrealismo ma tralasciando le parentesi tonte.
Si sono dette anche molte cose sul mio conto per aver proposto un provvedimento simile ma in questa sede tralascerò certe chiacchiere che lasciano il tempo che trovano.

Onestamente, non capisco il motivo di tanto baccano per un processo democratico tanto normale che potremmo quasi definire banale: il Congresso rappresenta il volere del Popolo, il quale (da sempre) mal digerisce le varie regole stilate nel corso degli anni; il punto di rottura è avvenuto non tanto con la dittatura in sé, che non ha potuto che determinare una sospensione delle regole (come in una sorta di legge marziale) ma con il ripristino della democrazia ed il ritorno ai riti usuali dettati dalle regole in vigore.
Aspettavo che, vista l'onda crescente della corrente critica nei confronti delle regole, le forze politiche portavoci della lotta alla "burocrazia" si rendessero finalmente autrici di una tabula rasa, deponendo loro tutte le regole votate e approvate nel corso degli ultimi tre anni; il punto è che, aspettando, mi sono ritrovato seduto ai piedi di un albero en attendant Godot.
Potevo mai permettermi di aspettare chi non sarebbe mai "venuto"?


Se non vieni, faccio da me.

Visto che il ritmo delle dichiarazioni aveva un climax ascendente, ho ben pensato di giungere al dunque proponendo io stesso una deposizione plenaria di tutte le regole in essere; mai mi sarei aspettato, però, che non solo i vari alfieri della lotta alla "burocrazia" (qualsiasi cosa significhi) avrebbero ritrattato le proprie posizioni estremiste sostenendo la necessità di un ridimensionamento delle regole piuttosto che l'abolizione in tronco ma addirittura che gli stessi avrebbero sostenuto le varie proposte di ripristino delle leggi abrogate.

Tutto sommato, in fin dei conti renderanno conto della propria coerenza alla propria coscienza, prima o poi.

Il problema, ora, è il preconcetto errato secondo cui senza quelle regole non sia più possibile giocare.
Niente di più sbagliato; semplicemente, accade che le varie competenze, prima smembrate e costituite in gestioni autonome, ora riconfluiscono al Governo eItaliano, l'entità che in gioco ha il diritto e il dovere di governare spendendo i soldi dei contribuenti donati con l'apposita legge in gioco al Congresso. Come agli albori di questa civiltà, adesso sarà il Governo eItaliano ad occuparsi del welfare, a seguire i nuovi iscritti, ad elargire dei prestiti, ad ottenere utili dalla speculazione con i profili organizzazione... Il tutto nella più assoluta libertà gestionale, senza alcun vincolo di sorta; se lo vorrà, potrà renderne conto al Congresso, il quale manterrà comunque l'arma del voto per impedire rifinanziamenti fantasiosi o, nei casi limite, rimuovere il Presidente eItaliano dal proprio incarico.

Entrando nello specifico degli effetti delle leggi abrogate, gli ex Responsabili ENPS ed ESS (o i loro vice) hanno già restituito le ORG in proprio possesso al legittimo gestore riconosciuto dal gioco, il Presidente eItaliano, il quale ha ora piena autorità di disporne come meglio ritiene; anche l'ex Responsabile ESF è entrato in contatto col CP per rendergli noto che alcuni cicli di speculazione devono ancora terminare e che sarebbe opportuno che terminassero, dopodiché il suo compito sarà terminato. Manca all'appello il Presidente del Congresso che dovrebbe restituire l'ORG "Congresso eItaliano".

Per qualcuno, questa situazione potrebbe sembrare un grosso balzo nel passato. Concordo: siamo tornati indietro al 2008; il punto è che quando ci si imbottiglia in un vicolo cieco, è necessario tornare indietro per poter avanzare ed è esattamente quello che è accaduto ieri nel Congresso.
Decidere di approvare nuove leggi o addirittura ripristinare le vecchie significherebbe reimbottigliarsi nel vicolo cieco che ci aveva portato alla stasi; a questo punto, sarebbe necessario astenersi da ogni intento di regolamentazione; questo è invece necessario adesso (e sempre):