[Governo] Resoconto di fine mandato

Day 1,720, 20:22 Published in Italy Italy by National eItaly



Questione aperta: EI e Produzione.
Erepublik è un gioco dai ritmi molto serrati, non sempre è possibile chiudere tutte le questioni nel lasso di tempo di un mese. Così, la fine del mandato ci trova ancora al lavoro, e consegnamo al nuovo Governo alcuni problemi aperti.

La bagarre nata attorno all'EI sul finire di questo mandato nasce dall'insicurezza continua della Produzione sull'erogazione dei finanziamenti governativi, dall'insicurezza del Governo nella gestione delle scorte: è scoppiata a causa delle adminabbate, si è infuocata tra nuovo flame tra le MU e chi cercava di lucrare elettoralmente sulla crisi, dando l'EI per spacciato.
L'EI è vivo e vegeto e ha tutta la voglia di reagire: abbiamo passato gli ultimi giorni a lavorare a ritmo serrato con lo Stato Maggiore dell'EI, per elaborare una proposta di legge che eliminasse i motivi di frizione continua e stabilisse nuove garanzie tra Governo ed EI.
La proposta c'è e la stiamo discutendo con il settore Produzione, prima di presentarla al Congresso: trasmetteremo questo lavoro al nuovo Governo, fino al punto a cui siamo arrivati.



Questioni risolte

Cominciamo dalla vittoria e dalla sconfitta più vistose, quelle sul campo di battaglia.

La liberazione dalla Serbia
Al di là della retorica e dell'incitamento, quello che spero abbiamo ottenuto con la vittoria sulla Serbia è che sia passato un messaggio: cioè che la liberazione è possibile e va costruita. Piani accurati, coordinazione e impegno di ognuno: EDEN non va attesa, gli alleati vanno chiamati e portati sul nostro campo di battaglia. Ciò che abbiamo dimostrato è che questo è fattibile.

La sconfitta contro FYROM
Dall'altro lato della medaglia, la nostra debolezza in guerra.
L'invasione macedone è stata possibile per un unico errore della Difesa greca: liberare la Puglia. Il MoD greco si è dimesso per questo, ma ormai FYROM risaliva la penisola: col fatto che negli stessi giorni EDEN ha perso l'iniziativa nei Balcani, la sorte di un Paese che fa circa tanti danni quanto quel 10% in più che il NE attribuiva a FYROM, è stata segnata.

La seconda cosa che ci insegna questa sconfitta è che abbiamo una necessità estrema del Babyboom, per avere il quale però, come ci insegnano gli altri Paesi, serve uno Stato più forte: un nuovo player non si ferma, se trova decadenza, divisione e inefficienza.


Dal programma:

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La proposta di una diplomazia EDEN si è scontrata contro l'opposizione asfissiante del SC di EDEN: rimandata.

Firmato l'accordo che porterà alcuni gruppi di cittadini Uruguayani in eItalia per ottenere medaglie True Patriot, che assicura a noi danni, a loro gold che in patria non potrebbero ottenere: l'accordo, steso sulle linee guida concordate col Congresso, è ora al vaglio della Camera per la ratifica.

Continua la collaborazione con Taiwan e sono state poste le basi per estenderla alla
Colombia: l'idea è di avere tre Paesi di forza simile ma in fusi orari diametralmente
opposti, che possano sostenersi nelle reciproche battaglie.

Con molta fatica e colpi di mano, il Patto con la Slovenia è stato conservato: abbiamo
ottenuto che sia chiaro che chi fa accordi con noi non può manipolarli poi a proprio piacimento quando gli garba.

Assicurato il funzionamento standard degli Interni, sono mancati i nuovi prestiti cooperativi per cause di forza maggiore.

Assicurata l'informazione e la pubblicazione periodica delle guide.



Un evento spiacevole

Si è verificato verso la fine del mandato, ad opera del congressman Pericle: addottando come scusa due condizioni croniche nelle quali si trova il nostro ePaese, difficilmente risolvibili in un solo mese e lamentando l'idea che mancasse un non meglio precisato "controllo" del Governo sull'Esercito, ha provato ad ottenere la propria ora di gloria startando l'impeachment. Tentativo fallito: un impeachment inutile e squallido, avanzato da un personaggio di dubbio spessore.



Conclusioni

Non è stato un mese facile, abbiamo affrontato molti e grossi problemi: la liberazione, l'invasione, le fortissime difficoltà con la Slovenia, il tentativo di mettere in moto delle riforme e, infine, la bagarre in EI.
E' stato un mese che ha richiesto molto lavoro, ma la squadra ha retto bene, fino in fondo: lasciamo al prossimo Governo una situazione con delle difficoltà, ma anche con molti passi e molto sudore già versato sulla strada per risolverle.
Questo mandato non ha finito i propri compiti, ma se quando li avrà finiti, avremo uno Stato più forte, avremo fatto un passo in avanti verso il Babyboom che ci serve per divertirci di più, assieme.

Un grande ringraziamento a tutta la squadra: ai Ministri, ai vice, agli ambasciatori, ai tutores e ai reporters, agli stagisti.
Un ringraziamento a chi ci ha supportato ed a chi, anche avendo idee diverse, ha preferito confrontarsi seriamente, cercando di costruire qualcosa, anziché sfasciare e basta.


Vostro,
Feliks