Diario del capitano: la prima sconfitta eitaliana

Day 2,443, 07:05 Published in Italy Italy by Antimo Vero

...La granata cadde non troppo lontano dalla postazione in cui era dislocata la divisione corazzata centauro.
Fu così assordante che si udì fino all'altro capo del campo di battaglia dove era ubicata la fantomatica cavalleria nerd guidata da Megalomaniac.
Nonostante la linea spagnola avanzasse compatta e con passo deciso tenemmo alta la concentrazione in attesa di cominciare a sparare coi lanciarazzi.
Dalle postazioni centrali intanto venivano sparati colpi di mortaio a ripetizione.
Mentre veniva dato l'ordine di far avanzare la prima armata cominciarono a piombarci addosso le schegge impazzite dei mortai spagnoli.
Lorante, Colinar, Benn Dover, Dio Maksas, Dio Akira, Grizly, Arcadia, Mazza procedevano colpo su colpo e mentre scaricavano interi caricatori addosso alla prima armata potevo scorgere Dudley e gli altri che li rifornivano di munizioni ed energetici.
Furio, il comandante Vegaicm e molti fratelli eitaliani erano rimasti neutrali. Assistevano alla battaglia increduli.
Invano avevano provato a far desistere i teocratici dall'attaccare l'Italia. Nulla potè cambiare la loro decisione.

Dopo alcune ore di combattimenti incessanti udimmo un rumore fortissimo.
Il sistema difensivo era crollato. Il muro aveva subito un colpo durissimo.
La prima armata si stava lentamente logorando.
Tra i feriti ricordo Nuitari e Klav, mentre Cesare Borgia con una mano sanguinante continuava a scagliare granate contro l'armata spganola.
In realtà di spagnolo c'era ben poco in quell'attacco.
Ed era questo che faceva più male e che spiazzava più di ogni altra cosa. Player con i quali avevi condiviso le prime esperienze nell'esercito facevano terra bruciata della Sardegna.
L'esrcito eitaliano era numeroso, equipaggiato ma giovane.
Era stato riorganizzato da poco. Successivamente al serrate i ranghi di Wolf c'era stata la riorganizzazione di Bisiacco.
L'HQ era stato riaggiornato e le armate erano state riformate. C'erano state promozioni e defezioni ma ormai l'esercito era tornato operativo.

Nonostante in numero e in mezzi fossimo superiori i colpi dei veterani teocratici erano impressionanti ed efficaci.
Eravamo riusciti a tenere la difesa per ore e a oltranza gli attaccanti avevano continuato a colpire senza nessuna remora.
Era vicino il tempo del cessate il fuoco.
Sapevamo che avremmo dovuto tenere la linea difensiva sopra il limite entro lo scadere del tempo di battaglia ma stavamo perdendo terreno e dovevamo agire in fretta.
Fu dopo che la trincea fu inavsa dai primi soldati nemici che Bisiacco ordinò alla 2a divisione aviotrasportata di paracadutarsi oltre le linee nemiche.
30 dei nostri parà si ritrovarono al centro del campo di battaglia nemico. Una mossa che la Spagna non si aspettava.
Riuscimmo a recuperare terreno, ormai stavamo sputando anche l'anima sul campo di battaglia.
Mancavano 5 minuti all'inizio dell'extra time.
Il muro era pericolosamente vicino al limite.
Il fuoco nemico si concentrò sulla trincea e fummo scaraventati in un ammasso di fango e ferro.
L'odore di napalm e polvere da sparo mi faceva attorcigliare le budella.
Più soldati armavo e più nemici ci combattevano. I colpi dei tank erano sempre più forti.
A 30 secondi dalla fine la trincea cedette. Il muro era sotto il limite e l'extra time ormai incombeva.
Saremmo andati a oltranza finchè la trincea non fosse stata assicurata o finchè le nostre difese non fossero state penetrate.
Bisiacco ordinò a tutti coloro ancora in grado di combattere di sparare tutto il possibile.

Nonostante l'intervento della terza armata gli sforzi furono vani. Eravamo nelle fosse che aspettavamo solo di scontrarci corpo a corpo con gli invasori.
La trincea stava per cedere del tutto. L'ospedale ormai era diventato inservibile e noi eravamo costretti a difenderci metro dopo metro.
L'ultima mossa dei teocratici ci costrinse alla ritirata.
Colinar da est e Grizly da ovest ci avevano preso in una morsa letale.
Le ultime difese erano state spazzate via.
La Sardegna era caduta. Non potevamo fare altro che metterci in viaggio e riparare nel Lazio.
Li dove ci aspettavamo che il nemico avrebbe colpito ancora.
Ma questa è un'altra storia...

TO BE CONTINUE

Queste le statistiche della battaglia più combattuta e più sentita al quale personalmente io abbia mai partecipato da quando sono enato: epic battle