Sul compleanno, sul concorso, su mio padre e su Zerocalcare

Day 3,142, 05:18 Published in Italy Italy by zefiroit

Oggi è il mio compleanno, faccio 40 anni. Si tratta di una data importante per uno che non vuole arrivare oltre gli 80 per non vedersi rimbambito.
Ma non sto scrivendo per festeggiare il mio compleanno e non regalerò mille mila Gold ai primi 242 che commentano dicendo che sono pheego.
E per gli auguri vedete il capitolo conclusivo.

Tempo fa avevo deciso che per il mio compleanno avrei indetto un concorso aperto a tutta la comunità che aveva come fine quello cercare di unificarla e rappacificarla. Ci avevo ragionato a lungo: avevo scelto un meccanismo piuttosto articolato, avevo deciso di mettere in palio un primo premio di 100 gold più altri premi e avevo scelto anche il titolo altisonante di “Riconciliazione nazionale”.
Tuttavia non sto scrivendo neppure per il concorso perché non mi sembra il clima adatto e ho deciso di metterlo da parte almeno per il momento.

Allora perché vi sto scrivendo? Perché oggi è il mio compleanno e faccio come kutso mi pare per cui vi beccate questo malloppone in cui rispondo ad alcune critiche che mi sono state rivolte ultimamente in maniera poco educata.

Ah! Non lo sto scrivendo neppure per suscitare pena per quello che racconterò nel capitolo N. 1. Non ne avevo bisogno allora, figuriamoci oggi quindi evitiamo commenti con pseudo prove di solidarietà.

AVVERTENZA N. 1
Ciò che sto per raccontarvi della mia vita reale e non, è una premessa per le conclusioni dell’articolo per cui, se non avete voglia o tempo di leggerlo tutto o se non ve ne frega un emerito kutso della mia vita (giustamente, per altro, dato che a me della vostra non me ne frega una grandissima… vabbe’, avete capito), potete andare alla fine.
Se invece scegliete di leggerlo e avrete intenzione di lamentarvi, potete guadagnare tempo andando direttamente da qualche altra parte prima che vi inciti io a farlo.

AVVERTENZA N. 2
In questo articolo farò riferimenti a fatti avvenuti e utenti esistenti in eRepublik. Saranno degli esempi rappresentativi della mia visione di tutta la comunità italiana dove per italiana si intende in RL quindi non cercate di autoescludervi e di scaricare guano sugli “altri” come un qualsiasi volatile serbo (lo so, è una battuta che faccio sempre; ma è troppo facile farla per resistere).

AVVERTENZA N. 3
Fine avvertenze


Capitolo 1: parlare ancora con FdEI!!!

Prima di morire, mio padre si ammalò gravemente di Parkinson. Tutti sanno che il Parkinson riduce seriamente la mobilità ma quello che non tutti sanno, o che almeno non sapevo io, è che può comportare anche aumenti della paranoia, delle manie di persecuzione e della gelosia. Inoltre, e per la mia esperienza fu la cosa peggiore, i malati di Parkinson possono avere anche delle allucinazioni molto invasive: mio padre in particolare vedeva pareti spostate che tornavano istantaneamente al loro posto, animali che in un nanosecondo attraversavano la stanza, persone che lo spiavano volando fuori la finestra (del secondo piano) o dagli alberi del giardino, bande musicali che suonavano tutta la notte sotto casa stornelli che lo prendevano in giro, persone che entravano in casa e ne uscivano senza che riuscissimo ad acciuffarli (stavamo tutti di guardia la notte) o solo capire da dove entrassero. Pù tante altre peggiori.

Fu un periodo brutto per me, per mia madre che doveva sopportarlo tutto il giorno (io almeno andavo a lavoro) ma soprattutto per lui perché, oltre al dolore fisico, ha vissuto un anno nell’angoscia di vedersi attaccare dai nemici, come li chiamava lui, in qualunque momento, nella frustrazione di non riuscire a difendersi in alcun modo e, soprattutto, nella rabbia per questa impotenza, proprio lui che era sempre riuscito a raggiungere tutti gli obbiettivi che si era preposto nella vita. Per fortuna mia, di mia madre e soprattutto sua, perché in questi casi è una fortuna, la morte è una sole delle tre cose sicure nella vita e mio padre venne meno per le conseguenze di una caduta.

Nel lungo periodo di questa malattia, cercai di mitigare le sue angosce e la sua rabbia inventandomi una storia: uno degli effetti del Parkinson è che due persone malate sono collegate mentalmente e una delle due può far vedere e sentire ciò che desidera all’altro senza che questo possa opporsi e senza che persone terze possano vedere o sentire niente di quello che viene inviato. Aggiunsi che purtroppo a lui era capitato una persona che si divertiva a fargli questi scherzi quindi – continuai a spiegargli – era tutto finto, non doveva preoccuparsi, non doveva dargli importanza altrimenti il nemico si sarebbe divertito alle sue spalle e continuato con gli scherzi. Ma soprattutto non doveva chiamare continuamente la Polizia e i Carabinieri durante la notte o andare a fare denunce verso ignoti come faceva regolarmente.

Questa storia raccontata così fa ridere (potete farlo, io lo faccio a volte) ma mio padre sul momento si convinceva abbastanza. Poi ci ragionava sopra e vedeva che c’era qualcosa che non tornava (perché era impazzito ma non inscemito) per cui io ricominciavo da capo e aggiungevo qualche particolare per far tornare la storia. Poi ci ragionava ancora e io insistevo. Ci passavo ore e ore ogni volta cercando di entrare nella sua testa, ormai malata, per capire cosa fosse meglio inventarmi e per dirglielo cambiando qualcosa in modo che si ricollegasse bene a tutto il resto e fosse convincente.

Vi ho raccontato questo lungo aneddoto per farvi capire che nei rapporti interpersonali, in particolare quando mi contrappongo a qualcun altro, mi piace cercare di capire il mio interlocutore anche quando è un pazzo (evitate le facili battute del tipo “anche i FdEI sono pazzi”, è banale e fuori luogo) e far capire il mio, mi piace mettermi nei suoi panni tentando di capire le motivazioni, i punti di vista, i fini e il modo di ragionare.
Certo, c’è una differenza: nel caso di mio padre (oltre ad essere mio padre e non FdEI) cercavo di convincerlo per la sopravvivenza della mia famiglia; ma negli altri casi non lo pretendo. Ovviamente mi fa piacere se alla fine l’interlocutore dà ragione ma non lo pretendo. Per me l’importante è capire le sue tesi e le sue motivazioni. Che non vuol dire condividerle.

Quando FdEI dice più palestre per tutti o cancelliamo l’extragame porta in parte delle motivazioni che sono comprensibili (cioè fondate) ma non condivido queste posizioni: dare le palestre a tutti sarebbe un bell’aiuto ma non condivido l’assenzialismo così come il forum a volte è un pantano ma è altre volte è molto utile e va tenuto.
Quando FdEI dice liberiamo la patria dallo straniero (o anche quando in generale chiunque parla di patria) mi viene da piangere perché, per me, questi slogan ultranazionalistici e ultrapatriottici per una serie di 1 e 0 su una mappa colorata li trovo molto fuori posto: la Patria è un’altra cosa, si trova nella RL e non è quella azzurra che indossano 11 ragazzotti molto ben retribuiti in un campo verde. Poi però mi fermo e penso a quello che sta scritto nel Capitolo 2.

Capitolo 2: buonismo
Ultimamente sono stato definito buonista oppure appartenente al partito buonista per le mie posizione ritenute moderate nei confronti di FdEI.
Vi do una notizia: queste persone si sono sbagliate. Non gliene faccio una colpa, spesso si scambia una cosa con un’altra soprattutto quando la conoscenza è limitata e virtuale come in eRepublik. Insomma, il mio non è buonismo, è altro e qui sotto vi spiego cosa sia.

Non so quanti di voi conoscono Zerocalcare, spero in molti perché è molto bravo. Per gli altri, Zerocalcare è un fumettista romano molto legato a Roma e al suo quartiere, Rebibbia, tanto da abbellire, gratuitamente da quello che mi risulta, la fermata della metro con un suo murales. A Roma è molto popolare perché nelle sue storie riesce mostrare sempre aspetti tipici del nostro (di noi romani) modo di essere nel bene ma molto più spesso nel male. Vabbe’, non la faccio lunga: vi ho dato il link, potete approfondire se vi interessa.

Vi parlo di Zerocalcare perché una delle sue strisce incarna esattamente quello che alcuni (o molti?) hanno scambiato per buonismo: per essere elegante non ti curar di loro ma guarda e passa ma la versione romana riportate nel fumetto è un’altra.
Quindi quello che voi chiamate buonismo è semplicemente un mega chivvesen£uÇa gigantesco; o, se preferite, menefreghismo virtuale.

Conclusioni

AVVERTENZA N. 4
Se non capirete da dove escono queste conclusioni, chivvesen£uÇa


Io gioco come mi pare, parlo con chi mi pare, scrivo quello che mi pare. Se non vi piace come gioco, con chi parlo o cosa scrivo, muovetemi delle critiche. Che siano educate però. Altrimenti chivvesen£uÇa.
Vi piace fare la caccia alle streghe fake? Chivvesen£uÇa.
Vi piace il flammare il prossimo vostro come voi stessi? Chivvesen£uÇa.
Vi piace mostrare di averlo più lungo e grosso di tutto il mondo mondissimo? Chivvesen£uÇa.
Vi sono personaggi che formano associazioni per il controllo di tutti gli universi paralleli? Chivvesen£uÇa.
C’è chi ha sottratto 400.000 ITL da una ORG statale senza autorizzazione del congresso? Ok, è grave ma questo è un gioco e non vi ha rubato la vostra auto nuova di pacca per cui, sì, è grave, ma in finale chivvesen£uÇa.
Vi piace darmi del sessista per una battuta sul ciclo dopo aver mostrare le cosce a tutto il web? Chiedo scusa così avrete la vostra soddisfazione pseudo e vetero femminista e poi chivvesen£uÇa.
La vostra massima aspirazione è spazientire altri utenti attaccandovi a mille cavilli? Chivvesen£uÇa.
Vi piace sentirvi dei mega super giornalisti con l’uso dei Volters? Gli euri sono vostri. Per il resto chivvesen£uÇa.
Vi piace sentirvi dei mega super accusatori contro l’uso dei Voters? Contenti voi… Per il resto chivvesen£uÇa.
Vi piace essere incoerenti indicendo un referendum e non rispettandone il risultato? Chivvesen£uÇa.

Ritenete che mi stia scaldando troppo per uno che che non ve s’en£uça? Chivvesen£uÇa.

Conclusione delle conclusioni
Questo è un gioco, viviamolo tutti più serenamente.
Altrimenti chivvesen£uÇa.


Almeno fino a quando wikileaks non mi rivelerà i vostri nickname XD