IL CALENDARIO: MISURA DEL TEMPO E RELIGIOSITA' (miss.3, 25 comm.)

Day 2,496, 10:47 Published in Italy Italy by Yanok



Forse pochi sanno che il termine Calendario che utilizziamo oggi deriva dal latino "calendae" (calende) che stava ad indicare il libro in cui anticamente venivano annotate le notizie agrarie, astronomiche e religiose relative a ciascun periodo temporale (mese), specificandone il numero di giorni che lo costituivano, le relative durate (ore di luce e buio), il segno zodiacale, le attività agricole da svolgere e gli dèi sotto la cui protezione era posto il suddetto periodo, con le festività religiose conseguenti.

I primi calendari sono nati dall'osservazione astronomica degli astri maggiori (calendari solari, lunari e lunisolari), i quali, influenzavano direttamente le stagioni e quindi, di conseguenza, le pratiche colturali.

Il periodo di rivoluzione della Terra attorno al Sole determina l'anno ciclico, col suo alternarsi di stagioni; il mese è invece basato sulle fasi lunari e le settimane fondano la propria origine, oltreché nel ciclo lunare e nella tradizione biblica della creazione, anche nei babilonesi che identificavano ogni giorno con una divinità e quindi con uno dei sette astri maggiori (Sole, Luna ed i 5 pianeti visibili).

Ogni anno ha un tempo d'origine, il Capodanno, che varia nel tempo e da civiltà a civiltà. Gli egizi ad esempio contavano i giorni dell'anno a partire dal levare eliaco della stella Sirio, all'incirca in prossimità del solstizio d'estate ed in concomitanza dell'arrivo delle inondazioni del Nilo. Per gli antichi romani invece l'inizio dell'anno decorreva a partire dalla primavera, sino a che non fu deciso di iniziare dal primo di gennaio probabilmente perchè in prossimità di tale data il Sole, passando per il solstizio d'inverno, segnava l'inizio di un nuovo ciclo.
Ogni popolo ed ogni civiltà contano generalmente poi gli anni a partire da un determinato evento. Così nel calendario gregoriano gli anni si contano a partire dalla nascita di Cristo, in quello giuliano a partire dalla fondazione di Roma ed in quello islamico dall'Egira. Esistono tuttavia dei popoli che numerano gli anni raggruppandoli in cicli come i cinesi o gli eschimesi.

Anche l'inizio del giorno è stato nel corso del tempo soggetto a variazioni. In passato esso iniziava mezz'ora dopo il tramonto, all'avemaria, o a mezzogiorno quando il Sole passa al meridiano. Notiamo per es. che nella Bibbia il giorno inizia la sera e termina il mattino seguente: "fu sera e poi mattina: primo giorno" La sua suddivisione in 24 ore risale invece all'epoca comunale, quando si introdussero i campanili che con il loro scoccare segnavano il passare del tempo.