Due parole sullo Stato

Day 1,799, 12:44 Published in Italy Italy by Feliks Edmundovic

Ho letto l'articolo di Dora85, che mi ha fatto riflettere un pò. Dato che l'alternativa è studiare per un test che ho domani, vi ammorberò con un altro lungo articolo di riflessioni.
Che finisca ad essere costruttivo o meno, sta a voi: io lancio il sasso e mi rimbocco le maniche, chi vuole si faccia sotto, troverà pane per i suoi denti.

Il problema sostanziale è l'idea che noi abbiamo dello Stato eItaliano e il modo in cui ci approcciamo a questo, che alla fine si riduce al problema di come ci rapportiamo tra di noi.
Alcuni problemi ce li dà il gioco: dei tre poteri famosi, uno non esiste (giudiziario), gli altri due sono definiti da culo, così che finiscono per pestarsi i piedi a vicenda e farsi confusione, in modo che appena i fatti impongono di uscire per un poco dalla routine, la confusione è doppia. Al problema di risolvere i problemi si aggiunge quello di capire chi e come lo deve fare.
Altri pietroni sulle spalle ce li aggiunge la real life: con un sistema politico zeppo di ladri, imprenditori del calibro di Briatore e Marchionne e metà del Paese controllato dalla mafia, è difficile fidarsi l'uno dell'altro, e soprattutto fidarsi delle intenzioni degli altri. Qui, dove non possiamo nemmeno guardarci negli occhi, questi problemi si fanno sentire due volte. Per esempio, io non mi fido di Sly, però questo ha modificato il suo programma dopo la chiacchierata nel mio ultimo articolo. Il gesto è notevole, ma mi fiderò della dichiarazione di intenti di una persona di cui leggo solo un nick su uno schermo?

Tutto questo ci porta ad un'idea dello Stato che, alla fine, ci porta niente altro che briciole di vantaggio.
Prendiamo per esempio il recente caso dell'Elite: "tornata" in eItalia dietro l'accordo volante di una somma di itl.
Sia chiaro: in questo gioco penso che l'unità nazionale sia un valore da difendere (sottolineo in questo gioco) e mi è capitato nei mesi passati di ricercare attivamente il ricoinvolgimento dell'Elite nel nostro Paese.
Quello che mi chiedo però è: ma l'Elite se ne era veramente andata? Ed è tornata davvero per trentamila cc mensili? E' vero, l'Elite prima prendeva finanziamenti dai croati, ma fino a qualche anno fa nessuno si sarebbe pensato di dire che la DC o il PCI erano fuori dall'Italia solo perché ricevevano fondi esteri. Era un'assenza politica allora? In parte si, forse, ma ora che c'è stato il "ritorno" non ho visto cambi nei partiti, e del resto basta guardare i governi dell'ultimo anno per sapere che l'Elite ha visto suoi membri ricoprire alte cariche, fino alla presidenza della nazione, per più volte. Nemmeno si può parlare, poi, di assenza militare: chiunque sia un pò informato sa che l'Elite c'è stata in modo massiccio in tutte le battaglie cruciali del Paese nell'ultimo anno ed è sempre stata presente nel canale di coordinamento delle MU.
Il dubbio quindi è che l'Elite non se ne sia mai andata e che non sia mai tornata.
Ma andiamo oltre i miei dubbi, perché ciò che è stato sorprendente (per me, romantico studente di un'ambito così disgraziato) è la reazione delle altre MU. Anziché protestare contro il contratto lacunoso fatto per l'Elite e basta, infatti, hanno chiesto che fosse esteso a tutti, accettandone il principio di base.
Principio di base che, secondo me, è piuttosto inutile, ma che suona più o meno così: "io combatto per lo Stato, lo Stato mi dà dei soldi". Tutti a casa con quattro spicci in tasca, tutti contenti. Terribile.
Terribile non tanto perché con quattro spicci ce se mette tutti l'anima in pace, ma perché vuol dire che le MU si sono rassegnate a cercare solo di spillare più soldi a questo baraccone sconosciuto che si presenta col nome di Stato eItaliano, e tutto ciò è enormemente riduttivo, tira fuori le briciole dalla montagna d'oro che costituirebbe la creatività e la forza che noi italiani spesso nascondiamo sotto i nostri stati di trippa e sconforto.

Tiriamo fuori un'altro fatto che viene scientemente e costantemente ignorato: cioè quello che ogni MU rende un servizio al Paese molto più grande del solo sparare o fare comunità. Ogni MU non rappresenta solo una forza politica interna, ma è anche il centro di un numero notevole di relazioni internazionali, snodo di informazioni, macchine organizzative che possono agire in molti modi e molte direzioni.
Un esempio pratico: nelle ultime campagne contro la Slovenia, gli Esteri si sono mobilitati, al solito, per trovare danno e alleati. Tra gli altri, abbiamo avuto una mano convinta da parte di Israele perché, come abbiamo rilevato, T4L, agendo per conto suo, aveva dato loro una mano in precedenza. Casi come questo ne esistono parecchi, ed è emblematico che un organo dello Stato, il Ministero degli Esteri, scopra da terzi che una MU italiana ha guadagnato del favore in un altro Paese.
Ecco quindi perché mi lascia perplesso l'idea che lo Stato eItaliano sia una vacca da depredare, idea che mi sembra discretamente diffusa.

L'unico senso che può avere lo Stato in eRepublik è quello di essere la nostra organizzazione, lo strumento mediante il quale ci organizziamo tutti per diventare tutti più forti, ricchi e per divertirci di più collettivamente.
Quanto sarebbe diverso, infatti, se le operazioni delle MU in terra straniera si svolgessero alla presenza di un ufficiale degli Esteri? O se le MU potessero proporre alla Difesa operazioni congiunte in altri Paesi? Quanto sarebbe più forte l'eItalia se avessimo MU con compiti definiti e reparti specializzati? Quanto saremmo più pesanti sulla scena internazionale se sapessimo coordinarci tutti assieme per gli scopi comuni?
Questi sono gli accordi che mi piacerebbe vedere. E' vero, abbiamo poca fiducia tra noi, le difficoltà sono tante e la strada è lunga. Però questo è quello che io penso, e quindi lo dico, a chiunque sia disposto a pensarci.


Un saluto e un ringraziamento per la pazienza dei pochi folli che sono arrivati a leggere fino a qui,
Feliks.