[UMSI] Annales - Giorno MCMLXXXIV - Elezioni Congressuali Aprile 2013

Day 1,984, 17:09 Published in Italy Greece by InnoDC




A partire da questo articolo, abbandoniamo lo stile GDR, ma mantieniamo tutti i contenuti di cui abbiamo trattato in precedenza.

[Politica Estera]

La novità sicuramente più rilevante della settimana è l'annuncio dell'accordo tra Serbia e Romania. Lo strappo conseguente all'interno di EDEN ha accellerato la dissoluzione dell'alleanza. Nelle prossime settimane, gli stati che ne fanno parte dovranno trovarsi una nuova collocazione nello scenario internazionale. Insieme alle Romania, anche la Grecia sembra vicina ad unirsi a TWO (si rinnoverebbe così l'eterna lotta con FYROM). Il resto di EDEN potrebbe invece ben presto gravitare intorno a CoT, sopratutto dopo che dell'alleanza, nata per volontà di Bulgaria e Cile, sono entrati a far parte gli USA. Il grande tema è adesso cosa farà l'Italia?
Analizzando la mappa, si scopre come CoT sia particolarmente fragile in Europa, dove TWO è sicuramente egemone. Nel resto del mondo la situazione è opposta: anche se molto può cambiare a seconda del collocamento che troveranno gli stati che fanno parte per ora di EDEN, sembra probabile che al di fuori del vecchio continente, sia CoT a prevalere. Questo non deve trarre in inganno: in questo gioco la differenza non la fa la superficie di territorio di uno stato, oppure il PIL, o le risorse strategiche (solo parzialmente in chiave bonus); qui la differenza la fa la "Influence" ovvero la potenza militare che si riesce ad espimere in battaglia in termini di danni da parte della popolazione di uno stato. E tra gli stati d'Europa (tra l'altro proprio quelli che costituiscono lo "zoccolo duro" di TWO) troviamo i paesi con la maggiore Influence, mentre nel resto del mondo alla pari di stati come Polonia, Serbia, Spagna, Ungheria & C. abbiamo solo Brasile, Argentina e USA.
Questo sostanzialmente significa che, anche se a livello territoriale CoT sembra prevalere, al momento è sotto rispetto a TWO per quanto riguarda la Influence. Come detto determinante in tal senso sarà il collocamento dei paesi che usciranno da EDEN. CoT deve attirarli a sè per non soccombere in partenza contro TWO.
Venendo quindi alla nostra domanda, ci sono due diverse logiche che si possono seguire:
- "La logica prudenziale-attendista"
- "La logica d'orgoglio nazionale"
In cosa consistono questi due nomi di fantasia? Sostanzialmente, la prima strategia vuole l'Italia adottare una politica prudente, volta alla conservazione dello stato attuale, come obiettivo prioritario. Con questa impostazione, la scelta logica vedrebbe l'Italia entrare in TWO per evitare di venire annientati. Questa scelta porterebbe l'Italia in uno stato di totale sicurezza ai confini, ma impedirebbe qualsiasi riconquista delle nostre regioni. Adottare questa strategia significa avere la capacità di saper aspettare il momento buono, il momento in cui TWO sarà debole, per colpire. E fino ad allora salvare il salvabile.
L'altra strategia consiste invece nel rischiare di perdere le poche regioni che abbiamo, alleandosi con CoT e facendo così da testa di ponte per l'ingresso di altre nazioni CoT in Europa. Il rischio consiste nella possibilità che CoT non sia in grado o non voglia penetrare in Europa per salvarci e che quindi il nostro destino diventi l'essere dominati.
Qualsiasi strategia si decida di assumere, anche alternative se mai ce ne fossero a quelle da me citate, un cambiamento a breve negli scenari internazionali è inevitabile, per quanto forze all'interno del nostro paese si operino con tutti i mezzi per salvare EDEN, è ormai una lotta contro i mulini a vento.

Di seguito le immagini che illustrano l'attuale situazione internazionale.









































[Politica Interna]

Questo articolo della rubrica Annales è dedicato ai risultati delle ultime elezioni congressuali.
A seguire un riepilogo dei dati registrati, con statistiche, confronti storici e grafici.


Innanzitutto, questa schermata riassume la distribuzione dei voti tra i cinque partiti partecipanti:





A livello di distribuzione, si può già notare come l'ordine in funzione del numero di preferenze espresse non corrisponda esattamente all'ordine in funzione degli iscritti. Infatti:
Fratelli d'eItalia (124 voti) ---> 1° posto (per numero iscritti)
Aquila et Gladius (114 voti) ---> 4° posto (per numero iscritti)
Partito Comunista eItaliano (107 voti) ---> 2° posto (per numero iscritti)
Rinascita eItaliana (92 voti) ---> 3° posto (per numero iscritti)
Lux et Ratio (85 voti) ---> 5° posto (per numero iscritti)

Con una prima e superficiale analisi, si potrebbe affermare che queste elezioni segnino una grande successo per Aquila et Gladius, un calo di Lux et Ratio, un tracollo di Rinascita eItaliana, la tenuta del Pce e il primato di Fratelli d'eItalia, ma le cose non sono mai esattamente come appaiono.
Volutamente non mi dilungo in questa analisi, perchè è un'analisi errata, per un problema relativo alla distribuzione. Tecnicamente parlando c'è una variabile nascosta che stravolge i risultati dell'analisi.
Variabile nascosta rappresentata dai partiti esclusi dalla Top 5.
E' necessaria un'ulteriore precisazione, prima di passare al concreto. Purtroppo considerare l'implicito apporto di questi partiti, non è sufficiente ad ottenere un'analisi perfetta, perchè rimane esclusa quella parte dei partiti che ha lasciato ai propri iscritti libertà di voto, così come quei votanti che non sono iscritti ad alcun partiti. Fare ipotesi sulla distribuzione di queste preferenze è oggettivamente impossibile, quindi credo che l'analisi migliore possibile sia un analisi che non tiene in alcun modo conto di questo fattore. Ciò comporta tuttavia un certo grado di inesattezza, direi ineliminabile.



Passiamo dunque ad un'analisi che tiene conto delle alleanze ufficiali, all'alba delle elezioni.

Fratelli d'eItalia
Appoggiato da: /
Iscritti Complessivi = 245
Totale Preferenze = 124
Rapporto Voti/Votanti = 124/245 = 0,5061 = 50,61 %
"Peso" relativo degli alleati (in termini di voti) = /

Partito Comunista eItaliano
Appoggiato da: /
Iscritti Complessivi = 181
Totale Preferenze = 107
Rapporto Voti/Votanti = 107/181 = 0,5912 = 59,12 %
"Peso" relativo degli alleati (in termini di voti) = /

Rinascita eItaliana
Appoggiato da: SHOGUNATO
Iscritti Complessivi = 149 + 15 = 164
Totale Preferenze = 92
Rapporto Voti/Votanti = 92/164 = 0,5610 = 56,10 %
"Peso" relativo degli alleati (in termini di voti) = 15 * 0,5610 = 8

Aquila et Gladius
Appoggiato da: Iniziativa - Every Single One, Crescere
Iscritti Complessivi = 85 + 45 + 30 = 160
Totale Preferenze = 114
Rapporto Voti/Votanti = 114/160 = 0,7125 = 71,25 %
"Peso" relativo degli alleati (in termini di voti) = 75 * 0,7125 = 53

Lux et Ratio
Appoggiato da: La Giovane eItalia
Iscritti Complessivi = 67 + 60 = 127
Totale Preferenze = 85
Rapporto Voti/Votanti = 85/127 = 0,6693 = 66,93 %
"Peso" relativo degli alleati (in termini di voti) = 60 * 0,6693 = 40

** L'ultimo indice è puramente ideale, in quanto parte dall'ipotesi che la partecipazione degli iscritti ai partiti considerati (partito votato e alleato/i) sia la medesima. In realtà sappiamo per certo che questo è alquanto impropabile. Nell'ultima parte dell'analisi cercherò di superare questo ostacolo ipotizzando una "peso" degli alleati calcolato in modo più soggettivo, con riferimento agli andamenti storici.



Dagli indici, di cui sopra, è possibile astrapolare altri dati, utili ai fini dei grafici che seguiranno.
Per esempio, sempre ipotizzando la validità dell'indice sul "peso" degli alleati, è possibile arrivare al numero effettivo di voti ricevuto dai singoli partiti in corsa (e dai loro alleati), qui di seguito in ordine decrescente di preferenze:

1) Fratelli d'eItalia = 124 voti;
2) Partito Comunista eItaliano = 107 voti;
3) Rinascita eItaliana = 84 voti;
4) Aquila et Gladius = 61 voti;
5) Lux et Ratio = 45 voti;
6) La Giovane eItalia = 40 voti;
7) Crescere = 32 voti;
8 ) Iniziativa - Every Single One = 21 voti;
9) SHOGUNATO = 8 voti.

** Come già specificato, questa analisi non considera la distribuzione dei voti degli iscritti di quei partiti che non si sono esplicitamente alleati con nessuno, ad esempio Partito della Libertà (39 iscritti) e Libertà eItaliana (37 iscritti).



Ipotizziamo, per aggirare l'ostacolo, che la partecipazione degli iscritti a questi due partiti sia stata pari alla media della partecipazione complessiva degli iscritti agli altri partiti. In questo modo possiamo riuscire ad ipotizzare gli ipotetici voti raccolti da questi due partiti, senza risolvere il mistero di chi abbia raccolto queste preferenze e lasciando comunque esclusi i piccolissimi partiti e la massa non iscritta ad alcun partito.

Partecipazione media = (0,5061 + 0,5912 + 0,5610 + 0,7125 + 0,6693) / 5 = 0,6080
Iscritti complessivi = 39 + 37 = 76
Totale preferenze (ipotetiche) = 24 + 22 = 46

Se questo è stato il contributo dei partiti che non si sono schierati, la distribuzione diventa la seguente (scomputando questi 46 voti dal totale, ipotizzando una distribuzione perfettamente proporzionali tra gli schieramenti):

1) Fratelli d'eItalia = 113 voti;
2) Partito Comunista eItaliano = 98 voti;
3) Rinascita eItaliana = 77 voti;
4) Aquila et Gladius = 56 voti;
5) Lux et Ratio = 41 voti;
6) La Giovane eItalia = 36 voti;
7) Crescere = 29 voti;
8 ) Partito della Libertà = 24 voti;
9) Libertà eItaliana = 22 voti
10) Iniziativa - Every Single One = 19 voti;
11) SHOGUNATO = 7 voti.

** Questo calcolo presenta un certo grado di inesattezza dovuta al fatto che la riduzione del numero dei voti ricevuti da ciascun partito (dovuta allo scomputo di quei 46 voti) ha portato ad una riduzione della partecipazione media e dunque i voti dei due partiti considerati non sono più 46, ma di meno. Continuando a rivedere tutte queste statistiche di può giungere ad un livello di errore minimo. Ciò richiederebbe però molti passaggi intermedi; in considerazione di ciò e del fatto che comunque questi dati presentano un margine d'errore limitato, li prenderò per buoni nel continuo dell'analisi.

Da quanto sopra si può ricavare l'incidenza percentuale dei partiti nel determinare l'esito elettorale.

Percentuale di voti sul totale (522):
1) Fratelli d'eItalia = 21,65 %
2) Partito Comunista eItaliano = 18,77 %
3) Rinascita eItaliana = 14,75 %
4) Aquila et Gladius = 10,73 %
5) Lux et Ratio = 7,85 %
6) La Giovane eItalia = 6,90 %
7) Crescere = 5,55 %
8 ) Partito della Libertà = 4,60 %
9) Libertà eItaliana = 4,21 %
10) Iniziativa - Every Single One = 3,64 %
11) SHOGUNATO = 1,34 %



Passiamo dunque ad alcuni grafici che sintetizzano la situazione.

Innanzitutto questi due diagrammi a torta, i quali esplicitano in maniera visiva le conclusioni ai cui siamo giunti sopra circa il "peso" degli alleati.

Il voto alle coalizioni è così distribuito:



Il voto ai singoli partiti è così distribuito:





Di seguito un istogramma che pone a confronto la partecipazione al voto degli iscritti ai primi cinque partiti:





Ancora una serie di grafici con alcune serie storiche:

1) Trend numero votanti



2) Trend consenso ai partiti



** Non si è tenuto conto dei 46 voti di cui nell'analisi sopra.

3) Trend partecipazione al voto





Infine un confronto tra la composizione del Congresso nel mese di Febbraio e la nuova composizione dell'assemblea:





Considerazioni finali sui dati osservati

Come detto vorrei provare a dare un significato più concreto ai dati osservati, in quanto le statistiche e i grafici possono dare certamente indicazioni importanti, ma è necessario interpretarli.

Allora innanzitutto vorrei provare a chiarire la questione relativa al "peso" degli alleati. Tale indice è stato calcolato sulla base di un importante supposizione ovvero che la partecipazione alle elezioni degli iscritti del partito sostenuto sia stata pari alla partecipazione nei partiti alleati. Il che direi è alquanto improbabile. Proviamo quindi, sulla base degli andamenti storici dei partiti, ad azzardare come siano andate veramente le cose.

La più grande coalizione a queste elezioni è stata quella guidata da Aquila et Gladius, sostenuta da Iniziativa - Every Single One e Crescere. La partecipazione è stata alta (71,25 😵, ma se la si confronta con le precedenti elezioni, si noterà un deciso calo rispetto ai risultati passati di Aquila et Gladius. Questo calo è a mio avviso frutto di due fattori: da un lato, è probabile che la partecipazione nel partito che guidava la coalizione (già calata tra febbraio e marzo) sia ulteriormente calata. Tuttavia dubito che sia scesa al 71,25 %. Aquila et Gladius storicamente è un partito con un alta partecipazione, che probilmente ad oggi si aggira intorno all'80 %. Il calo è probabilmente un errore di media: ovvero gli alleati hanno avuto una partecipazione inferiore. IESO vive ormai da mesi una fase di declino: il numero degli iscritti è drasticamente diminuito e il partito ha perso molte posizioni. Ciò nonostante quello che resta è quello che potremmo definire lo "zoccolo duro" ovvero un gruppo di circa 15/20 giocatori esperti, i quali, probabilmente, hanno tutti votato. Crescere, invece, che nel nostro calcolo abbiamo dato a 29 voti, probabilmente ne ha presi di meno, in considerazione del fatto che un parte del partito è composta da giovani players (il partito ha subito una notevole crescita negli ultimi mesi), quindi probabilmente qualche voto attribuito a Crescere è in realtà da attribuire a AetG. Un ultima osservazione circa questa coalizione, è quello che io definirei "effetto mappina". Mappina, ex CP e storico membro LGeI, candidato da AetG come membro IESO. Non sò se sia stata una casualità oppure una mossa studiata, ma credo che ciò abbia dirottato parte dei voti di LGeI (sopratutto dei non iscritti al partito) su AetG.
Per quanto riguarda invece la coalizione guidata da Lux et Ratio, alleato di La Giovane eItalia, rispetto alle scorse elezioni bisogna registrare un calo. Calo però dovuto, a veder bene, probabilmente dal calo degli iscritti di LeR. Infatti la partecipazione (in rapporto agli iscritti) si è mantenuta sostanzialmente inalterata.
Su questo tema, non ha molto senso soffermarsi sui risultati della coalizione guidata da Rinascita eItaliana (appoggiata da un piccolo partito), così come su Fratelli d'eItalia e Partito Comunista eItaliano (che non avevano alleati). Anche se, come piccola nota, c'è da osservare quella che è una svolta storica: che abbia memoria, il Partito Comunista eItaliano, ha sempre avuto qualche alleato alle congressuali. Ma forse si sono accorti che il gioco non valeva la candela; in passato molte critiche sono piovute addosso al Pce per la scarsa partecipazione. Questa tornata elettorale rivaluta molto il partito: alla luce di questi dati, mi viene da dire che forse la partecipazione interna al partito è stata anche in passato intorno al 55/60 % ma falsata dalla più bassa partecipazione degli alleati del Pce che si sono seguiti nel corso dei mesi.



Inoltre sempre per quanto riguarda la prima parte dell'analisi, quella riguardante le costruzioni ipotetiche sulla distribuzione dei voti, abbiamo suppusto che la partecipazione degli iscritti al Partito della libertà (39) e a Libertà eItaliana (37) sia stata circa pari (per i motivi sopra espressi) alla media della partecipazione registrata negli altri partiti. Tale supposizione è puramente ipotetica. Infatti, sulla base degli andamenti storici, si potrebbe bensì affermare che la partecipazione nei due partiti sia stata più bassa rispetto alla media, per motivazioni diverse: il Partito della Libertà risulta molto disorganizzato, la partecipazione è bassa, gli iscritti in calo; Libertà eItaliana vive, un pò come IESO, una grande crisi e il partito sembra definitivamente ridemensionato. Oltretutto manca al momento di una guida; il che peggiora probabilmente la già storicamente bassa partecipazione elettorale.
Un'ultimo punto importante è l'ipotesi che abbiamo fatto che questi voti si siano distribuiti alle altre coalizioni in modo proporzionale al consenso di ciascuna coalizione. In realtà, osservando la dialettica politica, è più probabile che i voti del Partito della Libertà si siano diretto verso Fratelli d'eItalia e, in misura minore, verso Aquila et Gladius e che probabilmente i voti di Libertà eItaliana si siano diretti verso il Partito Comunista eItaliano e Rinascita eItaliana, anche se in questo secondo caso c'è forse stata più dispersione.
La conclusione è ovviamente che sapere esattamente come si siano distribuiti i voti è impossibile, l'unica cosa che possiamo fare è azzardare delle ipotesi (come quelle sopra) che ci conducano quanto più vicini alla realtà. Considerato questo dato di fatto, ovvero la non perfezione di questa analisi, ad ognuno trarre le dovute conclusioni da quanto qui riportato.



Concludo l'articolo soffermandomi un attimo sui grafici.

Dei primi tre abbiamo già parlato implicitamente parlando del peso dei singoli partiti all'interno delle coalizioni, nelle considerazioni riportate sopra. Approfondiamo quindi la questione relativa ai principali trend.
Il Numero dei votanti complessivi ha avuto una leggera flessione nell'ultimo mese, anche se il dato risulta pressochè costante rispetto ad inizio anno. Purtroppo il baby boom sembra essere finito.
Il trend sul consenso ai partiti mostra in modo netto il risultato di queste elezioni, le cui dinamiche cercheremo adesso di individuare. Sicuramente il dato che per primo salta agli occhi, è il crollo di Rinascita eItaliana. Il partito nei mesi precedenti aveva mantenuto livelli altissimi di partecipazione al voto, mentre a queste elezioni si è assestato sulla media di partiti "di massa" (Pce, FdeI). Probabilmente questa differenza si deve ai contrasti all'interno del partito stesso dovuti alla scelta del governo Atlius I, sostenuto da ReI, di voler uscrire da EDEN (che poi non si è realizzata). La conflittualità tra contrari e favorevoli ha portato all'uscita di alcuni membri legati ai vertici T4L, ma probabilmente ha portato gli stessi vertici a suggerire di non votare quello che rimane il partito con più T4L, ma che ormai ha vita autonoma. Una dimostrazione sicuramente dell'influenza delle MU.
Tale crollo non si può però imputare solo a questo: probabilmente anche Rinascita eItaliana, per alcuni nuovi già un partito vecchio, inizia a subire le conseguenze dalla nascita di partiti ancora più giovani dalla stessa ReI (nata solo 6 mesi fa).
Come detto all'inizio, a guardare i dati, si potrebbe pensare ad una vittoria di AetG. Invece la nostra analisi, ci ha permesso di vedere che in realtà, rispetto al passato, gli "aquilotti" hanno probabilmente peggiorato. Da abili politici quali sono, hanno però riunito le vecchie forze che vivono un declino per l'esplosione dei partiti "assistenziali" per cercare di mantenere una posizione di forza nelle istituzioni, una posizione da cui potenzialmente rilanciarsi. E allo stesso tempo garantire competenze al Congresso.
Visto che LeR ha invece mantenuto una livello costante rispetto alle scorse elezioni, si può giungere alla conclusione, che ad aver "vinto" a queste elezioni è stato il PCe. Rispetto al passato, il partito ha aumentato voti e partecipazione (vedi considerazioni sopra) e in generale ha avuto la capacità, a differenza di altri partiti, di adeguarsi, di essere competitivo nei confronti dei nuovi partiti emergenti. Tale capacità la si deve a mio avviso a tre fattori:
1) La struttura del partito (i precursori di regali e lavoro per tutti, sono stati loro grazie alle coop);
2) Il gruppo dirigente che abilmente ha mantenuto in mano il potere nelle istituzioni negli ultimi mesi;
3) La similarità del Pce, per molti aspetti, ai nuovi movimenti che nascono in questo periodo.
Il trend sulla partecipazione al voto conferma l'analisi sopra: il Pce ha aumentato la partecipazione, LeR ha mantenuto un dato costante, ReI e AetG hanno subito un calo (dovuto a cause diverse). Occorre invece soffermarsi su Fratelli d'eItalia: il partito, in un mese, ha raddoppiato gli iscritti, ma è anche andato incontro ai problemi di partecipazione tipici dei grandi partiti (hanno partecipato solo il 50,61 % degli iscritti). E' dunque probabile che il partito, così come gli altri grandi partiti, debba migliorare sotto l'aspetto del coinvolgimento degli iscritti e non solo limitarsi a reclutarli.
Per concludere, esaminiamo la composizione del Congresso. Questo mese sarà composto da 40 CM invece che 30. Un notevole vantaggio in termini di capacità di produzione normativa, sempre che l'assenteismo non colpisca duro. Un ruolo fondamentale, per gli equilibri di questo e del prossimo governo, sarà assunto dalla posizione che deciderà di tenere Fratelli d'eItalia che detiene 1/4 dell'assemblea. Per quanto riguarda gli altri partiti, Pce, ReI e LeR mantengono costante il numero di loro rappresentanti (che però conteranno meno in quest'assemblea allargata). AetG porta invece 9 CM nel nuovo congresso, ma di questi solo 5 appartengono al partito (sono stati infatti eletti 2 CM per Crescere e due per IESO).



La mia analisi si conclude qui, spero che vi sia stata utile.

Marcus Flavius Romulus