[Rassegna Stampa n° 0] Nella vita bisogna darsi uno scopo

Day 2,605, 04:33 Published in Italy Italy by zefiroit

Nella vita bisogna darsi uno scopo e quando non ce l’hai la tua esistenza è vuota, inconcludente, vana. Per fortuna, in queste occasioni ci sono le missioni di eRepublik a indirizzarti.
Spinto da questo fortissimo slancio interiore, mi sono anch’io deciso ad aprire un nuovo giornale di cui nessuno, me per primo, sentiva la mancanza.
Soprattutto non sentivo (e non sento) la necessità di una nuova voce che dicesse la sua dall’alto della propria autorevolezza presunta (solamente da sé ovviamente) e che fosse fonte di polemiche sterili e insulti gratuiti che tal volta arrivano sottolineare le rispettive inadeguate capacità intellettive.

Per questi motivi mi sono riproposto, almeno per il momento, di non esprimere in questa sede le mie opinioni personali su argomenti vari che possano interessare il gioco nelle sue varie forme ma di mettere in piedi un servizio che mi sembra non sia fornito altrove sperando che sia di utilità e gradimento per tutta la comunità.



In questo numero 0, vogliamo puntare l’attenzione lassù dove si sono spostati ultimamente gli interessi nazionali.
Nei giorni scorsi, complice il dibattito politico in vista delle elezioni presidenziali, sono usciti alcuni articoli che raccontano la recente guerra dal lato russo.



Nimul, nuovo MoFA russo, ci racconta l’ultimo anno eRusso focalizzando le sue riflessioni sulla “ giornata nera della nostra storia – 27 Dicembre 2014 – quando sono state prese, per usare un eufemismo, due decisioni ambigue – l’attacco contro l'Italia e il MPP con la Serbia.”. In particolare Nimul, sottolinea come il precedente Governo abbia effettuato il cambio radicale della politica estera ex sovietica senza avviare alcuna discussione nel Congresso, nelle Mu o effettuando un indagine nazionale malgrado abbia avuto 10 giorni tra la nostra invasione dell’Ostlandet e la proposta delle due leggi incriminate.

Nimul ci permette anche di ricostruire la cronistoria del AS in Norvegia. Si parte da Novembre, quando il Governo italiano gli comunica (mi sembra di capire che fosse MoFa a Nov-Dic) il desiderio di atterrare in Scandinavia e gli chiede un parere in quanto l’Italia considera la Russia un alleato. I russi non danno la propria approvazione ma non si oppongono a condizione che non vengano usate le regioni sotto il loro controllo per passare dalla Norvegia alla Svezia. Dopo l’AS, la nostra diplomazia si rifà viva chiedendo nuovamente di poter passare per l’Ostlandet e invadere la Svezia ma Mosca oppone un nuovo rifiuto. Con l’aiuto inglese che fa insorgere la regione contesa, la Norvegia ne ritorna in possesso e ora siamo liberi di impossessarcene anche perché la forza militare russa è rivolva altrove. Nuovo giro diplomatico: l’Italia offre la restituzione dell’Ostlandet e compensazione monetaria per poter entrare in Svezia ma ancora non si arriva a un accordo e quindi la guerra è inevitabile.

La guerra non promette nulla di buono per i russi. Loro hanno solamente l’appoggio di Pacifica mentre l’Italia si è mossa bene (“L'Italia ha una forte diplomazia. Diversi intelligenti dipendenti ministeriali, molti tirocinanti. (…) Contatti approfonditi con molti paesi e MU indipendenti.”) e così il nostro ePaese ottiene una facile vittoria grazie anche all’aiuto degli alleati.

Qui la versione originale dell'articolo.



Un altro articolo interessante è stato pubblicato da HankScorpio. L’attuale CP russo paragona l’alleanza con la Serbia voluta dal suo predecessore eKolia a quella con la Polonia proposta da lui stesso nel Luglio passato evidenziando come il paese balcanico non abbia assolutamente supportato la Russia nella guerra scandinava. Questo perché Belgrado, sebbene non avesse guerre attive, ha preferito combattere per altri paese come l’Argentina e suggerisce ai congressisti di non prolungare questa alleanza poiché questo accordo ha portato solamente, nel suo colorito linguaggio, “emorroidi e neanche un grammo di caramelle”.



Avrei voluto includere anche la risposta dell'ex CP russo, eKolia, ma l'articolo da lui pubblicato non è stato tradotto dai nostri collaboratori in maniera chiara. Inoltre, pare di capire, non aggiunge molto per quelli che sono i nostri interessi.

Si ringrazia Google Translate per la collaborazione.