"L'incorruttibile": Racconto storico

Day 2,063, 17:08 Published in Italy Serbia by Zibello

Data: 28 giugno 1966
Luogo: Città di Buenos Aires, Argentina



Una gelida mattina,Arturo, esce della sua umile casa in un quartiere della città di Buenos Aires,e sale alla sua bicicletta. Prende una autostrada per arrivare presto, e si staziona all'uscita del Palazzo di Governo. Entra nell'ufficio, lì lo spera uno dei suoi funzionari, per parlare colui:

Funzionario: Buongiorno signore Presidente, come si trova?
Arturo: Bene, per fortuna, lei?
Funzionario: Bene, grazie.


Il funzionario, chiude la porta e la finestra, Arturo, beve un mate e lo guarda in silenzio


F: Ci hanno chiamato oggi dall'ambasciata degli Stati Uniti
A: Lo so
F: Sai per cosa?
A: ...
F: I contratti
A: Ho già detto di no, in un passato, un ex-amico mio ha avuto un patto con loro, là nel 1958, ma è passato
F: Metteranno pressione
A: Il petrolio è nostro, non di loro
F: Ma sa cosa succederà, l'opposizione comincia a organizzarsi, sembra che faranno qualcosa
A: Io faccio quello che mi dice il cuore, se il cuore mi dice che non devo regalare il mio paese alle industrie di petrolio, quello farò
F: Ha saputo dell'alleanza...


Arturo, era presidente dal 1963. Nei suoi tempi, la povertà s'era ridotta in più di 30%, i villaggi d'emergenza si scioglievano, l'educazione aveva un'inversione uguale al 23% del presupposto statale . Non voleva vivere nel palazzo di governo, preferiva la sua casa, aveva donato tante volte lo stipendio a organizzazioni sociali, andava in bicicletta, beveva mate, non voleva comprare un nuovo abito perché supponeva prendere dal tesoro nazionale, quando era malato non voleva prendere soldi pubblici per il trattamento. Lui, era l'orgoglio della Unione Civica Radicale del Popolo




F: I militari sono molto influenzati dagli Stati Uniti, e loro vogliono i soldi
A: Quello vogliono loro, io voglio quel meglio per il mio paese
F: ...
A: Non ho paura di quelli di fuori che ci vogliono comprare, ho paura di quei di dentro che ci vogliono vendere
F: Ma signore...
A: Essere onesto è peccato?
Non posso fare quello che posso per il mio paese?
F: Se non fa quello che dico io, tutto andrà male
A: No per gli argentini, succede che non sapete ne quello che volete


La personalità tranquilla d'Arturo era stata usata dall'opposizione per costruire un'immagine d'un presidente lento e senza capacità di risposta




A: Io sono uomo del popolo e per il popolo, un medico laureato a Cordova, a me non trascendono gli assunti dei grandi paesi che vogliono le nostre risorse
F: Come tutto figlio d'italiani, sembra impossibile fare che ti renda conto
A: Lo ringrazio ai miei genitori
F: Non dire che non te l'ho detto..
A: L'ora è arrivata, vero?
F: T'abbiamo dato tempo per reagire, e firmare l'accordo cogli Stati Uniti
A: Non firmerò niente che sia cattivo per la mia nazione
F: Non ti preoccupare adesso di quello
A: Cosa?

Il funzionario apre la porta e se ne va. Minuti dopo il presidente si siede, beve un mate e comincia a lavorare. Si sente un grido, uno sparo, si sente che una forza s'avvicina, suonano la porta, e la aprono. Non è una faccia sconosciuta; il generale Perlinger, chi nel passato era amico d'Arturo.

A: Sapevo succederebbe, ma non sapevo che saresti tu
P: Esci, o t'uccidiamo
A: Il generale delle forze armate, sono io, non uscirò


Dopo una discussione, il generale se ne va, e chiama altri militari, chi circondano il palazzo di governo coll'aiuto della polizia, il generale Ongania, chi in un passato era amico d'Arturo, entra



Arturo con Ongania, quando ancor erano amici

O: Adesso si, vai via
A: E pensare che eravamo amici
O: Non farlo difficile, se ti opponi, t'uccidiamo



I soldati l'appuntano con armi e lo fanno uscire, quasi nessun cittadino s'è reso conto, prende un taxi che lo porta alla casa di suo fratello. Una lacrima, scende dagli occhi d'Arturo, l'unico "incorruttibile" nella storia argentina, ma non per sé stesso, invece per il futuro del suo paese, giorni dopo si firma il patto cogli Stati Uniti per mutua difesa contro i comunisti, e si firma un trattato che da agli Stati Uniti diritti di sfruttamento delle risorse petrolifere nel paese. Da quel momento in più, Arturo non può far niente, soltanto cerca lavoro nel negozio d'un suo amico (guadagnando lo sufficiente per vivere) e fa del medico fin la sua morte.



"Non ne ho paura di quelli che sono fuori e ci vogliono comprare, ho paura di quelli che sono dentro e ci vogliono vendere"


In Omaggio a Arturo Umberto Illia, presidente dell'Argentina dal 1963 fino il 1966, rovesciato da un colpo di stato. Il primo ed ultimo presidente onesto del mio paese





2013: 30 anni dalla morte del presidente onesto