[ECONOMIA DI EREPUBLIK] Gli Investimenti

Day 2,309, 02:16 Published in Italy Greece by InnoDC

Proseguiamo con la rubrica dedicata all'Economia di erepublik.
La mia idea iniziale era di dedicare questo secondo numero ai Salari (che ovviamente slitteranno al terzo u.u).
Ci occuperemo invece di Investimenti. Perchè? Molto semplice:
Stanno, spero, per abrogare quella inutile legge sui finanziamenti a fondo perduto, voluta a tutti i costi da Fratelli d'eItalia.
Da tempo avevo promesso un articolo per spiegare suddetta inutilità ed avevo sempre rinviato per questione di tempi; adesso non si può più rinviare, quindi faccio sto sforzo u.u

Allora, innanzitutto, cosa si intende per Investimento?

Gli Investimenti sono un sottoinsieme delle decisioni di acquisto. Si distinguono dai consumi perchè quest'ultimi consistono nell'acquisto di beni/servizi necessari a soddisfare bisogni immediati ed esauriscono la loro utilità nel breve periodo; mentre gli Investimenti sono acquisti di beni materiali ed immateriali destinati ad utilizzo prolungato e capaci di produrre reddito.

Ora, gli Investimenti possibili nella realtà sono molto diversi da quelli possibili su erepublik (comunemente, si parla di "investimento" anche quando ci si riferisce ai sussidi, per esempio; per semplicità non stiamo a distinguere in questa sede, per quel che ci interessa, non è fondamentale); basti pensare che, nella economia reale, gli investimenti generalmente incidono sul progresso tecnico (quindi sull'offerta), mentre su erepublik la tecnologia delle imprese è data dagli admin, con buona pace degli utenti, e quindi l'unica cosa che distingue le imprese (e su cui si può investire) è un espansione delle dimensioni e di conseguenza un cambiamento del tipo di prodotto (es. in periodo di sconti, espando la mia fabbrica q3 di armi in una q4).

Quindi su cosa si può "investire" su erepublik? Fondamentalmente sul Capitale Umano.
Secondariamente, come detto, sull'espansione delle imprese, che però non produce progresso tecnico, ma semplicemente un cambiamento qualitativo nei prodotti e quindi una diversa composizione dell'offerta (con ripercussioni sui prezzi minime dato che il costo degli upgrade rende lento il processo di espansione del "parco aziende" da parte dei giocatori). Si può però logicamente investire sulle imprese di soggetti istituzionali come le MU che contribuiscono a rifornire i soldati dei mezzi necessari per combattere e quindi incidono sulla "potenza" militare di uno Stato (la sua influence), che è un aspetto cruciale non solo in ambito militare, ma anche a livello di politica interna ed internazionale.

Cosa si intende per Capitale Umano? Beh è un espressione (a mio parare un pò bizzarra) che gli economisti usano per descrivere l'insieme di competenze, abilità, nozioni ecc. acquisite da un certo gruppo di individui e che ovviamente influenzano la produttività.

Ci sono due modi per investire in capitale umano su erepublik.
Il primo è un "investimento" comune alla realtà economica, il secondo ovviamente no.
Storicamente, per esempio durante la rivoluzione industriale sopratutto nei paesi carenti di risorse naturali come il carbone, l'istruzione (in quel periodo, il tasso di alfabetizzazione) influì notevolmente sullo sviluppo industriale nel senso che persone più istruite sono maggiormente produttive, è più facile che introducano innovazioni ecc.
Quindi i paesi che investirono di più sull'istruzione (es. i paesi scandinavi) si industrializzarono molto prima dei paesi che invece non investirono su di essa (i paesi dell'Europa meridionale ed orientale).
Quindi per incrementare il Capitale Umano bisogna investire sull'istruzione, migliorarla non solo in termini quantitativi, ma sopratutto qualitativi. Questo potrebbe essere un suggerimento imporante per i nostri governanti del mondo reale, ma non divaghiamo.
Si può (anzi si deve) investire sull'istruzione anche su erepublik.
Persone "istruite" (nel senso che conosco il gioco; non che vengono indottrinate, come spesso accade) sono persone che capiscono meglio le dinamiche del gioco e quindi riescono a concepire soluzioni (ai problemi) più efficienti ed efficaci (e non le solite nabbate). E sono persone che, probabilmente, abbandonano più difficilmente il gioco, perchè si sa che la mancata conoscenza è un forte disincentivo all'apertura, in qualsiasi contesto, almeno di solito. Se un nuovo iscritto non capisce, nel breve, il gioco, molto probabilmente lascia.

Investire sull'istruzione significa, evidentemente, investire sul tutoraggio.
Anche qui, la mia personale visione (dissentiranno i "teologi" BSG), è che necessariamente ci deve essere una certa commistione tra pubblico e privato.
Accanto all'ENPS, che si occupa del tutoraggio pubblico dei nuovi iscritti, è fondamentale l'opera di Partiti ed Unità Militari che, ciascuno nei settori di competenza, devono istruire i nuovi membri, guidarli nelle primissime fasi di gioco.
Se manca questo sforzo da parte di partiti e MU, aumenta il tasso di mortalità "infantile" e, algebricamente, si riduce il tasso di crescita demografica. Questa è una responsabilità chiara che non ho mai mancato di sottolineare, ma per una trattazione più ampia dovremmo rinviare ad un futuro articolo (purtroppo ne penso troppe ed il tempo è quello che è 😐 ).
Quello che mi preme sottolineare, in questa sede, è che bisogna investire sull'istruzione:
- Pubblica, incrementando il numero di tutor dell'ENPS, migliorando ed aggiornando più frequentemente le guide. Voglio aprire una parentesi spinosa (anche su questa, magari, futuro articolo), ovvero sono convinto che potremmo anche pagare i tutor dell'ENPS, pur di convincere più persone a partecipare, perchè il gioco vale la candela;
- Privata, partiti e MU dovrebbero dotarsi di gruppi di tutor interni e dovrebbero puntare, anche a livello di immagine, sulla capacità di trasformare dei nabbi in buoni soldati e in concreti politici. Limitarsi alla mera assistenza materiale non è sufficiente, anzi, probabilmente, contribuisce all'abbandono di molti nuovi iscritti.

Il secondo modo, attraverso il quale si può investire sul Capitale Umano, è l'incremento della "forza" dei giocatori.
Come si incrementa la forza? Semplicemente allenandosi.
Quindi, presupposto per qualsiasi politica di incremento della forza, è che le persone si allenino (possibilmente ogni giorno).
Quindi l'efficacia di investimenti sulla forza presuppone che i beneficiari siano attivi.
E' un elemento cruciale, ma prendiamolo come dato; supponiamo cioè che chi beneficia di politiche di incremento della forza sia attivo e quindi si alleni quotidianamente.
Ora, l'incremento giornaliero della forza dipende dal livello dei Training Grounds ("Centri di allenamento", in sigla TG), nonchè dalla strategia del singolo giocatore (ma questo aspetto non è rilevante per questa analisi).
Quindi per aumentare questo incremento "marginale" si devono espande i TG. Fin qui, tutti sono d'accordo.
Un ampio dibattito si è sviluppato nei mesi e continua tuttora su come finanziare questa espansione.
Il nodo cruciale è che, per espandere i TG, sono necessarie notevoli quantità di golds, anche in periodo di sconti. Questo è un dato di fatto; passeremo quindi all'analisi dei diversi modi attraverso i quali i giocatori possono venire in possesso di tali mezzi.

Rimanendo, per ora, in ambito pubblico, si possono seguire diverse strade:
1) Finanziamenti a fondo perduto: L'idea è quella di distribuire ai richiedenti golds, provenienti dal tesoro, per finanziare l'espansione dei TG. I golds non vengono restituiti. Capite bene che ciò comporta una riduzione della disponibilità pubblica di risorse finanziarie, che, secondo i sostenitori di questi finanziamenti, sarebbe comunque sostenibile data la dimensione delle nostre riserve monetarie (a mio avviso, non proprio così esuberanti) e inoltre sarebbe conveniente perchè, alla fine, determinerebbe un notevole aumento della influence (cosa che in realtà è resa impossibile dal fatto che solo un numero ristretto di persone accede al finanziamento, per ragioni ovvie di costo per il settore pubblico; per non parlare dell'ipotesi fatta sopra in merito all'allenamento quotidiano, ma simili considerazioni valgono anche per i metodi che esamineremo di seguito, che però producono dei miglioramenti sopratutto dal punto di vista della sostenibilità);
2) Prestiti: Lo scopo è lo stesso dei finanziamenti a fondo perduto; cambia il funzionamento. Si tratta di prestiti, quindi il capitale deve essere restituito (ivi compreso un saggio di interesse relativamente basso). Il vantaggio sta nel fatto che lo Stato recupera parte delle somme investite (ad esclusione dei prestiti a persone che smettono di giocare o si rifiutano di restituire quanto ricevuto); lo svantaggio sta nel fatto che sul beneficiario del prestito grava l'onere della restituzione di capitale + interessi. A mio parere, si ha comunque un miglioramento netto rispetto alla forma precedente. Questo perchè, non va dimenticato, l'incremento della forza, oltre ad aumentare i danni che il giocatore fa in battaglia, ha l'effetto di determinare un incremento anche nella ricchezza dei giocatori; infatti per ogni 250 punti forza che si accumola, si riceve 5 gold (al netto del costo dell'allenamento).
Ciò, se combinato con un piano di restituzione ampiamente dilazionato nel tempo, permette ai debitori di reperire le risorse finanziarie necessarie ad estinguere il debito;
3) Medaglie: Come detto, il nodo cruciale è che i giocatori devono reperire le risorse (in termini di golds) necessarie ad espandere i TG; non è indispensabile che ciò avvenga attraverso operazioni finanziarie, come prestiti o finanziamenti!
La fonte principale di entrate di golds per i giocatori sono le medaglie. Ovviamente solo alcune medaglie sono adatte allo scopo di finanziarie l'espansione dei TG. La medaglia da Congressista e quella da Presidente della Nazioni ovviamente no, perchè quei golds sono devoluti allo Stato, sulla base delle disposizioni contenute nella legge "Salva eItalia".
Anche la medaglia "Media Mogul" e "Top Combattenti" sono inadatte. La medaglia "Gran Lavoratore" può certamente aiutare, ma ha tempi troppo lunghi per poter incidere significativamente su una politica di sviluppo della forza.
Abbiamo già parlato della medaglia "Super Soldato", che però è più una conseguenza dello sviluppo della forza e il suo "gettito" mensile aumenta notevolmente dopo l'espansione dei TG.
Potenzialmente, la medaglia "Costruttore di Società" potrebbe essere il mezzo perfetto per finanziare l'espansione dei TG. Pensate a politiche che incoraggiano ed aiutano i nuovi giocatori ad invitarne altri nel gioco; con il ricavato dei refer finanziare l'espansione dei TG ed intanto si avrebbe un BabyBoom. Si attiverebbe potenzialmente un percorso di continua crescita popolazione-forza che realizzerebbe il nostro obiettivo di diventare una grande potenza; si tratta tuttavia, come dimostrato dai molti tentativi falliti, di una utopia, salvo casi rarissimi di iniziative individuali.
Molto più concreta la possibilità di utilizzare le medaglie rimanenti, che hanno tutte un aspetto comune: si ottengono sul campo di battaglia. Su qualsiasi campo di battaglia, ma è più facile ottenerle nelle guerre di resistenza, per due motivi:
- La medaglia "Liberatore" si applica solo a tali battaglie;
- Essendo circoscritte a due sole Nazioni, c'è meno concorrenza per le medaglie, rispetto alle battaglie a cui partecipano anche gli alleati.
Quindi incentivare le battaglie di resistenza (sopratutto italiane; ma non è indispensabile, ci si può anche spostare per combattere in resistenze straniere) è un esempio di una politica che permette di aumentare la ricchezza dei giocatori e, di riflesso, di espandere i TG ed incrementare più velocemente la forza (e quindi l'influence). Si pone tuttavia un problema: per vincere queste medaglie bisogna essere in grado di fare un certo danno già di partenza e, a turno, sarebbero quindi gli stessi giocatori a vincerle. E' un problema che si può risolvere, finchè a vincere le medaglie sono cittadini italiani; si risolve, per esempio, applicando una tassazione su questi "redditi" e redistribuendo il ricavato nelle precedenti forme 1) e 2) oppure attraverso una simile attività di redistribuzione realizzata da MU e, secondariamente, Partiti.
Si tratta di politiche che ovviamente hanno un costo (per aprire le RW o per spostarsi in territorio straniero), inferiore però a quello dei Finanziamenti a fondo perduto; e sono politiche che non gravano sui beneficiari, come invece fanno i Prestiti, al contrario li fanno divertire.
Senza dimenticare che combattere ha ulteriori effetti che evadono l'aspetto economico, per incidere a livello di politica internazionale. In conclusione, si può ragionevolmente pensare di legare un operazione militare all'espansione dei TG perchè i due aspetti sono intimamente legati; ed è probabilmente la strada più efficiente, efficace e divertente per raggiungere l'obiettivo che ci siamo posti.
Ad ogni modo, mentre Prestiti e Finanziamenti sono tra loro ridondanti, la politica 3) si può realizzare indipendentemente da un contemporaneo sostegno attraverso Prestiti/Finanziamenti a fondo perduto.

Il sostegno a queste politiche pubbliche può (anzi dovrebbe) venire anche dai privati. Io sono un grande stimatore dell'Opera Sociale e mi dispiace che iniziative benefiche simili siano così rare. Filantropi potrebbero costituire delle società volte ad erogare finanziamenti o prestiti per l'espansione dei TG; le MU potrebbero sostenere parte del costo delle RW ecc.

Infine, trattiamo il secondo tipo di Investimento, ovvero quello relativo alle aziende.
Mi sono preso la libertà di trarre, in parte, ispirazione da questo articolo di Dora85.
Non mi pare possibile, in questo caso, pensare ad un investimento a favore di privati; rimaniamo quindi all'interno del settore pubblico.
Concordo con l'idea di Dora, secondo la quale dovremmo investire, in maniera incisiva, sull'ENPS e dotarlo di mezzi propri (aziende) per fornire cibo alla popolazione più vasta possibile, partendo, ovviamente, dai livelli più bassi. Ovviamente si pone sempre il problema della sostenibilità economica. In questo caso, a differenza dell'espansione dei TG, non ci sono alternative al finanziamento pubblico, quindi eventualmente la cosa dovrebbe essere accompagnata dallo studio di nuove forme di entrate, per recuperare le risorse investite. Però credo che sia un investimento conveniente, che si potrebbe integrare, per non estendere eccessivamente la domanda di cibo all'ENPS, con politiche volte a non far combattere i nuovissimi, finchè non hanno sviluppato una certa forza (cosa che adesso possiamo tranquillamente fare, alla luce delle nuove divisioni, con conseguente notevole allargamento della D1).
Anche per quanto riguarda l'EI credo che dovremmo prendere in considerazione l'idea di effettuare ulteriori investimenti. L'obiettivo primario deve essere quello di rendere l'EI autosufficiente e dovremmo fare gli sforzi necessari per raggiungere tale obiettivo. Nel lungo periodo, infatti, ha un peso minore, sul bilancio pubblico, un investimento immediato, rispetto al continuo esborso di risorse, necessarie all'EI per reperire sul mercato quei fattori di produzione (Raw materials) che è solo parzialmente in grado di produrre. Più politica può essere invece la scelta di effettuare investimenti per espandere le aziende e quindi la dotazione di equipaggiamento per i soldati, perchè comporterebbe un esborso notevolmente superiore.

Concludendo, io sono sempre stato notoriamente a favore della sostenibilità finanziaria, sulla base dell'idea che non dovremmo comprottere le possibilità di gioco di future generazioni di giocatori; ciò non implica l'assenza di investimenti, però questi devono essere condotti secondo le modalità più efficienti (e possibilmente anche più efficaci) e devono essere accompagnati da adeguate coperture finanziarie che riducano al minimo l'erosione del patrimonio pubblico, come per esempio nuove forme di tassazione, rese complicate dal gioco, ma che rimangono lo strumento ideale per realizzare una redistribuzione della ricchezza.

Innocenti