[eC] - Sui rapporti tra Governo e Congresso

Day 2,054, 03:51 Published in Italy Italy by Stedee

Buongiorno a tutti,

Oggi intendo analizzare gli effettiti rapporti che intercorrono, in eItalia, tra Governo e Congresso. Non intendo considerare l'influenza di organizzazioni private (MU, Partiti).

Ad oggi, il Governo risulta avere un potere, quantomeno formalmente, ridotto. La tendenza è iniziata da molto tempo e probabilmente è destinata a proseguire. Partiamo da un assunto: secondo le regole del gioco stesso, il Congresso è ufficialmente più potente del Presidente, potendo destituirlo in ogni momento. Tuttavia, il Partito del Presidente mantiene quasi sempre una sua rappresentanza nel Congresso, e questo implica che ogni Presidente abbia sempre un certo numero di sostenitori; inoltre, una destituzione di un Presidente è un fatto grave, non comune, quasi sempre motivato da precise infrazioni a leggi e / o consuetudini della Comunità stessa.

Come già detto, tuttavia, il Congresso ha il coltello dalla parte del manico, ed è stato notevolmente potenziato tramite la sua stessa attività legislativa (esterna alle meccaniche del gioco stretto), imponendo ulteriori (rispetto alle meccaniche di gioco) obblighi e limitazioni al Governo, il cui mancato rispetto comporta de facto un impiccio. Ha un potere enorme - cui spesso, tuttavia, non corrisponde sufficiente capacità di sfruttarlo, per incompetenza dei propri membri.

I poteri specifici in-game, chiaramente, sono il limite massimo di depotenziamento cui il Presidente può arrivare. A meno di voler ridurre il CP (Country President: Presidente) a semplice figura simbolo, minacciata costantemente dall'impiccio ad aprire certe leggi interne al gioco di sua esclusiva competenza, egli avrà sempre almeno il potere di dichiarare guerra e proporre MPP, sebbene la ratifica sia necessariamente eseguita dal Congresso.

Estensivamente, potremmo dire che il Governo mantiene diritto di proposizione in materia di Difesa ed Esteri.
Premesso il generale parere che può dare sulla politica estera e / o di difesa, spesso di scarsa importanza (mancando sufficienti competenze) e quasi formale, il Congresso può decidere di ratificare determinate decisioni proposte dal Governo in tale ambito. Non può - non ancora, perlomeno, mancando leggi al riguardo - proporre una strategia. Certo, in caso di presenza di rappresentanti Congressuali sufficientemente preparati, un Governo potrebbe essere notevolmente costretto anche in questo ambito dal Congresso, ma in ogni caso ha il diritto di proporre.

Ciononostante, ogni strategia diplomatica, o militare, ha necessità di finanziamenti; il Congresso giunge qui al suo potere più grande. Ha la cassa, secondo le ultime Leggi sul Bilancio. E' il Congresso a concedere i fondi al Governo, sulla base del bilancio preventivo presentato da quest'ultimo. La discussione sul bilancio è sempre tra le più delicate, e quasi sempre vi sono lamentele al riguardo.

Questa cosa ha riscontro solo sino ad un certo punto nelle reali dinamiche del gioco. Il Presidente ha potere assoluto sulle Org; gli basta semplicemente inviare un ticket agli Admins per ottenere le password, mentre il Congresso può bocciare le donazioni da parte del tesoro – dove confluiscono automaticamente le tasse - ad una Org. Questo, nel passato - quando vi erano più entrate, la moneta valeva meno e vi erano più donazioni - ha impedito in casi estremi ad un Governo di operare. Oggi, la gran parte del denaro è confinata nella Org Comune di Campobasso (so bene il perché 😛), ed un Presidente in teoria potrebbe prendere autonomamente il controllo della gran parte dei fondi statali. Teoricamente; l'impiccio è sempre in agguato.

Il Congresso, tuttavia, ha veramente acquisito potere con la creazione di Enti da lui dipendenti. L'ENPS, e il recentemente costituito ESS, sono innovazioni cruciali su questa strada. Il Presidente ha visto le sue facoltà letteralmente amputate; niente più Welfare, niente più possibilità di concedere sovvenzioni autonomamente. Seguendo questa tendenza, il Congresso potrebbe presto estendere il suo controllo sull'intero settore degli Interni, escludendo il Governo.

Questa processo, che ho tentato di analizzare, è positivo, o negativo?

Ora, il Congresso ha deciso - in maniera autonoma - di estendere la sua influenza su quei rami non regolati da alcun aspetto del gioco (gli interni, ad esempio). Ora, essendo esso in una posizione di preminenza riguardo al Presidente, ne ha facoltà teorica.

Quanto all'opportunità pratica, da un lato i Responsabili nominati dal Congresso non hanno alcuna scadenza formale di mandato. Questo significa che possono operare con maggiore lungimiranza e con un termine più lungo rispetto al mese - come sappiamo, termine temporale quasi sempre troppo stretto.
Dall'altro, tuttavia, il Governo ha una sua intrinseca mobilità che spesso manca al Congresso. Le lunghe discussioni che caratterizzano un'aula parlamentare superano di gran lunga in termini temporali la secca decisione di un Presidente, che ha potere assoluto sui membri del suo Governo. Questo limite deve essere considerato soprattutto in relazione alla politica di difesa ed estera. Il regolamento del Congresso prevede una restrizione in termini temporali per quanto riguarda votazioni su queste materie o comunque di particolare urgenza; ma, in ogni caso, un'aula parlamentare avrà sempre tempi troppo lunghi, specialmente in fase di discussione.

Sperando di non essere risultato troppo noioso,

Stedee