URUGUAY ESPULSO A CILE DI CHARRUA

Day 1,861, 06:00 Published in Italy Uruguay by Leandro4226.

Gli ultimi scatti di alcune forze di occupazione cileni sparsi in Cerro Norte, dove ricevono il enorme artiglieria Plancha hanno chiuso il volo, sono confusi con fuochi d'artificio e Natale.

I cileni pochi che sono riusciti a fuggire vengono fatti prigionieri in Unità Casavalle e dopo essere stato spogliato di tutta la sua squadra, in particolare giubbotti e scarpe, diventano impiegati nel lavoro di ricostruzione della Corridoio Garzón, stessa bombardato dalla resistenza uruguaiano.


Prigionieri cileni ricostruire Corridoio Garzón



Uruguay e domina sul proprio territorio.




La bandiera blu e bianca vola sopra gli alberi di tutto il territorio, in una prodezza che è stata possibile solo grazie alla volontà indomabile dei Charruas, la strategia attuata e il sostegno importante agli Alleati, come veri fratelli, prestato alla causa .



A quel punto ha dovuto, ancora una volta, come sempre nel corso della storia, il ruolo centrale delle truppe in Italia.

In effetti, come nella nazione processo di costruzione di Uruguay in diciannovesimo secolo, dove da Garibaldi a Arena, sempre Battaglioni e notabili italiani sono stati sempre in lotta per gli la libertà, anche questa volta il tricolore sventolato affrontare e sconfiggere gli invasori.



Ciò dimostra che niente è impossibile quando c'è una volontà, e che anche se può essere facile vincere una battaglia basata sulle risorse e bugiardi alleati, ciò che conta davvero è vincere una guerra, per quello ci vuole la capacità reale e alleati.

Grazie ITALIA!






URUGUAY EXPULSO A CHILE DE SU TERRITORIO


Los últimos disparos de algunas fuerzas de ocupación chilenas dispersas por Cerro Norte, donde reciben la descomunal artillería Plancha que les cierra la huida, se confunden ya con los fuegos artificiales de Navidad.
Los pocos chilenos que no han logrado huir son tomados prisioneros en la Unidad Casavalle y tras ser despojados de todo su equipo, sobre todo camperas y calzado, pasan a ser empleados en las obra de reconstrucción del Corredor Garzón, bombardeado por la propia resistencia uruguaya.


Prisioneros Chilenos reconstruyendo el Corredor Garzón


Uruguay ya domina otra vez su territorio.





La bandera celeste y blanca ondea en los mástiles de todo el territorio, en una gesta que solo fue posible gracias a la voluntad inquebrantable de los charrúas, a la estrategia desplegada y al trascendental apoyo que los Aliados, como verdaderos Hermanos, prestaron a la causa.





En ese punto le tocó, una vez más como siempre a lo largo de la Historia, un rol protagónico a las tropas de Italia.

Efectivamente, así como en el proceso de construcción nacional de Uruguay en el Siglo XIX, donde desde Garibaldi hasta Arena siempre hubo Batallones y prohombres italianos luchando por la Libertad, también en esta oportunidad la bandera tricolor ondeó enfrentando y derrotando al invasor.

Se demuestra así que nada es imposible cuando hay voluntad y que si bien puede resultar fácil ganar una batalla en base a recursos y a aliados mentirosos, lo que realmente importa es ganar una guerra, para lo que hace falta capacidad y Aliados reales.

Gracias ITALIA!