A colloquio con l'on.Squatriota

Day 2,622, 02:09 Published in Italy Italy by Fonz863

Per approfondire ulteriormente il tema del rifinanziamento, che è stato molto sensibile in questi giorni, ma anche parlare di eItalia in generale, abbiamo avuto la disponibilità dell’on.Squatriota aka Winston Smith. Prima però una dovuta analisi stato dell’arte.

Il 10 gennaio il Congresso approva la previsione di spesa presentata, e concede, tra le altre cose, 150.000 ITL al Governo, per la Difesa. In quel momento, l'eItalia era impegnata nell'offensiva ai danni della Svezia, al termine della quale la penisola scandinava era quasi totalmente sotto l'egida eitaliana. Tuttavia, strappataci con una guerra di resistenza svedese una regione, la nostra avventura in Scandinavia era minacciata da un lato dalla riapertura del fronte svedese; in più, l'Ungheria aveva occupato il Nord dei Paesi bassi, avendo quindi un confine con Vestlandet, in Norvegia: agli ungheresi sarebbe bastato combattere a nostro favore in una battaglia, per farci conquistare la regione e avere un ponte per attaccarci direttamente.
Tra questi due fuochi, il Governo ha lavorato piuttosto bene, elaborando la strategia con la Croazia che ora tutti potete apprezzare, per porre un cuscinetto tra noi e l'Ungheria e, dall'altro lato, assicurandosi di avere una copertura finanziaria sufficiente. Per farlo, il 16, il Ministro dell'Economia Legioferrea ha richiesto un ulteriore finanziamento, di 100.000 ITL in totale, chiedendo al Consiglio quale soluzione adottare per il trasferimento.
La richiesta è piuttosto ermetica, e non è stato presentato alcun piano, nemmeno in sezione riservata, per sapere in che modo, concretamente, sarebbero stati usati quei fondi.
Nonostante ciò, il giorno dopo, Legioferrea ha riproposto l'attuazione, richiedendone lo status d'urgenza (ovvero un accelerazione dell'iter approvativo), lamentando la scarsa partecipazione del Congresso nell'esprimersi su quale soluzione adottare per il trasferimento, il che, a mio parere, è già un vizio in sé, visto che il Congresso fa da indirizzo all'Esecutivo, ma non da tutor.
Comunque sia, come vicePresidente del Congresso, ho negato l'urgenza, visto che, dopo la vittoria della Norvegia a Vestlandet era scongiurata la minaccia ungherese e non c'era pertanto motivo di affrettare i tempi: difatti, nemmeno ventiquattr'ore dopo, il Governo aveva già la somma richiesta (40.000 dal Congresso, 30.000 dal Tesoro, il massimo delle risorse a cui il Congresso aveva accesso), nonostante i numerosi vizi di forma delle due richieste.

Sei stato l'onorevole che ha proposto l'interrogazione sul ri-finanziamento. Da cosa è nata la necessità di passare all'atto formale?
Anche se la maggioranza del Congresso era già favorevole a concedere la propria fiducia al Governo, ho ritenuto di dover aprire un'interrogazione "formale" perché il Ministro della Difesa, seppur interpellato e dai congressisti e dallo stesso Legioferrea, non era intervenuto nella discussione, e c'erano da sciogliere due nodi: per quale motivo è stata raggiunta in così breve tempo la spesa preventivata in un mese, e come il suo dicastero intendeva usare gli altri fondi. Il Congresso ha un ruolo importante, deve vegliare sull'operato dell'Esecutivo, e anche se abbiamo chiuso un occhio sulla non irreprensibile trasparenza per non rallentare e ostacolare la difesa, ciò non toglie che dovevamo esser messi a conoscenza di ciò che bolliva in pentola.
In più, a ciò dobbiamo aggiungere che la linea di Governo non era ancora del tutto chiara, poiché se il Presidente Hermes ha risposto all'interrogazione esponendo l'intenzione di assumere una posizione di primazia per ottenere condizioni più vantaggiose in un NAP stilato con Svezia e Norvegia, al termine della guerra contro la Svezia erano state espresse posizioni di chiusura a trattative nei confronti dei due paesi, quindi le loro intenzioni erano tutto fuorché chiare.

Dall'Interrogazione alla prima risposta ufficiale del MoD il Kaiser sono passate 47 ore. Cosa hai provato in questa attesa? O è un tempo fisiologico?
Questi tempi sono una consuetudine, tristemente, e ho visto molto di peggio, di sicuro non mi smuove. Alla fine chiunque sia presente su Rizon, tra i canali della community eitaliana, può appurare come il Governo si stia dando e si sia dato da fare, e sicuramente il Ministro della Difesa ilKaiser non è uno sprovveduto e, per ciò, la sua mancata risposta certo non mi preoccupava.
Sulla fisiologicità, c'è da fare un distinguo. Può sempre capitare che un Ministro sia troppo impegnato, o che per qualche giorno non acceda al forum: è normale. Tuttavia, non è assolutamente fisiologico che gli altri dicasteri interrogati, la Presidenza e il Ministero dell'Economia, così come il Ministero degli Interni (generalmente preposto a gestire i rapporti con il Congresso), nonostante fossero presenti, e avessero sicuramente accesso a informazioni riguardanti la strategia, come anche al dettaglio spese per i giorni precedenti, non sono intervenuti.

Ti reputi soddisfatto della risposta che è giunta dall'Esecutivo?
Sì, abbastanza. Purtroppo, i dati presentati non sono sufficienti a sciogliere, da soli, le controversie, né a comprendere se le spese della prima metà del mandato siano state giustificate o meno, ma non per una mancanza dei relatori in Congresso.

Inevitabilmente ci andiamo a legare alla situazione in Scandinavia. Che opinione ti sei fatto in merito alla nostra presenza lì ed a come si è evoluta dall’AS ad ora?
Innanzitutto, bisogna comprendere che l’attuale situazione non è né quella pronosticata né quella auspicata dal Governo ilKaiser, che ha organizzato l’attacco aereo. ilKaiser e il suo staff, difatti, a quanto si è scritto, intendevano sbarcare in Scandinavia e, dopo una guerra lampo ai danni della Norvegia, attaccare la Svezia con l’aiuto della Russia. Ciò non è avvenuto, e ci siamo ritrovati su una polveriera, praticamente. Di per certo, abbiamo dovuto affrontare spese insostenibili, che hanno esaurito la liquidità a disposizione di Governo e Congresso per i prossimi mesi (quindi azioni simili non saranna ripetibili prossimamente), ma io ritengo che tutto ciò che è speso per vincere le battaglie, anche se non offre un ritorno in termini finanziari, non è sprecato, perché porta sempre divertimento e cooperazione; quindi, il mio giudizio su quest’iniziativa è sicuramente favorevole, sia perché siamo entrati in contatto con nuovi paesi amici, come il Regno Unito e la Lituania, sia perché sono state smosse un po’ le acque, senza ripiegare sulle solite scaramucce con Slovenia, Serbia e Ungheria, che a lungo andare diventano frustranti.

Un articolo ha recentemente posto il punto su questa spesa, appunto. Un punto mi preme: non temi che si sia ragionato poco in prospettiva, soprattutto nelle ultime settimane? Non si è pensato insomma a chi verrà dopo sia come Congresso che come Governo?
Il Governo insediatosi di questo mese si è trovato ad affrontare una situazione pregressa, che lo poneva di fronte a un bivio: spendere per difendere le regioni, oppure contrarre le spese e perdere i territori in Scandinavia, gettando a mare le risorse già utilizzate per l’attacco aereo. Tuttavia, non si può nemmeno imputare tutto all’atto di promulga dell’attacco aereo: la questione è che, come ho detto prima, l’attuale situazione non era stata immaginata nemmeno dagli avversatori del piano.
Per il resto, ci sono stati molto Governi spendaccioni, che hanno utilizzato decine di migliaia di valuta per svolgere il “compitino”, ovvero garantire il Congresso; visto che l’ESF al momento ci garantisce un buon utile e l’EI è auto-sufficiente, credo si possano accettare grandi spese “una tantum”, giusto per non annoiarci troppo, anche se, ahimé, nei mesi successivi o precedenti è necessario stringere la cinghia.
Quindi, non accuso il Governo di aver avuto poca lungimiranza nel decidere di spendere tanto per rimanere in Scandinavia; altra cosa è parlare del modo in cui hanno deciso di adoperare i fondi destinati loro dal Congresso; alcuni congressisti hanno parlato di spese eccessive per impostare dei C.O., io francamente non ho abbastanza elementi per formulare un parere argomentato e verificabile, quindi mi astengo. Tuttavia, credo tutti i Governi (come anche il Congresso) avrebbero dovuto e dovrebbero prendere coscienza di un fatto: abbiamo una grave carenza di ITL, specie dopo la nostra permanenza in alleanze (con tutta una serie di MPP da siglare) e dopo la modifica al sistema di tassazione (che ha ridotto i nostri introti, poiché siamo sotto occupazione straniera), ed eppure abbondiamo di GOLD (la cui conversione in ITL è o costosa o lenta); per questo, bisognerebbe cercare il più possibile di dirottare le spese sui GOL😨 se i MPP, le guerre di resistanza, i C.O. vanno pagati in ITL, io tenerei di acquisire armi tramite bandi, pagandole in GOLD, e fare qualche accordo con le Unità Militari, che hanno sempre depositi di valuta nelle loro casse, senza poterla togliere se non con C.O., e che potrebbero essere interessati a servizi aggiuntivi di prestito o di finanziamento, o a investimenti strutturali. È un’idea buttata lì, ma credo che potrebbe giovare a tutti i soggetti coinvolti.

In queste settimane, parlando di Mercato, si è parlato in Congresso dell’affitto delle Org statali. La discussione ora si è arenata in congresso? Quale opinione ti sei fatto di quanto detto finora?
La discussione ha riscosso una buona partecipazione da parte del Congresso, e sono state sviscerate le tematiche più rilevanti, individuati e noti e, in buona parte, sciolta; credo sia chiara una certa diffidenza da parte dei componenti dell’Emiciclo, me compreso, nei confronti di questo provvedimento, e per questo è giunta al termine della sua fase di dibattimento; l’unico problema emerso, secondo me, è la mancanza di un cartello (ciò che per certi versi, un tempo, era l’eConfindustria), che riporti in Congresso il parere dei grandi investitori, e avrebbe potuto informare il Congresso sulle istanze e le volontà di chi sarebbe potenzialmente interessato a iniziative di questo genere.
ora, il Presidente Hermes mi ha contattato per redigere un testo da presentare in Congresso e su cui lavorare e, compatibilmente ai miei impegni, conto di farlo a breve. Personalmente, credo che approvare una legge in tal senso voglia dire offrire uno strumento: starà poi ai cittadini del futuro prossimo decidere se utilizzarlo è conveniente. A mio parere, al momento, non lo è.

Da quello che dici emerge spontanea una domanda. Si è fatta proposta senza pensare chi avrebbe interessato la stessa?
Questo non lo so, dovresti chiederlo al proponente, Hermes. Di sicuro, si è discusso senza sapere quanti e chi sarebbe interessato.

Lasciamo il dettaglio e passiamo ad uno sguardo generico sulla politica eitaliana. Sei al sesto mandato congressuale, chissà non arrivi anche il settimo, cosa hai visto cambiare e cosa invece ripetersi in questi mandati nella politca eitaliana?
Il dicastero che è più cambiato è quello della Difesa, tra l’altro anche il più cruciale. La figura del Ministro della Difesa è stato introdotto con la candidatura di Delexo, a Marzo 2011, che affidò l’incarico a Wolf89 ma non fu eletto. Prima, tutte le sue funzioni erano sotto il Capo di Stato Maggiore, che sovrintendeva, quindi, sia la logistica dell’Esercito eItaliano, sia la strategia; ovviamente, con l’Elite, affermata ormai come corpo militare indipendente dall’Esercito eItaliano, e poi con il prolificare delle c.d. Unità Militari private, quella figura non bastava più, ed era necessario istituire un dicastero che facesse collaborare questi soggetti, oltre a elaborare strategie. Tuttavia, non abbiamo quasi mai avuto una vera e propria coordinazione, con tutti i crismi, e difatti i nostri successi militari sono sempre stati estemporanei, oltre che subordinati alla presenza di grandi buyer, come Diego o DC, oppure al supporto di paesi alleati; nonostante abbia ormai quasi quattro anni, il Ministero della Difesa è apparso troppo spesso un organo avvizzito e atrofizzato.
Sia il Ministero degli Interni sia il Ministero dell’Economia hanno subito un pesante ridimensionante, prima con l’istituzione dell’ENPS, poi con quella dell’ESF. Se un tempo il Ministero degli Interni si occupava del welfare, e aveva la possibilità di avviare azioni innovative, ora la sua attività è generalmente ridotta a monitorare le elezioni e fare da relatore in Congresso (sebbene i più virtuosi, come Yamisuke e bic, hanno cominciato a svolgere anche mansioni di informazione sulle meccaniche del gioco, gli aggiornamenti e le piattaforme che utilizziamo, sia per la cittadinanza sia per il Governo), mentre il Ministero dell’Economia non svolge più la speculazione e ora deve solo rendicondare entrate e uscite nei bilanci e nella previsione di spesa.
Il Ministero dell’Informazione (anch’esso ridimensionato con l’affidamento dell’editoria delle guide all’ENPS) e degli Esteri (organizzato da Feliks e Atlius con la struttura della Farnesina) hanno visto molto ridotta la loro attività, poiché, dopotutto, il Governo è lo specchio della community: ad ora, siamo meno e molto più pigri rispetto a prima, e il risultato è la carenza di articoli davvero informativi, così come una tecnica in grado di allacciare rapporti saldi coi paesi stranieri.
Per quanto riguarda la Presidenza, i Presidenti (e ancor di più i vicePresidenti) sono molto più assenti, specialmente in chat; in più, ciò che noto più facilmente è un cambiamento delle politiche sul profilo da tenere, ora molti di coloro i quali svolgono incarichi pubblici non si attengono a una disciplina corretta nell’esercitare i loro oneri e confrontarsi coi cittadini.
Questo ovviamente è un discorso di massima, anche in passato abbiamo avuto Governi pessimi, e attualmente continuano a esserci Governi virtuosi.

Siamo andati un po’ indietro nel tempo, era un’altra eItalia allora anche geopoliticamente. Guardare oggi alla Penisola, occupata da serbi, ungheresi e sloveni, è un atteggiamento nostalgico o meno, allo stato attuale del paese?
Sicuramente abbiamo visto momenti migliori. Tuttavia, io credo che l’obiettivo che tutti noi dovremmo porci usando eRepublik non è dominare il mondo, ma divertirci.
Certo, vincere le battaglie è un dolcissimo modo per divertirsi, ma, per l’appunto, è un mezzo: vorrei fosse chiaro che eRepublik non è Risiko, eRepublik è un social game; di per certo la situazione attuale non è delle migliori, ma non perché siamo dominati: il problema a monte è il deterioramento e il deteriorarsi dei rapporti all’interno della community. Un tempo, nonostante la diatriba politica e le invettive, bene o male si aveva piacere a stare assieme, anche quando si perdevano le battaglie, ora no.

Hai posto una ulteriore punto. Quello sul modulo politico e di community, troppo penalizzati rispetto al war game. Implementare l’aspetto community può essere un perno per il rilancio del paese?
Temo non sia possibile rinsaldare la community, poiché non è possibile né forzare né rendere più accattivante l’inclusione e l’integrazione al suo interno; se non vogliamo passare del tempo tra di noi, in chat o in articoli scherzosi, come possiamo pretendere che voglia farlo un nuovo iscritto?

Concludiamo questa lunga chiacchierata con l’on.Squatriota con una domanda che io credo difficile ma sintesi di molte cose dette prima. Per uscire da questa crisi, non sarebbe auspicabile una programmazione politica che si estendesse oltre il mandato mensile, oltre il singolo CP? E, per chiudere, realisticamente quante possibilità ci sono che un ragionamento del genere possa partire alla luce di quanto detto anche poco fa?
C’è già una programmazione politica che si estende oltre il mandato mensile, ed è tutto ciò che sottende al Congresso, cioè enti e leggi, ordinarie e costituzionali. Purtroppo, questo strumento spesso non viene sfruttato, per diverse ragioni, tra cui le logiche di partito tanto quanto la scarsa disponibilità a mettersi in gioco e rimboccarsi le maniche in prima persona.
Di sicuro è possibile, non so quanto; non credo alla probabilità, per me è solo un’invenzione della Snai.

Ringrazio l’on.Squatriota per la disponibilità e la pazienza dimostrata. Speriamo che questo articolo possa essere da spunto per allargare la partecipazione ed il senso di appartenenza alla community eitaliana.

La voce di dentro.