L'eItalia è libera

Day 1,924, 00:31 Published in Italy Greece by Turiddhu


L'eitalia è nostra.

L'eItalia è libera.

L'eItalia ha finalmete riunificato le sue regioni, tornando l'agguerrita nazione nel quadro eEuropeo ed eMondiale. Molto tempo è passato da quando il nemico iniziò la conquista. Molti son morti. Tanti son caduti nel territorio occupato. Pochi coloro che ricordano quei momenti.

Le testimonianze non sono mai troppe, seppur poche, fredde e dolorose come il filo spinato delle trincee. Tra queste vi è una che suscita angoscia, compassione e pietà, dove i nostri hanno combattuto, dove i piccoli si son uniti ai grandi, dove la polvere era nera, dove il cielo era rosso, dove un compagno era un fratello.

Erano in tanti. Erano.

A testimoniare per noi il loro coraggio e il loro sacrificio: la eStoria.
Là terminava la valle, là seguivano le voci, là combatterono morenti, là scacciarono il nemico.

Trento giorno 2040, dove non osano le aquile.

Trento, giorno 2040
La nostra campagna è ormai iniziata da 2 giorni. Siamo partiti da Roma la notte del giorno 2038; all’alba avevamo di fronte a noi le maestose colline dell'appenino..quanto son belle di primavera. Non è una gita nè una scampagnata. Abbiamo un obiettivo ben preciso e importante: ammainare la bandiera nemica e ridare speranza al nostro popolo, alla nostra gente, alla nostra ePatria.

ll nostro arrivo li ha colti di sorpresa, non se lo aspettavano. Pronti e attenti nella difesa hanno eretto una linea di fortificazioni per l'eventuale avanzata verso la Basilicata. Sciocchi!!!
L’hanno denominata “Nemanja Vidic”: “Muro invalicabile”.
Troppo ovvio come piano. Ottimi combattenti, ma non menti brillanti…
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La sveglia quella mattina ha avuto un suono particolare per gli invasori. I nostri bombardamenti sono stati incessanti e hanno raso al suolo i loro principali punti strategici. Non riuscivano a riorganizzarsi, comunicazioni difficoltose, la paura era tanta…
Siamo al punto di raccolta, abbiamo subito poche perdite...ma la destinazione a noi assegnata ci attende.. silenziosa..guardinga..meschina...

Rovente come l'inferno, la città è in fiamme. Deserta.

Il nemico sembrava dileguato, ma ben presto capimmo l'imboscata: rintanati nei loro bunker e nelle loro postazioni. Non potevano spaventarci!! Giammai!! Numerosi come i sorci dei boschi uscirono dalle loro tane viscide e malsane. Sorci di boscaglia che gridano aprendo il fuoco. Non può bastare.

Nessuno li poteva salvare. Non avrebbero vinto ancora. Il vento suonò la nostra carica.

Lo scontro..iniziò. L'ultima delle grandi battaglie.
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Siamo una generazione cresciuta con i racconti dei nostri nonni; fieri ci hanno raccontato le storie tramandategli a loro volta dai loro padri. In queste si narra di un’Italia libera e unita dove il benessere non era di pochi ma diffuso; il rispetto dei diritti non era utopia, era normalità. Ma l’oppressore valicò il confine seminando morte e distruzione. E la paura annebbiò le menti. Il timore ci fece schiavi. Il dolore ci rese deboli.
...
Ma oggi, basta. I nostri ideali sopravvivono alla morte! Abbiamo imbracciato i nostri fucili. Casa dopo casa sono stati stanati, stanza dopo stanza, buco dopo buco.

Un fottuto massacro. Due giorni di inferno.

Stiamo ancora contando il numero dei feriti e delle vittime. I nostri fratelli, ricordati per sempre come eroi della patria. Come gli artefici del nostro nuovo inizio, della nostra rinascita.

La città ora è libera. Ivi sono, deboli e fiochi, focolari di resistenza.
Si ritirano. Si ritirano verso la eSvizzera. Noi questa sera festeggiamo un nuovo giorno, una nuova alba per il nostro paese.

Per oggi è finita, attendiamo ordini. Ma non dimentichiamo, per far tornare ad ardere incessantemente il fuoco della libertà!!
Augusto Fellire, 8° reggimento granatieri
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LA REDAZIONE
in collaborazione con sghenaway




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