[P&B] Un nuovo inizio!

Day 2,597, 17:19 Published in Italy Croatia by Claudio Ferrante


Era da qualche giorno che la situazione era stranamente piatta. Nella nave si respirava un’aria tesa e l’assenza di direttive del Capitano, chiuso nella sua cabina, rendeva la vita a bordo difficile. Tutti sembravano trattenere il respiro in attesa di qualcosa, di un cenno, un ordine che desse un senso all’incessante, lento, noioso scorrere del tempo.
Passavo il tempo a controllare e ricontrollare la mia attrezzatura, ma complice anche il dimezzamento dell’efficacia sia del cibo che delle armi per scelta di Plato, non c’era motivo per scendere sul campo di battaglia. Spezzavo la monotonia con una partita a carte e qualche chiacchiera con Ermes su come migliorare l’E-italia, sul governo e sui messaggi che qualcuna delle sue amichette gli mandava di continuo.
Ero in sala mensa quando arrivò la convocazione del capitano. Lasciai il mio rancio sul tavolo e corsi verso la sua cabina. Dopo un inusuale lasso di tempo senza farsi vedere, un’altrettanto inusuale convocazione nella sua cabina sembrava una stranezza da poco.
Aprii la pesante porta di legno intarsiato ed entrai nella stanza, immensa. A sinistra il letto che pareva non essere stato usato di recente, segno che il capitano aveva dormito poco nelle ultime notti. A destra una grande libreria piena di tomi, cartine e oggetti per la navigazione. La parete in fondo era un immensa vetrata che lasciava filtrare il sole, i cui pigri raggi rossi del tramonto illuminavano la massiccia scrivania del Capitano. Rocco era seduto, o meglio sprofondato, nella sua poltrona con lo schienale alto e i braccioli a forma di testa di drago. La faccia tirata, aveva l’aria stanca di chi ha passato più ore sveglio che addormentato.
Mi fece cenno di sedere in una delle due poltrone davanti alla scrivania. L’altra, con mia sorpresa era occupata da Ermes.
Il Capitano, come da abitudine, saltò a piè pari le cerimonie ed esordì: “Ho deciso di lasciare a voi due la conduzione della MU, Ermes sarà il comandante in capo, e ha voluto te come suo secondo”.
“E’ un ordine o un’ipotesi?”
Il Capitano mi lancio un coltello che si piantò nello schienale della mia poltrona a 20 centimetri dalla mia testa.
“Dopo la tua bravata della festa di due settimane fa, è già tanto che non sei finito in pasto ai pesci. Non hai diritto di opinione e se non fosse per Ermes saresti già a mollo. Quindi non hai possibilità di rifiutare”.
Beh, non era certo una prospettiva malvagia fare il comandante in seconda. Mi vedevo già al comando della nave al posto del Capitano.
“Lei cosa farà Capitano?”
“Io resterò a combattere con voi e a pilotare la nave”
Sentii un “puff” nella mia testa mentre svaniva un immagine di me che lancio all’assalto la nave facendo girare come un elica la ruota del timone in entrambi i sensi….
“Tu e Ermes vi occuperete della parte economica, del reperimento del materiale e della logistica”.
Ermes mi fece un cenno come per dire “nessun problema, è robetta facile”.
“Adesso levatevi dai piedi che ho bisogno di dormire”.
Ci alzammo, uscimmo dalla stanza e chiudemmo la porta alle nostre spalle.
“Ti rendi conto Claudio della figata? Siamo a capo di una MU!”
“Hai presente la quantità di lavoro che ci aspetta? Sarà un casino senza fine!”
“Ma và, fatte le prime cose poi è tutto in discesa”
Non condividevo il suo entusiasmo, ma a conti fatti avevamo ragione entrambi. Ci è costato molto lavoro e ancora ce n’è da fare per organizzare la MU come abbiamo progettato, la notte si fa le ore piccole, la gestione è davvero complicata e dobbiamo essere attenti a mille cose. Però è davvero una figata costruire e far crescere qualcosa che senti davvero tuo.