The truth has become merely half-truth

Day 2,266, 06:44 Published in Italy Croatia by Dark Thunder
«Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà»
Giorgio Gaber, La libertà

Ben ritrovati a tutti in questo lungo viaggio senza meta, con lo scopo di ammirare il paesaggio che ci circonda. Se vi siete persi l'introduzione, non c'è problema, siete ancora in tempo per comprendere tutto l'articolo, dalla prossima volta comunque inserirò un menù in ogni articolo per aiutarvi a reindirizzarvi e a rimettervi in pari con l'articolo pubblicato.


Come avrete notato dal testo citato di Giorgio Gaber, egli si mostra scettico nei confronti della democrazia, vista come un'illusione per il popolo. Parlando in termini storici, la prima democrazia la ritroviamo nell'Antica Grecia, con l'Atene di Tucidide, e dopo l'incursione romana, prende il sopravvento la monarchia in molti stati, fino alla Rivoluzione Francese, la culla di tutte le democrazie attuali. Non è un caso, infatti, che l'indipendenza reciproca dei poteri giudiziari, esecutivi e legislativi è opera di Montesquieu, un illuminista e filosofo francese, e il fatto stesso che il nostro sistema si basa su un sistema illuminista dovrebbe far quantomeno riflettere.
Oggi, tuttavia, sia nel mondo reale, sia qui, il concetto di democrazia è mutato, ma è un ragionamento su cui vorrei farvi arrivare con calma.

Il termine democrazia nasce in Grecia e ha il preciso significato di "Governo del popolo", ovvero la sovranità è esercitata dai cittadini, e l'espressione principale che hanno i cittadini per esercitarlo è il voto, che siano elezioni o referendum. Negli ultimi decenni tuttavia il concetto di democrazia è stato distorto in maggioranza, giustificando essa come la verità espressa dal popolo. Ma limitarsi a dire che la verità è solo chi raggiunge il 50% +1 è limitativo per due motivi, ovvero la tutela delle minoranze espressa dalla Costituzione Italiana in RL e, soprattutto, l'oscuramento dei voti della minoranza perché non sono considerati come verità. Supporre tuttavia che la verità risieda solo in chi vince le elezioni è superficiale, ma soprattutto è falso: non può esistere un'unica verità, perché la verità espressa dai partiti o dal popolo è parte di una visione personale.

«Se non esiste una verità oggettiva, non può esistere una legge e l'unica legge possibile è il volere dei più»



Nell'era moderna, si sta affermando un sogno inseguito dagli antichi Greci e che improvvisamente sta riscuotendo un largo consenso, ossia la democrazia diretta. Non è un mistero che la televisione e poi il web ci hanno dato la sensazione di poter esprimere il nostro parere per ogni decisione presa dal Governo. In contrapposizione, si affermano anche, da parte del popolo, dei canali di informazione da cui attingere, e di conseguenza nasce una nuova arte da parte del politico: la visibilità. Se da un lato la pluralità di informazione dei cittadini impedisce una dittatura delle democrazie, dall'altra parte si può notare come si dia maggior peso alla visibilità, come l'aspetto fisico o il carisma, piuttosto che ai contenuti. E chi ha il potere di amplificare la visibilità, ha anche il potere di falsificare gli eventi, di conseguenza, in una forma di governo dove comanda il popolo, bisogna orientare il popolo verso il proprio schieramento politico attraverso delle tecniche di persuasione.

Va detto che questa non è una esclusiva della società moderna, anche nell'antica Grecia del V-IV secolo a.C. si elaboravano delle tecniche di persuasione allo scopo di convincere l'avversario invece di raggiungere la verità. Sarà questo uno dei motivi per cui Platone disegnerà una Repubblica governata da filosofi, anziché dal popolo, in quanto essi sono i più vicini alla verità rispetto agli altri.


Un altro problema che si può identificare è la ricerca di un caposaldo politico, attraverso due metodi: il programma presuppone la conoscenza, il leader presuppone la visibilità. Un caso analogo è avvenuto anche da noi, intendo su eRepublik, quando nel lontano Aprile 2012, quando il candidato Glorietta rivinse le elezioni presidenziali senza presentare né un programma, né una squadra di governo. E' un evento che allora suscitò poche polemiche, ma a cui oggi dovremmo guardare con interesse. A far vincere Glorietta non furono i suoi propositi, ma furono esclusivamente gli agganci politici che aveva, ossia il PCE e LGeI, godendo soprattutto della visibilità del suo precedente mandato da CP.
Un esempio RL lo possiamo trovare nel famoso scontro tra Nixon e Kennedy nel 1960: Kennedy vinse lo scontro non per i contenuti, ma per la sua disinvoltura. Da qui possiamo dedurre la nascita della politica di spettacolo, dei politici capaci di "bucare lo schermo", dove si sfrutta il successo ottenuto in altri campi (Come gli attori, per esempio Schwarzenegger) per lanciarsi nella politica.

Oggi, nell'immaginario collettivo, la democrazia è sinonimo di maggioranza, e la maggioranza si ottiene sfruttando i mezzi di comunicazione, e non solo allo scopo di far prevalere la propria persuasione per convincere l'avversario, ma soprattutto quello di guadagnare visibilità. Un esempio eRepublikano sono i cosiddetti Voters Club, usati spesso per far arrivare un articolo in Top 5, che siano articoli politici o militari poco importa.


Infine, uno dei difetti del popolo è la labile memoria, che induce spesso il cittadino a dare sempre meno importanza ai fatti avvenuti un anno fa, fino a dimenticarli totalmente, dando così al politico l'occasione per rifarsi la propria immagine, conscio della memoria corta. Un esempio tipico è la sicurezza sull'immigrazione, generalmente si pensa che essi vengono dal mare o dalla terra, ma una statistica rilasciata dal Ministero Dell'Interno afferma che per il 72% vengono dagli aeroporti nazionali con un visto turistico. Oppure, una statistica dell'Osservatorio di Pavia ha rilevato come ad un improvviso aumento di interesse dei media al problema criminalità ha seguito una crescita della preoccupazione dei cittadini, seppur in quel periodo i crimini erano in calo.

Per questa volta è tutto, vi dò appuntamento al prossimo articolo per continuare il nostro viaggio, a presto 😁


Bibliografia:
Carlo Freccero - Televisione (Sua anche la citazione a metà articolo)
Ministero dell'Interno - Statistiche 2008
Osservatorio di Pavia - Statistiche 2008
(Qui una slide dove si approfondisce il problema esposto)