Liberi pensieri su stati e strategie

Day 2,556, 06:58 Published in Italy Italy by Antimo Vero

Non posso che constatare come si continui a criticare qualsiasi attività sia passata che presente solo perchè ci si trova nella fazione opposta.
Ma se volessimo analizzare realmente la nostra situazione, cosa potremmo dire?

L'EItalia è un paese accerchiato da stati nemici o che non hanno interesse verso di noi.
I paesi amici o quanto meno non nemici hanno i loto grattacapi e non possono che pensare a loro stessi.
Abbiamo una popolazione di circa 2000 players, 20 regioni geografiche e una forza militare inadeguata per competere con i paesi che ci circondano.

Ci sono varie organizzazioi che lavorano per la community, vari enti di welfare e un sistema di tutoraggio abbastanza efficace.
Quello che ci manca è un discreto numero di soldati nelle fasce alte delle battaglie e la presenza non condizionata alle nostre porte di un paese a noi realmente alleato.

Queste componenti fanno di noi un bersaglio facile, manipolabile, ricattabile.
Riassumendo le vicende possiamo dire che il nostro gioco sia impostato da un pò di mesi su una strategia predominante: avere un minimo di regioni tale da poter votare un congresso.

Non importa cosa si dica in giro, è inutile citare presunti errori e fail di strategie presenti.
Obiettivamente, finché saremo dipendenti da altri paesi non avremo mai la certezza del nostro futuro.
La Slovena è un paese molto simile all'Italia in termini di cittadini e di forza anche se conta un numero di tank maggiore.
Bene, se la Slovenia che fa parte di quei paesi avversi che ci circondano è già una minaccia, non vedo come si possa spostare il confronto verso Ungheria e Serbia.

Ogni mese siamo alle solite, puntiamo il dito verso la fazione avversaria e ci concentriamo sul risultato mancato.
Beh è questo il nostro problema di fondo. Non accettiamo i nostri limiti come paese e proviamo a scaricare la situazione sugli altri.

Riferendomi in particolare alla strategia in corso (senza stare a citare troppi particolari), non credo si possa imputare nulla al governo.
Una strategia tagliata sulle necessità di un paese stranierio più forte come lo è la Polonia non può essere ritenuta affidabile.
La si può attuare ma presenta già grossi limiti.
Per proprietà transitiva, se Polonia è amica di Ungheria e Ungheria è amica di Serbia e Slovenia è difficile che queste si scornino realmente tra loro.
E' più facile che si accordino anche non troppo segretamente.
Nonostante queste premesse però non è pensabile parlare di errore, l'unico errore è l'immobilismo non giustificato.
Restare fermi ed aspettare le situazioni favorevoli non porta nessun vantaggio.
A meno di discorsi di più lunghe vedute.
Durante il governo di Aelagon, indipendentemente dai punti di vista e dalle prospettive con la quale si guardano i fatti, i NAP ci concedevano un'occasione per lavorare con tranquillità.
Appurato che il Cile non avrebbe potuto darci una mano le strade percorribili per me erano solo due.
Farsi azzerare o accordarsi per avere una tregua.
Da statista e politico il presidente decise di accordarsi con grande sdegno di quelli come me che avrebbero preferito anche la cancellazione ad un NAP con questi paesi "carogna".
Sta di fatto che entrambe le situazioni avrebbero dovuto dare vita a un discorso più lungo.

Per essere forti si deve essere indipendenti. Bisogna fare in modo che in un confronto con paesi quali la Slovenia ci siano le condizioni per vincere se si vuol davvero reggere il peso di un attacco serbo o ungherese.
Avremmo dovuto cogliere l'occasione per aumentare la nostra capacità bellica. Sia come forza che come equipaggiamenti.
E' necessario iniziare un discorso più a lungo termine durante il quale possano essere attuate attività di sovvenzione, sviluppo e crescita.
Le basi ce le abbiamo, ci manca un discorso che nel lungo periodo possa dare i suoi frutti.
Una campagna di iscrizioni, un sistema anti mortalità, un piano produttivo più ampio e magari maggiori spinte all'innalzamento delle palestre.
Se proprio non si vuol seguire la strada del contributo a fondo perduto almeno si attivino in modo efficace e capillare i presiti rimborsabili.
Anche a costo di spalmare i progetti su più mesi.
E non importa se per concentrare le risorse necessarie di debba ricorrere a NAP o ad una cancellazione, è necessario che a tutto ciò si dia il via.
Solo quando avremo la consapevolezza che dobbiamo tirarci da soli fuori da certe situazioni avremo fatto il primo passo.

E' inutile spulciare a ritroso per cercare le colpe di governi passati o attaccare a prescindere le scelte attuali.
C'è solo da capire quanto sia condivisibile per i cittadini questo modo di pensare. Perchè tale discorso porterebbe a periodi di magra con prospettive di miglioramento solo nel medio/lungo termine.
E si sa che molti preferiscono vivere alla giornata piuttosto che porre le basi per un futuro di certo più coraggioso.
Per cui smettiamola di menarcela per cose vecchie e per presunti sbagli attuali perchè noi siamo quello che scegliamo di essere e ad oggi l'EItalia è un piccolo paese che non può reggere il confronto con i 2 paesi ai vertici di erepublik.

Solo portando avanti un discorso di medio/lungo termine si potrà costruire qualcosa di più duraturo ed efficace ma seguire questa strada purtroppo non è semplice come attuare la guerriglia dei nostri giorni.
Sono certo che il governo ci stia lavorando, ma tutti dovremmo cercare di ritrovare lo spirito nazionale collaborando alla riuscita di questo progetto.

Iterum rudit leo.
Antimo Vero.