[EDITORIALE] Il Patriarca Ba(g)nnato.

Day 2,667, 02:02 Published in Italy Italy by Atlius DC
COLONNA SONORA DA ASCOLTARE OBBLIGATORIAMENTE:
https://www.youtube.com/watch?v=vrpJB7ucC5Y


Il nostro dittatore è il più grande burlone della galassia e di tutti i globi terracquei che ci girano dentro all'impazzata. Fà voli pindarici folli e sta ben lontano dal sole perchè ha imparato da Icaro che potrebbe succedere qualcosa di brutto. Lui è il capitalista modello/a, quello che vende, e compra, poi compra, rivende e ricompra per rivendere nella spirale della compravendita accecata dall'inutilità di un'esistenza grama che ha da offrire solo terreni e tatuaggi. Niente fi*a. Pure quella è di plastica.



Poi, di tanto in tanto, qualcuno lo fa arrabbiare di brutto, lui con la coca che esce dal naso, aspirata certamente coi petrodollari, quella farina che sporca la camicia nera di un bianco candore disarmante. Coccolatelo. L'alcol lo aiuta certo.

"Non faceva attenzione a quello che gli dicevano ma scrutava la penombra degli occhi per indovinare quello che non gli dicevano."


Lui è. Lui non sa nulla ma è proprio per questo che sa tutto ed ha capito tutto. Ha compreso di essere l'Alessandro Magno di questo gioco al massacro. Il Nodo di Gordio? No problem, lui lo taglia come Alessandro. Districarlo significherebbe fare caso a troppe cose. Sciogliere i cani della guerra è più semplice. E' il ragionamento di ogni dittatore. Fa bene. Tutto quel che fa è congeniale alla sua sopravvivenza. Viva il Patriarca!
Egli sa bene che qualunque forma di discussione civile è assolutamente pessima e deleteria per la sua immagine e il suo non-governo. L'ordine imposto con le armi e coi soldi. Egli è il genio dell'alveare, il suo buco del cu*o è la regina. Per questo ogni tanto gli scappano insulti e boiate varie che gli costano questo:

Lodi, lodi, lodi.

Si ricordi signor Dittatore: Lei può giocare con noi, ma non è detto che noi saremo disposti a giocare con lei, perciò si diverta! Scopi, spenda, spanda abbia successo in tutte le sue cretinate perchè quando avremo ragione di tutto questo, quando avrà abolito il mare e cancellato le montagne, noi saremo ancora qui, e se proprio non ci saremo noi, ci saranno i nostri eFigli. Sarà una lotta dura signor Dittatore, Signor Patriarca. Noi oramai non vogliamo più acquisire nulla di più di quel che abbiamo. Ci basta avere la consapevolezza di non essere come Lei.

"Proclamò una nuova amnistia per i prigionieri politici e autorizzò il ritorno di tutti gli esiliati tranne gli uomini di lettere, naturalmente, quelli mai, disse, hanno la febbre nelle vene come i galli di razza quando stanno mettendo le penne di modo che non sono buoni a nulla se non quando sono buoni per qualcosa, disse, sono peggiori dei politici, peggiori dei preti, immaginatevi."


Una bella mattina, d'un giorno dopo un giorno di pioggia, tutto sarà svanito.

"Durante il fine settimana gli avvoltoi s'introdussero nella casa presidenziale, fiaccarono a beccate le maglie di filo di ferro delle finestre e smossero con le ali il tempo stagnato nell'interno, e all'alba del lunedì la città si svegliò dal suo letargo di secoli con una tiepida e tenera brezza di morto grande e di putrefatta grandezza."



Tutte le citazioni provengono dal libro di Garcìa Marquez "L'autunno del Patriarca".
Bravi.