[DIFESA] Campagna svizzera e attacco macedone

Day 1,576, 13:48 Published in Italy Italy by National eItaly

In questa prima settimana di mandato presidenziale la nostra nazione è stata, con maggior o minor successo , molto attiva dal punto di vista militare. Il compito che vogliamo prefissarci con questo articolo è quello di analizzare tutto quello che è successo e spiegare le motivazioni che c’hanno portato a determinate scelte.
Tutto comincia con l’attacco simultaneo, insieme alla Francia, alla Svizzera. Il piano, proposto dal precedente governo francese e concordato anche con gli svizzeri, aveva lo scopo di rimuovere dalle Alpi la presenza dell’Ungheria e dei rischi che questa comportava.
Scendiamo nei dettagli del piano: s’è cominciato con la votazione del nemico naturale dei congressi francese, prima, ed italiano alla svizzera. La Francia, infatti, aveva la necessità di passare dalla Svizzera per portare l’attacco all’Ungheria. Per farlo, però, avrebbe dovuto cancellare la Svizzera o aspettare 7 giorni prima di poter attaccare l’Ungheria, scoprendo il fianco ad un attacco da parte di quest’ultima.
Qui entra in gioco la nostra nazione. Noi infatti, conquistando l’unica regione Svizzera che sarebbe rimasta libera, avremmo permesso alla Francia, ed a noi stessi, di attaccare l’Ungheria e, attaccando insieme, chiudere più velocemente la pratica.
A questo punto, però, si verificano tre avvenimenti: per prima cosa l’Ungheria riesce a far partire la votazione prima di noi, prendendo, così, l’iniziativa, a causa dell’intervallo di tempo tra la fine della nostra battaglia e la fine di quella francese (problema contrastato con l’apertura di una guerra di resistenza che aveva lo scopo di ritardare l’attacco ungherese e permettere alla Francia di far partire il loro attacco all’Ungheria in contemporanea con quello ungherese alla regione svizzera da noi controllata); come secondo avvenimento si verifica la vittoria della Macedonia in Albania e il conseguente attacco alla Puglia (del quale discuteremo successivamente); per finire si verifica un cambio di strategia da parte dei francesi che, per mancata comunicazione tra l’attuale governo ed il precedente (che aveva proposto il piano), affermano di non essere a conoscenza del piano e di voler conquistare entrambe le regioni in mano ungherese.
Visto la situazione che si era venuta a creare a sud con l’attacco macedone, abbiamo deciso di lasciare entrambe le regioni ungheresi alla Francia (in cambio anche della promessa di completo appoggio da parte loro per fronteggiare l’attacco macedone). Per far questo dovevamo però liberare la regione svizzera confinante con l’Ungheria che fino a qualche momento prima avevamo difeso.
Con questo dovrebbe essere ora chiaro il motivo dell’attacco alla Svizzera e il cambio di ordini nella guerra di resistenza. Gli ordini contrastanti sono, invece, da imputare alla gestione interna delle unità militari, visto che, da parte nostra, sono stati tempestivamente aggiornati.
Passiamo ora alla guerra con la Macedonia. Prima di dare avvio al piano per eliminare l’Ungheria, ci siamo preoccupati di cercare l’appoggio degli alleati in caso di attacco da parte della Macedonia. Appoggio che ci è stato garantito dalla Bosnia e che sarebbe potuto arrivare anche dalla Grecia. Così, una volta che la Macedonia ha portato l’attacco alla regione pugliese, la Bosnia ha fatto partire la votazione per dichiararla nemica e portare il successivo attacco. Prima che ci riuscisse, però, i nostri avversari sono riusciti a liberare il Montenegro dal dominio bosniaco, eliminando così il confine ed impedendo l’attacco. Al tempo stesso, la Bulgaria ha indetto un referendum per decidere se rimanere o no in EDEN, bloccando la Grecia che, in caso di fuoriuscita bulgara dalla nostra alleanza, avrebbe dovuto attaccarla.
L’ultimo alleato che poteva venire in nostro aiuto era, così, la Croazia, che, rinunciando ai suoi piani di attacco alle colonie polacche in Germania, ha tentato l’attacco alla Puglia. Anche questo attacco è stato evitato dai nostri avversari liberando la Puglia prima che la Croazia potesse attaccarli.
Apparentemente, quindi, ci troviamo soli a combattere contro l’invasore macedone. In realtà, però, siamo da diversi giorni unica priorità di EDEN e, come governo, stiamo spendendo ingenti somme per contrastare gli attacchi.
Gli esiti dei nostri sforzi sono stati, per ora, negativi; il fatto, però, che le regioni occupate non siano collegate alla capitale Macedone, la permanenza in EDEN della Bulgaria e il continuo sostegno della nostra alleanza ci lasciano ben sperare per i prossimi giorni.
Speriamo di essere stati abbastanza chiari nella spiegazione e di aver risolto tutti i vostri dubbi riguardo le ultime mosse.

Il Governo Italiano