Quando un nabbo si iscrive...

Day 2,623, 16:59 Published in Italy Greece by InnoDC

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Devo ammettere che i commenti al precedente articolo hanno seguito lo schema che mi ero immaginato; ringrazio Squatriota per il suo puntuale intervento che ha ampliato la mia riflessione e quindi vi invito a leggere quanto ha scritto, se non l'avete già fatto. In mezzo al flame, vi è stato un altro commento che ha attirato la mia attenzione, quello di giulios123, uno dei tanti pezzi di antiquariato della nostra community; che ha scritto cose corrette benché non riguardanti propriamente il tema del mio articolo, presumendo tesi che non ho sostenuto nell'articolo medesimo. Due cose mi hanno fatto sorridere: la prima è che tra le 11 persone che hanno votato il suo commento, tranne due che lo hanno fatto solo perchè mi andava contro, le altre 9 sono esempi di quella parte politica di cui io parlo nel mio articolo e quindi me la immaginavo questa loro presa di posizione (notare come siano figure che appartengono a partiti diversi e anche contrapposti; perchè nell'altro articolo si parlava di una condizione psicologica e come tale non c'è riferimento ad alcun partito che tenga, benchè magari persone con idee simili possano anche riunirsi nello stesso partito); la seconda è l'ostilità di giulios, di certo me la sarò meritata in qualche modo 😛
Ho deciso di rispondere ad essa, modificando la scaletta ed introducendo un articolo (il numero 3) dedicato all'argomento che hai introdotto nel tuo commento. Così potrai giustamente ribattere alle mie posizioni al riguardo 🙂

Oggi invece trattiamo un argomento in qualche modo preliminare, ma che è uno dei più importanti: io lo ritengo la base di tutti i problemi di cui parleremo.
Nel primo articolo abbiamo discusso del rapporto Nuovi-vecchi e delle difficoltà di integrazione. Oggi parleremo di come effettivamente i nuovi vengono accolti su erepublik, illustrando una serie di problematiche. Nel successivo articolo, parleremo invece degli approcci che si possono cercare di seguire nell'avvicinamento/integrazione nella community e nel gioco.

Indice

1. Il difficile rapporto Nabbi-Anziani
2. L'accoglienza dei nuovi
3. Tecniche e politiche di crescita
4. Le debolezze della pretesa democrazia
5. Burocrazia: Vittima o Carnefice?
6. Rapporti Politica-Unità Militari
7. Babyboom
8. Il Flame
9. La Frammentazione politica e militare
10. Apologia della libera Informazione



L'accoglienza dei nuovi

Cosa accade quando un nuovo giocatore si iscrive?
Viene catapultato in un "Nuovo Mondo" che presenta problematiche simili a quelle del mondo reale, in particolare la necessità di integrarsi in una comunità e tessere relazioni sociali.
Tralasciando l'argomento del messaggio di benvenuto, oggetto di infinite discussioni in Congresso e nonostante ciò ancora oggi strumento dalla dubbia utilità, la prima cosa che un nabbo nota o dovrebbe notare quando si iscrive è la chat a loro dedicata, dove possono parlare con dei "mentor", selezionati dagli admin (in Italia, giusto per citarne alcuni, Kimi89na, Dark Thunder, Mister Y ecc.). Ho sempre trovato la figura dei mentors ambigua: innanzitutto perchè sono scelti dagli admin, non so in base a quali criteri; e poi perchè molto spesso hanno un partito e benchè non metta in dubbio la loro professionalità, il conflitto d'interessi è evidente!
Tuttavia i mentors sono il minore dei problemi, perchè ogni nuovo iscritto, nel giro di qualche ora, comincia ad essere tempestato dai messaggi di reclutamento di tutti i partiti. Tutti i maggiori partiti. La domanda che sorge spontanea è: Perchè?
Giungere alla consapevolezza della risposta è allo stesso tempo liberatorio e mortificante.
Possiamo intendere i partiti come un azienda e la competitività di questa azienda dipende dal numero di voti di cui riesce a disporre. Ovviamente ci sono molti modi di disporre di tali voti: presentare sempre programmi innovativi, essere partiti virtuosi, governare bene ecc.; ma il vero ed unico modo per creare un bacino di voti stabile e duraturo è quello di creare un rapporto di fiducia e di fedeltà al partito tra gli iscritti al partito stesso. Fidelizzare l'iscritto.
Ora per i problemi di cui parleremo alla fine (Informazione ndr) il segreto per ottenere la fiducia di una persona è farla iscrivere al proprio partito, fondamentalmente perchè il 95% delle persone non ha tempo su erepublik di stare ad informarsi in modo esaustivo e perchè comunque con l'iscrizione c'è più vicinanza, più contatti, sopratutto se un partito ha una buona organizzazione, tale che riesce a coinvolgere i suoi iscritti.
Partendo da questa idea, che è sempre stata chiara a tutti fin dall'origine di erepublik, reclutare diventa un attività cruciale per il partito. La crescita di un partito passa necessariamente dal reclutamento. Non si può quindi avere un partito vitale che non recluta. E il semplice fatto di reclutare non è un disvalore, perchè può generare partecipazione politica da parte di persone prima escluse dalla stessa.
Il problema è come si recluta!
Perchè oggi reclutamento è sinonimo di spam? Siamo davvero certi che non ci siano metodi migliori di reclutamento?
Oggi reclutamento significa spam per molte ragioni, alcune di carattere storico ed altre di carattere sociale. I motivi sociali sono stati individuati da Squatriota: la chat è sempre meno popolata, i nuovi oggi difficilmente passano in chat quando si iscrivono. Quindi non si può più reclutare in chat o comunque risulta molto difficile.
Ovvio che il reclutamento non riguarda soltanto i nuovi iscritti; però, senza voler approfondire troppo, è evidente come reclutare persone già avvezze al gioco risulti più difficile: è più probabile che queste siano autonome nella scelta del partito.
I motivi storici sono legati all'avvento di nuovi partiti che hanno per alcuni aspetti cambiato il modo di fare politica. Certo, anche partiti storici come Pce ed AetG hanno reclutato e reclutano tuttora ma come detto in passato si utilizzava meno lo spam. L'uso intensivo dello spam si può ricondurre alla MU T4L e ai partiti che sono nati sulla scia della MU stessa: IESO e LeI che hanno fatto da precursori; poi ReI, LeR (benchè questa non legata a T4L anzi avversa ndr) e FdeI hanno portato al definitivo avvento di questa politica di reclutamento, che ha portato partiti storici al declino (LGeI ndr) o all'adattamento. E tutti i nuovi partiti nati dopo hanno confermato questa scelta.
La domanda che mi pongo io è: questa è veramente la scelta migliore?
Personalmente sono convinto di no. Inviare dei messaggi preimpostati, molto spesso pieni di frasi fatte o addirittura di falsità, è un modo viscido di ingannare il prossimo e non crea assolutamente voglia di giocare in chi li riceve.
Un approccio più diretto, del tipo "Ciao, come stai?" e poi si comincia a parlare, è sicuramente più produttivo; ma ovviamente più costoso in termini di tempo. E secondo me è proprio questo il punto: è una questione di tempo.
Sempre facendo il paragone con le imprese, i partiti vivono da tempo una feroce e spesso sleale competizione per i nuovi iscritti, si fanno concorrenza. E quando un concorrente usa una strategia vincente, gli altri devono imitarlo o fallire, non ci sono mezze vie. Per i partiti, per questo motivo, spesso conta solo la quantità di persone che si riesce a reclutare, rispetto ai rivali; quindi sostanzialmente è avvenuta una "standardizzazione" del reclutamento. Abbattere i costi (opportunità, in termini di tempo) e massimizzare il reclutamento. Tutto questo è perfettamente logico per il singolo partito; peccato che abbia avuto effetti devastanti a livello macro, in particolare la morte di un sacco di nuovi iscritti, lasciati completamente allo sbaraglio.
E' ovvio che se per un partito ciò che conta è esclusivamente il numero di iscritti (e di voti ndr), in questo sistema standardizzato, è più semplice reclutare sempre nuove persone piuttosto che seguire quelle che si sono già iscritte. Con la stessa dotazione di tempo è più conveniente reclutare che tutorare!
Questo è il PROBLEMA eItaliano. Questo è il motivo per cui non cresciamo mai, anzi diminuiamo di numero (dato, in realtà, generale per via dei limiti del gioco).
Se questo problema nasce dalla competizione tra i partiti, ecco presto individuata la possibilità soluzione, ovvero l'opposto della competizione: la cooperazione.
Tempo fa, Felipe Ruggeri propose in Congresso una legge per limitare il reclutamento dei nuovi. Intento nobilissimo ma ovviamente la legge non è stata approvata perchè non è attuabile.
Perchè non è attuabile? La persona media risponde: "senza sanzioni come fai ad applicare una simile legge?"
Tuttavia la risposta è un altra. Le sanzioni sono solo uno strumento per ridurre i costi di transazione e fare in modo che i patti vengono rispettati, ma ciò che conta è che tali patti siano rispettati! In altri termini, le sanzioni sono condizione sufficiente ma non necessaria. Se esistesse la volontà politica di smettere di reclutare i nabbi, anche senza sanzioni, lo si potrebbe tranquillamente fare. Però, tralasciando il tema dei controlli, come fai a convincere tutti? Cioè io l'ho detta tante volte questa cosa e sono stato ignorato. Non è avvertito come un problema se non da una minoranza. Oppure c'è chi capisce che è un problema ma non fa nulla per risolverlo. E poi c'è ovviamente chi, traendo egoisticamente vantaggio da questa situazione, non ha alcuna intenzione di cedere. Ci sono state e ci sono tuttora persone che basano il loro potere (su un gioco) sul reclutamento e la manipolazione dei nuovi. E non è un problema esclusivamente morale, ma è un problema concreto!
Se un partito recluta solo per aumentare di numero e quindi se ne sbatte del tutoraggio oppure recluta troppe persone e non riesce a seguirle tutte, questi giocatori al 90% smettono di giocare in poco tempo. E' evidente il danno per la Nazione se consideriamo che il Babyboom non si vede da tempo e le iscrizioni giornaliere sono basse (tra 20/30 iscritti ogni giorno ma almeno la metà quittano subito). E'inutile lamentarsi che facciamo poco danno, se tolleriamo il problema alla radice, ovvero permettiamo che i tank del futuro smettano subito di giocare. I partiti dovrebbero pensare prima di tutto a tutorare ed ad insegnare il gioco; dovrebbero fare gruppo, condividere, giocare insieme, coinvolgere. Ed invece sono troppo spesso il giocattolo di qualche despota, il suo strumento per ottenere tutto il potere effimero che un gioco può dare!
D'altra parte il problema non è solo dei partiti, perchè se questi non tutorano ma a ciò provvedesse lo Stato, allora si potrebbe quantomeno limitare il danno. Invece lo Stato è completamente inerme: salvo quel santo di R4, chi si è mai preoccupato di tutorare per lo Stato? I mentors? Ho già espresso i miei dubbi sulla loro figura. Si potrebbe pensare di creare un ente per tutorare, ma in quanti sarebbero disposti a farlo? E' molto più facile o spesso è necessario limitarsi al proprio orticello e costringere i nabbi a fare una scelta: o entri in un partito o sei solo. E' una cosa perversa però è la realtà!
E' una spirale negativa in cui ogni partito è costretto ad essere sempre più egoista per rispondere alle mosse sempre più scorrette dell'altro. Quindi si ritorna al nodo per cui è la competizione tra i partiti il problema. Se vi fosse cooperazione le cose andrebbero meglio; ma non ci può essere cooperazione perchè chi trae il suo potere da questo sistema non vuole perderlo!
Si possono progettare molti sistema alternativi per risolvere il problema del tutoraggio ma tutti richiedono un elemento che per ora latita: l'accordo tra i partiti.
C'è un secondo problema connesso al modo in cui si recluta: non è un problema solamente il mezzo, ma anche le modalità.
Mi spiego, utilizzando due casi estremi.
Si può reclutare offrendo solo parole, ideali, principi.
Si può reclutare offrendo solo cibo e armi.
Ovviamente, sempre secondo la logica egoistica di cui sopra, essendo più facile comprare il nuovo iscritto di solito, si preferisce ricoprirlo di regali. Chi recluta solo con i suoi ideali è un utopista che probabilmente rimarrà frustato perchè il nuovo iscritto 9 volte su 10 sceglie chi ci mette i soldi. Sono ovviamente possibili anche posizioni intermedie.
La mia visione è che sia assolutamente sbagliato reclutare a suon di regali perchè, senza mezzi termini, si sta comprando una persona e il suo voto. E' un comportamento assolutamente sleale da parte di chi recluta, ma io non perdono nemmeno il nuovo iscritto: sicuramente per lui può essere importante ricevere un aiuto economico, ma non si può scegliere un partito in base a quello. Nella scelta devono contare le idee, le proposte, l'organizzazione; e non invece quanto è generoso il reclutatore. Anche perchè esiste l'ENPS e poi in ogni partito trovi persone disposte ad aiutarti se c'è bisogno. Non vi è alcuna necessità di vendersi, in un gioco per giunta!!
Parlo di slealtà perchè ovviamente il nuovo iscritto non può conoscere quali sono le alternative a sua disposizione e probabilmente quando qualcuno arriva offrendo aiuto, il nabbo è portato a dargli subito massima fiducia. Cosa che magari non sempre fa con chi offre invece solo parole.
Ma come al solito se il problema è solo morale, a reagire sono in pochi. Vediamo di spiegare perchè è un problema pratico, un danno per la Nazione pure questo.
Se un partito recluta a suon di regali ammassa iscritti che sono lì solo per essere "foraggiati". Quindi non stimola in alcun modo la partecipazione, il coinvolgimento attivo nel partito; stimola un modo di giocare individualistico e assistenzialista. E un sistema di partiti di questa natura non potrà che determinare una community dove ognuno agisce per il suo tornaconto, dove le relazioni sociali sono ridotte all'osso.
Inoltre, basta osservare gli andamenti degli ultimi anni per accorgersi come i partiti che hanno puntato sui regali non hanno generato persone attive; mentre chi ha puntato più sul gruppo si. Questi sono dati, basta guardare le squadre di governo e il colpo d'occhio è evidente.
Anche in questo caso, non c'è modo di sanzionare questi comportamenti. L'unica possibilità è che chi si comporta in questo modo, smetta di farlo. Per me rimane improbabile, però la speranza è l'ultima a morire in fondo.
Concludendo questa disamina del problema, il consiglio che io mi sento di rivolgere ai nabbi è, nuovamente, di avere pazienza!
Non è necessario aderire subito ad un partito. Prendetevi il vostro tempo e valutate le idee dei partiti e il gruppo che hanno costruito. Non fatevi corrompere, ne va del vostro divertimento, in primis. E da questo dipende anche, nel lungo periodo, la forza della Nazione.
Più neoiscritti tutorati e seguiti significa più popolazione e quindi potenzialmente più danno.
Dovremmo fare di tutto per invertire questa spirale che porta al reclutamento selvaggio ed invece da quando gioco le cose non hanno fatto altro che peggiorare.
Io non fui reclutato, entrai nel Pce così di mio. Oggi invece non funziona più così.
Per me questo rimane il più grande dramma che questa community vive. Non per togliere importanza a quello di cui parleremo più avanti, ma per sottolineare la centralità della questione appena affrontata.

Innocenti