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il cielo è cupo
all'orizzonte vedo solo nuvole,
solo tre terre vedono i miei occhi
il resto è oscurato,
non vedo un futuro positivo.
La confusione regna sovrana
alzando un polverone che rende impossibile
una pronta schiarita,
il congresso è in subbuglio
come cani rabbiosi ci si dimena
su di una preda ormai ridotta all'osso
il bene di pochi prevale sul bene comune
la speranza di ricomporre lo stivale,
ormai a brandelli,
è stata da tempo persa,
ognuno tira dalla sua parte
lo straccio che rimane,
e diffidenti ci guardiamo l'un l'altro,
per un poco di pane ormai secco
vendiamo la nostra identità
e la nostra sovranità;
La diffamazione in piedi resta sempre dietro l'angolo.
La strada sembra segnata,
ma ancora uno spiraglio sembra aprirsi,
un raggio di sole si intravede,
è l'unità perduta non sembra poi cosi lontana,
ma lo sforzo deve essere collettivo
non per il bene di uno
ma per il bene comune.