GLASNOST E PERESTROJKA OVVERO IL MIO MANIFESTO COME CANDIDATO PP DEL PCE

Day 2,033, 06:08 Published in Italy Slovenia by VanBaz

E si ricomincia da lì, i fondamentali, Glasnost letteralmente significa pubblicità, ma viene tradotta più spesso, a ragione, col termine “trasparenza” e Perestrojka ovvero ricostruzione, ma anche “cambiamento”, riforma strutturale sono i due concetti chiave attraverso i quali un grande del nostro tempo, Michail Gorbacev, cercò di fermare l’inesorabile (forse) declino sovietico e chiudere la lunghissima stagione della “guerra fredda”.

Per gli amanti della storia recente il secondo obiettivo fu raggiunto alla grande visto che fruttò al buon Michail il Premio Nobel per la Pace, mentre il primo fallì miseramente grazie al noto alcolizzato Boris Eltsin (o Yeltsin che dir si voglia) che interpretò talmente bene il concetto di privatizzazione selvaggia di un’economia pianificata da trasformare la Russia da superpotenza (quasi) alla pari con gli USA a stato terzomondista in via di sviluppo in mano a oligarchi senza scrupoli che a confronto alcune multinazionali occidentali sono gattini da salotto.

Ma quella è un’altra storia, storia di RL triste e malinconica, qui, su erep, sono “trasparenza” e “cambiamento” i termini che mi (e spero ci) interessano, sono questi i binari sui quali vorrei indirizzare il PCE (il primo e-Yeltsin che salta fuori giuro che lo ammazzo a mani nude), sono binari che più in generale stanno a significare la “svolta” che dobbiamo imprime ad un partito grande e “titulato” (semicit. Mourinho) che ultimamente si è un po’ troppo rintanato in un angolo, incapace di reagire, dilaniato da una lenta, ma continua diaspora di uomini e di numeri.

Le nostre glasnost e perestrojka saranno l’UNITA’ (di cui ho parlato nel mio precedente articolo), ma anche e soprattutto la capacità di indicare una LINEA, una serie di IDEE organizzate ed armonizzate in un PROGRAMMA CONCRETO per l’e-paese ed infine la creazione di una nuova COALIZIONE che sia alternativa al non-partito FDEI, ma diversa anche da un’accozzaglia confusa di persone unita solo dalla logica (che pure ha qualche merito) del “tutti contro FDEI”, serve una vera COALIZIONE, una coalizione di E-CENTROSINISTRA costruita dal basso su un programma comune e non sulla logica spartitoria della divisione delle “poltrone”.

Sarà un cammino difficile, un percorso accidentato, probabilmente i tempi saranno lunghi, improbabile pensare che un’operazione complessa di questo genere possa portare a dei frutti nell’immediato futuro (poi per carità mi piacerebbe in questo senso essere smentito), ma dobbiamo farcela, il PCE e le forze e-riformiste ed e-democratiche di questo paese a cui apro le braccia con questo articolo hanno l’imperativo morale di indicare la via nell’oscurità, di trovare il bandolo della matassa, di traghettare l’eItalia verso un nuovo sole, un nuovo avvenire.