Focus - eMexico

Day 1,694, 18:18 Published in Italy Italy by Fenoglio

Nuovi scenari globali: i patti di non aggressione USA / Spoland e le trattative per la creazione di una nuova alleanza mondiale cominciano a produrre i primi effetti nel panorama politico-militare.


Gli USA, principali artefici del rinnovamento che investe le cancellerie mondiali, sono riusciti a ribaltare in pochi giorni uno scenario internazionale sempre più sfavorevole: dopo la sconfitta d'Aquitania e il defilarsi brasiliano, il governo americano ha saputo approfittare dei dissidi interni a ONE per intavolare negoziati con Spagna e Polonia. L'abile mossa della spregiudicata diplomazia statunitense ha ridato agli USA, nel breve termine, un ruolo primario nello scacchiere mondiale.
Vittima designata di questo “New Deal” americano è stato il confinante Messico, spazzato via in meno di una settimana dalla guerra-lampo scatenata dal potente vicino.

E' in questo contesto che si inserisce l'odierna intervista, concessa dall'attuale presidente del Messico, YAX CHE.
Il primo incontro ha subito un imprevisto ritardo: in concomitanza dell'intervista veniva sferrato dagli USA l'attacco finale contro l'ultima regione libera, Valley of Mexico; anch'essa è caduta.



Fenoglio - La ringrazio per il tempo che mi ha concesso in questi momenti nevralgici: ha dovuto rimandare per poter organizzare la difesa contro l'attacco USA, ed è questo l'argomento che vorrei trattare con lei. Prima però vorrei informarmi sulla confusa politica interna messicana: lei è stato l'unico candidato alla presidenza; può spiegare perché?
YAX CHE – Si, è stato così. I partiti avversari si sono lamentati di un bug del gioco che non gli ha permesso di presentare propri candidati. Non sapremo mai se è stato realmente così. Io sono stato candidato alla presidenza dopo le primarie di partito; il nostro programma ha convinto il PPS, che si è alleato con noi e ha ottenuto incarichi governativi.

FLa Hermandad, il principale partito messicano per numero di iscritti, ha invitato i propri elettori all'astensione quale segno di protesta
YC – Non lo considero un segno di protesta: se non erano convinti del mio programma, avrebbero dovuto presentare una loro candidatura.

FNonostante ciò, lei è stato eletto con molti voti, sebbene in un periodo critico per il Messico
YC – Ciò dimostra la fiducia nel nostro progetto, anche se debbo confessare che la guerra con gli USA non rientrava nei piani, e si è scatenata in un momento di effervescenza elettorale che ha reso problematica l'immediata reazione delle nostre forze armate.

FNei mesi precedenti la vostra diplomazia si era mossa bene, stipulando alleanze con Polonia, Spagna e Serbia: tuttavia in America i vostri alleati sono solo Cile e Venezuela. Avete sbagliato qualcosa?
YC – Secondo me no; la diplomazia è stata uno dei punti di forza del precedente governo, tuttavia i cambiamenti internazionali hanno reso difficile la coordinazione con gli alleati. Avevamo buoni rapporti coi nostri vicini americani.
In verità, Fenoglio, non ci aspettavamo un attacco da parte statunitense.

FPerché? Avevate forse accordi non ufficiali?
YC – USA aveva rispettato finora una vecchia consuetudine per cui mantenevano il controllo di Baja, e la regione veniva usata per wargame. L'attacco è stato sferrato il giorno dopo la nostra ennesima RW, lanciata per festeggiare il compleanno del top player messicano. Se per qualche scherzo del destino avessimo vinto, avremmo restituito la regione il 4 luglio, per festeggiare assieme a loro l'Independence Day.

FQuesti rapporti non vi hanno dunque indotto a proteggere le vostre regioni con bonus pesce e gomma dalle mire statunitensi. Almeno gli USA pagavano l'affitto della regione?
YC – No; sappiamo che in Baja c'è il salnitro che gli è necessario, e si era discusso se richiedere un modico pagamento per l'occupazione della regione, ma il congresso di allora ha respinto la proposta.

FNon è stato un segnale di debolezza? Il Messico contava molto sulle alleanze europee; tale aspetto vi si è paradossalmente ritorto contro nella guerra in corso
YC – E' un aspetto che ha fatto parte della pianificazione yankee, e forse c'è stato qualche errore nella nostra alleanza; tuttavia i loro accordi prevedono la neutralità di Spoland nelle guerre degli Stati Uniti, e quindi non abbiamo potuto contare sul loro appoggio ufficiale



F - Era al corrente dei negoziati tra Polonia, USA, Brasile e Spagna per la nuova alleanza?
YC – No, non ne ero al corrente, ma siamo interessati a farne parte, visto che Brasile è un vecchio amico e Spagna e Polonia sono tuttora nostri alleati.

FPensa dunque che gli Stati Uniti accetterebbero, se non l'entrata del Messico, almeno un accordo con una vostra alleanza satellite?
YC – Penso di si, dato che il Messico rappresenta una delle vie più facili per attaccare gli USA; inoltre, da quello che la nostra intelligence ha potuto appurare, gli USA vogliono soltanto assicurarsi temporaneamente il massimo dei bonus, ma non hanno intenzione di rinunciare ai loro territori europei. Avrebbero però potuto proporci uno scambio di regioni, con reciproco vantaggio. Agendo così invece, c'è da chiedersi quanto abbiano deciso di mettersi in gioco, visto che rischiano di essere conquistati.

FConquistati? E da chi?
YC – Da ONE, se ci sarà ancora

FMa i membri di ONE sembrano sul punto di allearsi con gli USA...
YC – La correggo: sono gli USA che sono sul punto di allearsi a ONE: l'interesse è americano

FLei vede quindi gli Stati Uniti in difficoltà?
YC – Se non ora, in futuro: le grandi guerre su eRepublik si sono combattute in Europa, non in America. E tutti i paesi americani stanno traendo giovamento da continui babyboom: tutti, tranne gli USA; è solo questione di tempo.

FQuale sarà la strategia messicana, però, se non riuscirete a entrare nella nuova alleanza?
YC – La stessa che in RL: non vogliamo nuovi territori, siamo contenti di avere il nostro Paese completo; siamo storicamente una nazione pacifica in un gioco di guerra.

FNon un buon viatico, mi sembra. Nei giorni scorsi è nata una nuova alleanza, denominata Circle of Trust, CoT. Il Messico potrebbe essere interessato a parteciparvi?
YC – CoT è legata a ONE, così come EDEN e TERRA sono connesse tra loro.

FQuindi è un'opzione al vaglio? Se infatti ONE si disgregasse, vi trovereste in difficoltà. Argentina è appena entrata in EDEN; Messico, Cile e Venezuela non saranno troppo isolati?
YC – Ho già risposto prima; attualmente siamo alleati con Spagna e Polonia, e molti altri. Sono gli USA che stanno cercando di avvicinarsi a ONE



FSiamo agli inizi del mese, e molto può cambiare. Pensa però che gli USA mirino a impedirvi le elezioni congressuali, per crearvi maggiori problemi?
YC – Siamo convinti che non accadrà, ma una tale minaccia potrebbe realizzarsi in un contesto internazionale del tutto nuovo. Non solo i membri ONE e pro ONE, ma molti attuali alleati degli USA non apprezzano il loro operato recente.

FSiete dunque fiduciosi sul prossimo futuro?
YC - Si, e vorrei rimarcare ancora una volta la vile e infame aggressione degli USA, che hanno approfittato della tregua atlantica per colpirci alle spalle, sapendo che i nostri alleati non sarebbero giunti in aiuto. Hanno calpestato i vecchi accordi di buon vicinato: eravamo in alleanze diverse ma non eravamo mai stati nemici.
Messico non sparisce; come la fenice rinasceremo ancora... ci riprenderemo: la stampa e le MU continueranno il loro lavoro, accumuleremo forza e capitali, e quando sarà il momento, ci libereremo ancora una volta dal giogo oppressore.



FLa ringrazio per il tempo e la disponibilità dimostrata. La mia intervista finisce qui, augurando al contempo un futuro più roseo a tutto eMexico.

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Allo stato attuale il Messico, ottavo paese mondiale nel rank per popolazione, è sparito dalla mappa. ONE non è intervenuta a sostegno del suo alleato a causa degli accordi siglati.
Altri paesi minori, di ambedue le alleanze, potrebbero incorrere nello stesso destino, finché non si stabilizzeranno i nuovi rapporti di forza.

Si cercherà di approfondire altri aspetti del nuovo assetto mondiale nel prossimo articolo, ove verrà pubblicata l'intervista realizzata al presidente cileno.