[Cultura Italiana] Buon compleanno Italia!

Day 1,944, 12:39 Published in Italy Italy by Hinamarth


«A Voi uomini nati in Italia, Dio assegnava, quasi prediligendovi, la Patria meglio definita d’Europa. In altre terre segnate con limiti più incerti o interrotti, possono insorgere questioni… sulla vostra, no. Dio v’ha steso intorno linee di confine sublimi, innegabili!»

Giuseppe Mazzini (1805 – 1872)




1. Premessa

Allora, sembra quasi che nessuno se lo sia ricordato che giorno sia oggi, o comunque nessuno ha scritto un articolo a riguardo. E che vogliamo fare, vogliamo far passare questo giorno senza averle fatto gli auguri? Saremmo dei maleducati se lo facessimo! Quindi tanti auguri Italia !

E per festeggiarla - siccome sono un po' a corto di idee e di tempo - farò un piccolo excursus storico e metterò alla fine dell'articolo il testo dell'Inno d'Italia, così giusto per ripassarlo un po'.



2. Storia

L'Italia venne ufficialmente unificata il 17 marzo 1861 dopo le vittoriose campagne di Vittorio Emanuele II ( incoronato « re d'Italia, per grazia di Dio e volontà della nazione » ) che dal Nord era sceso a dichiarare guerra allo Stato pontificio, scontrandosi il 18 settembre con l'esercito papale nelle Marche, durante la Battaglia di Castelfidardo, annettendo quindi al Regno di Sardegna Umbria e Marche, mentre Garibaldi, vittorioso in Sicilia, e supportato anche dalla popolazione della Basilicata, entrava a Napoli per poi scontrarsi un ultima volta con le truppe borboniche nella battaglia del Volturno il 1° ottobre 1860. I due grandi generali, Garibaldi e Vittorio Emanuele II, si incontrarono quindi a Teano, e durante questo incontro Garibaldi cedeva i terreni da lui conquistati con la spedizione dei mille al re della casata dei Savoia.

Dopo alcuni tentennamenti e sotto la pressione di Cavour e dell'imminente annessione di Marche ed Umbria alla monarchia sabauda, Garibaldi, pur di idee repubblicane, non pose ostacoli all'unione dell'ex Regno delle Due Sicilie al futuro Stato unificato italiano, che già si profilava all'epoca sotto l'egida di Casa Savoia. Tale unione fu formalizzata mediante il referendum del 21 ottobre 1860.

Nel 1861, esattamente il 17 marzo, re Vittorio Emanuele II venne proclamato re d'Italia, facendo così nascere il Regno d'Italia, una monarchia costituzionale de jure, ma parlamentare de facto.

Tuttavia la riunificazione italiana non era di certo conclusa. Mancavo, infatti, "all'appello", la capitale ideale del regno, Roma, e il Veneto, il Trentino e il Friuli. Iniziò così quella fase definita Terza guerra di Indipendenza , e l'occasione per riottenere indietro questi territori del Nord Italia, si ebbe nel 1866, quando si fece più alta la tensione tra Prussia e Austria per il predominio in Germania. L'8 aprile del 1866, l'Italia stipulò un'alleanza militare con i tedeschi e dichiarò guerra all'Impero Austriaco il 16 giugno 1866. Tuttavia, a causa della scarsa potenza economica e militare italiana, le truppe sabaude non riuscirono nel loro intento : grazie alle vittorie dei Prussiani, riuscirono a strappare solo il Veneto e il Friuli occidentale, che vennero consegnate al Regno Italiano il trattato di Vienna del 3 ottobre 1866. Il Trentino e il Friuli Orientale vennero poi annessi all'Italia con la Quarta guerra di Indipendenza, nome con il quale si suole indicare le battaglie della Prima Guerra Mondiale.

Dopo questa nuova espansione territoriale, cresceva l'interesse verso Roma, che era già stata nominata capitale d'Italia "morale". Garibaldi per due volte tentò di prendere Roma, venendo bloccato una volta sull'Aspromonte dall'esercito italiano e, in un secondo tentativo, sconfitto dai francesi nella battaglia di Mentana.
Solo dopo la sconfitta e cattura di Napoleone III a Sedan nella guerra franco-prussiana avvenuta il 1º settembre 1870, venne ritirato da Roma il contingente di truppe francesi a protezione del pontefice; le truppe italiane con bersaglieri e carabinieri in testa, pochi giorni dopo, il 20 settembre, entrarono dalla breccia di Porta Pia nella capitale.
Papa Pio IX, che si considerava prigioniero del nuovo Stato italiano, reagì scomunicando Vittorio Emanuele II.
Dopo il plebiscito del 2 ottobre 1870 che sancì l'annessione di Roma al Regno d'Italia, nel giugno del 1871 la capitale d'Italia, già trasferita - in ottemperanza alla Convenzione di settembre (1864) - da Torino a Firenze, divenne definitivamente Roma.

Il 20 settembre venne quindi fissato come festa nazionale, simbolo della conclusione, fino a quel momento, del periodo risorgimentale. La festività venne abolita nel 1929, con i Patti Lateranensi.



3. Espansione territoriale

Mappa d'Italia nel 1843



Mappa d'Italia dopo la Terza guerra di Indipendenza



Mappa d'Italia dopo la Quarta guerra di Indipendenza





4. Inno italiano

L'Inno Italiano odierno, il Canto degli Italiani, non fu sempre la canzone rappresentante la nostra Patria, anzi. E' stato adottato come Inno ufficiale nel 1946. Il primo inno italiano, infatti, fu la "Marcia Reale" composta nel 1831 da Giuseppe Gabetti su incarico di Carlo Alberto di Savoia, fino al 1943, dove come inno si scelse "la Canzone del Piave".

Questo è il testo del nostro odierno Inno:

«Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa
Dov’è la vittoria?!
Le porga la chioma
Ché schiava di Roma
Iddio la creò
"Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò(rip.)
Noi fummo per secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi
Raccolgaci un’Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò
"Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò(rip.)
Uniamoci, amiamoci
L’unione e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore
Giuriamo far Libero
Il suolo natio
Uniti per Dio,
Chi vincer ci può!?
"Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte,
L’Italia chiamò.(rip.)
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò
"Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò(rip.)
Son giunchi che piegano
Le spade vendute
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute
Il sangue d’Italia
Il sangue Polacco
Bevé col cosacco
Ma il cor le bruciò
"Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò(rip.)
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