Le armi degli italiani #6 - M56

Day 2,208, 05:08 Published in Italy Italy by Ruben Tabriese

Siamo giunti al sesto articolo della serie dedicata alla storia di alcuni particolari mezzi militari frutto dell'ingegno italiano, in questa puntata affronteremo un pezzo d'artiglieria made in Italy che ha riscosso molto successo nel mondo: l'obice da 105/14 modello M56 prodotto dalla OTO Melara.

L'obice da montagna M56 da 105 mm e 14 calibri della OTO Melara (azienda italiana molto attiva nel campo degli armamenti) è un pezzo d'artiglieria che dal 1957 ha equipaggiato la maggior parte degli eserciti occidentali.
Lungo 3,65 m, largo 1,5 m e alto 1,93 m, con alzo di -5/+65 gradi e direzione di 36 gradi, non poteva contare su prestazioni eccezionali con una gittata massima di 10,6 km per 1250 kg di peso in assetto di marcia con lo scudo, ma la sua caratteristica importante consisteva nella possibilità di essere scomposto in 12 carichi diversi permettendone così il someggio (i 12 muli dovevano trasportare un peso massimo di 132 kg) e altresì un più agevole trasporto sospeso sotto la fusoliera di un elicottero.





L'obice poteva essere utilizzato anche per il tiro teso anticarro, abbassando l'affusto (apparecchio che sostiene la bocca da fuoco e che permette l'esecuzione comoda e rapida del puntamento e del tiro) tramite i due bracci uniti all'assale centrale che collegano l'affusto stesso alle ruote e l'utilizzo dei due elementi
intermedi delle code, l'alzo poi si riduce a -5°/+15°.

Questo obice non ebbe alcun concorrente in Occidente, ecco il grande successo, nonostante la ovvia necessità di sostituire l'obice da montagna statunitense M8, dal calibro ormai superato di 75mm; era necessario sostituirlo per la scarsa gittata e il calibro insufficiente, ma solo l'Esercito Italiano si pose il problema.
Così fu progettato dal gen. Fuscaldi del Servizio Tecnico d'Artiglieria e il prototipo fu realizzato dall'Arsenale Militare di Napoli.



Avviata la produzione presso l'Oto Melara, fino al 1983, sono stati costruiti oltre 2600 M56 di cui 340 per l'Esercito Italiano andati poi a equipaggiare i reggimenti di artiglieria delle 5 brigate alpine.
Contemporaneamente fu costituita nel 1958 una batteria all'interno dell'allora Centro Militare di Paracadutismo (CMP) trasformatasi nel 1963 nel 185º Gruppo artiglieria paracadutista, contemporaneamente alla trasformazione del CMP nella Brigata Paracadutisti Folgore.



Altri pezzi furono prodotti per il Canada, il Regno Unito, l'Argentina, la Spagna, la Grecia, l'India, il Brasile, il Messico, la Francia la Germania e per molti altri Eserciti.
Ancor oggi è in forza in ben 22 paesi in tutto il mondo.
Le artiglierie M56 argentine di produzione italiana ad esempio vennero usate contro gli inglesi in una delle rare azioni di fuoco di artiglieria nella guerra delle Malvine/Falkland durante il 1982.



Dedico questo articolo alla memoria di mio nonno, classe 1920, tenente del 4º Reggimento Artiglieria Alpina della 4ª Divisione alpina "Cuneense", per tutto quello che ha patito e che a fatica mi ha voluto raccontare in vita, dalla Campagna delle Alpi Occidentali contro i francesi qui sulle nostre montagne, alla Campagna in Albania contro i greci fino alla durissima Campagna di Russia da cui pochi ragazzi son tornati, troppo pochi.


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