L'arte dell'arrangiarsi
Anacarsi
Dopo molto tempo, troppo tempo, torno a scrivere ne "Il saggiaore", ritrovando l'ispirazione a intervenire in erepublik proprio a partire dal mio periodico.
Questo articolo non ha la presunzione di aprire risolvere alcunchè, ma vuole solamente sottolineare un grave problema che affligge la nostra eitalia.
Già molti altri articoli si sono soffermati sulla crisi finanziaria ed economica che sta minando l'economia del nostro epaese.
Essendo digiuno da ogni studio approfondito della materia, voglio invece concentrarmi sulle ricadute sulla vita ereale di questa crisi o, per meglio dire, stagnazione.
Quali e quante aspettative hanno i nuovi ecittadini?
A questa domanda si può rispondere facilmente andando a vedere nelle "risorse umane", lo specchio dell'economia è riassunta nel drammatico blocco delle assunzioni per ecitadidni non specializzati.
Una skill di minimo 3 rende assai arduo l'inserimento nel emondo del lavoro, un mondo che si sta restringendo sempre più se si visione in parallelo il mercato dei prezzi dei beni di consumo.
Ancora una volta il mio richiamo va alla epolitica, che sola può agire per livellare queste anomalie e intervenire a sanare una situazione non certo facile e distesa, nè politicamente nè socialmente.
L'emigrazione di molti nostri ecittadini, la messa a riposo volontaria di altri, ha creato un vuoto nelle già sofferenti aziende. Le quali richiedono solo manodopera specializzata e non creano la possibilità di formarne di nuova, assumendo da skill 0. Forse quello che un tempo era un investimento per il futuro dell'azienda oggi è visto, o per volontà o per costrizione, come costo insostenibile; proprio qui deve, a mio modesto avviso, intervnire il nostro governo, a prescindere dagli orientamenti politici e partitici.
Se non si investirà sui pochi ecittadini che si affacciano al mondo dell'elavoro quale nuova classe di lavoratori si formerà ? Non si andrà ad un annichilimento o comunque blocco dell'economia dell'epaese?
Non voglio profetare conseguenze di cui ignoro le cause, ma sicuramente una risposta a queste domande la società eitaliana deve quantomeno porsela come obiettivo.
L'eitalia non ha grandi risorse strategiche se non la forza dei suoi ecittadini, la forza dei singoli che non guardano solo all'immediato ma che rischiano guardando al medio-lungo termine. Guardando all'eitalia vorrei vedere capitani d'industrai coraggiosi e governanti lungimiranti.
Sia chiaro, il mio non è e non vuole essere un atto d'accusa contro i dirigenti e i proprietari ma solo un avvertimento che seguendo questa crina si segue solamente una parabola a precipizio.
Se è nei momenti peggiori che si domostra la grandezza di una enazione, io confido - e da quiil titolo dell'articolo - che da questo stato possa nascere una spinta positiva e una eitalia migliore.
Sperando che partecipiate numerosi al dibattito intorno a questo argoimento,che auspico serenoc e propositivo, vi saluto.
Anacarsi
Comments
Sono d'accordo... Credo che il governo dovrebbe regolamentare meglio il mercato e favorire con nuove norme i nuovi cittadini. LA stagnazione economica politica sociale del gioco nasce forse da una mancanza fondamentale: un obiettivo comune! Penso che sia quella la mancanza, forse la mancanza di una classe politica più mite e meno rissosa è una delle cause.
NOn appena possibile parteciperò attivamente alla vita politica del gioco.
Nel frattempo l'appello che faccio è di creare i presupposti politici ed economici per cercare di dare alla nostra eItalia un futuro migliore...Ad maiora semper
Sentivo la mancanza dei tuoi articoli Anacarsi! 🙂
Il solito articolo ben ponderato, interessante, ben scritto e soprattutto utile a stimolare il dibattito..
In merito una delle soluzioni potrebbe essere la riattivazione delle università che diano la possibilità ai nuovi lavoratori di formarsi e di poter entrare nel mercato del lavoro senza creare pericolosi debiti alle aziende italiane..questi lavoratori potrebbero diventare preziose risorse spendibili una volta superata la crisi..
Ottimo articolo.votato.ottimo Lev.
Grazie a tutti.
Il problema evidenziato non è di poco conto. Soprattutto perchè rischia di essere un ulteriore ostacolo a un'uscita dalla stagnazione attuale. La proposta di lev mi pare ponderata, di sicuro si inserisce in quelle proposte che solo il governo può fare proprie. Insomma dall'azione singolare dei capitani di industria a quella massiccia e articolata del governo.
Senza la formazione di nuovi lavoratori non si può rilanciare la crescita.
Ottimo come sempre anacarsi.
Io ho un'azienda di grano aperta in occasione della V1, in cerca di stimoli e proprio per nostalgia delle università che gestivo con Pietro Gramsci (dove sei finito?) quando ero ministro dello sviluppo.
Ho investito tutti i miei risparmi della beta con l'unico obbiettivo di formare i nuovi quadri del raw.
Credo di essere l'azienda italiana di raw con più dipendenti (32) pur sapendo che il numero ideale è 10.
Ho preso tutti o quasi a skill 0 e li sto formando.
Tutto questo a breve potrebbe finire, perchè non si vende grano nemmeno sottocosto e a breve dovrò abbassare gli stipendi a tutti.
Trovo questa situazione economica una delle assurdità della V1, tra l'altro aver datto 2000 raw a tutte le aziende all'inizio ha ulteriormente penalizzato quelli che nel raw hanno creduto subito e investito (io e wolf siamo i pionieri del raw).
Ho anche comprato una licenza in Svezia sperando di sbloccare la situazione ma, mi pare, che il disago sia generalizzato.
E mi domando...come si può intervenire? C'è una qualche prospettiva?
Vorrei che intervenisse chi di economia se ne intende, ma non dispero che lo facciano in seguito.
Comunque credo che l'unica risposta sia agire come sistema eitalia e non come singole aziende, la tua generostà è dispersa nell'altrui avarizia.
Concertare assieme un provvedimento urgente per ovviare alla stagnazione è l'imperativo del nuovo esecutivo.
Credo che sia necessaria, ma spero che mi venga in aiuto qualche esperto, un immissione di liquidità da parte dell'epaese.
Bisogna sempre ricordare ai nuovi elavoratori che, una volta formati, potranno stimolare la domanda interna e far ripartire il sistema. Quindi doppio binario: assunzione lavoratori skill 0 e immissione liquidità.
Certo che il limite degli slot, abbassa le possibilità di acquisto e alla lunga rende complicata la crescita della domanda quindi, credo che in questo caso le università non sarebbero una soluzione, forse lo stato potrebbe finanziare proprio questo? Chissà!? Qui di esperti economici non ne sono rimasti, la vecchia guardia sta abbandonando e le nuove leve si stanno ancora formando....
ah, sono bandiagara 🙂
forse la diminuità capacità di slot richiede una ancora maggiore dinamicità dell'economia. Solo vendendo e consumando di più e più velocemente si può abbattere il problema dei pochi slot. Di certo un'economia stantia come quella attuale sfiducia tutti e impedisce a molti di attuare una politica così consumistica.
Leggo cose sbagliate, ne commento un paio a caso:
"Quindi doppio binario: assunzione lavoratori skill 0 e immissione liquidità."
Sbagliata la seconda sicuramente, o meglio.
Non è un problema di liquidità, i liquidi ci sono e abbiamo anche aumentato il citizen fee per i nuovi arrivati, quello che manca è un buon motivo per spendere e di conseguenza un calo dei consumi (questo anche a causa degli slot e di chi aveva fatto scorte).
Mi pare sotto gli occhi di tutti che i prezzi siano al minimo storico, quindi, ripeto, non è la liquidità che manca.
E' cambiata invece la dinamica dei mercati, la rotazione delle scorte è molto più lenta anche perchè quasi tutte le aziende avevano stockato prodotti in quantità in vista della possibile guerra.
C'è stata poi l'inflazione del mercato delle raw dove ho visto sinceramente una totale incapacità pure degli imprenditori... ma tralasciamo questo argomento.
A catena c'è stato quindi il calo anche delle assunzioni a skill 0, anche perchè mentre i poco lungimiranti imprenditori della prima ora strapagavano i propri dipendenti adesso si ritrovano con le pezze al culo perchè non riescono a vendere e se vendono lo fanno sottocosto.
Non vedo soluzioni da tirar fuori dal cappello, la stessa meccanica del gioco viene modificata e si assesta giorno dopo giorno.
Al momento ci sono troppe aziende e troppi stock per il numero di cittadini attivi al momento... ci sarà una sorta di selezione naturale in attesa di forze fresche in eR, i più forti sopravviveranno.
Quindi in sostanza credi una selezione naturale e un assestamento fisiologico dell'economia. Nel frattempo, ovvero un tempo indeterminato che va da settimane a mesi, i nuovi ecittadini come faranno a inserirsi nel mercato del lavoro?
Portando la mia odierna esperienza, voglio sottolineare che la crisi è sì globale ma non così forte in tutti gli epaesi.
Prima della v1 il governo aveva scelto di incentivare alcuni settori, ora che politica intende perseguire?
Anche a mio parere non è un problema di liquidità, ma di mercato. Il mercato funziona se (e solo se) c'è un certo rapporto fra le aziende e le persone, questo nella vita reale e penso anche qui.
Se i nuovi non trovano lavoro, lasciano di certo questo emondo con un grave danno per la nostra enazione. Dobbiamo quindi fare qualcosa per incentivare i nuovi. Io sono stato fortunato perché mi hanno dato quella settimana che serve per passare da 0 a 2 in land e adesso ho un lavoro decente, ma molti altri non sono così fortunati... ora io credo che lo stato debba potersi permettere di assumere tutti i nuovi al minimo dello stipendio per quella settimana, dovrebbe essere parte dello stato sociale. Dovrebbero esserci (almeno) 3 aziende, una per skillare in manifacturing, una in land e una in costructions, così da creare la classe lavoratrice di domani, ampliare il mercato e riequilibrare il rapporto fra le aziende e i consumatori.
PS: sono niubbo: se ho detto fregnaccie correggetemi, così imparo.