L'arte dell'arrangiarsi

Day 348, 03:03 Published in Italy Italy by Anacarsi

Dopo molto tempo, troppo tempo, torno a scrivere ne "Il saggiaore", ritrovando l'ispirazione a intervenire in erepublik proprio a partire dal mio periodico.
Questo articolo non ha la presunzione di aprire risolvere alcunchè, ma vuole solamente sottolineare un grave problema che affligge la nostra eitalia.
Già molti altri articoli si sono soffermati sulla crisi finanziaria ed economica che sta minando l'economia del nostro epaese.
Essendo digiuno da ogni studio approfondito della materia, voglio invece concentrarmi sulle ricadute sulla vita ereale di questa crisi o, per meglio dire, stagnazione.
Quali e quante aspettative hanno i nuovi ecittadini?
A questa domanda si può rispondere facilmente andando a vedere nelle "risorse umane", lo specchio dell'economia è riassunta nel drammatico blocco delle assunzioni per ecitadidni non specializzati.
Una skill di minimo 3 rende assai arduo l'inserimento nel emondo del lavoro, un mondo che si sta restringendo sempre più se si visione in parallelo il mercato dei prezzi dei beni di consumo.
Ancora una volta il mio richiamo va alla epolitica, che sola può agire per livellare queste anomalie e intervenire a sanare una situazione non certo facile e distesa, nè politicamente nè socialmente.
L'emigrazione di molti nostri ecittadini, la messa a riposo volontaria di altri, ha creato un vuoto nelle già sofferenti aziende. Le quali richiedono solo manodopera specializzata e non creano la possibilità di formarne di nuova, assumendo da skill 0. Forse quello che un tempo era un investimento per il futuro dell'azienda oggi è visto, o per volontà o per costrizione, come costo insostenibile; proprio qui deve, a mio modesto avviso, intervnire il nostro governo, a prescindere dagli orientamenti politici e partitici.
Se non si investirà sui pochi ecittadini che si affacciano al mondo dell'elavoro quale nuova classe di lavoratori si formerà? Non si andrà ad un annichilimento o comunque blocco dell'economia dell'epaese?
Non voglio profetare conseguenze di cui ignoro le cause, ma sicuramente una risposta a queste domande la società eitaliana deve quantomeno porsela come obiettivo.
L'eitalia non ha grandi risorse strategiche se non la forza dei suoi ecittadini, la forza dei singoli che non guardano solo all'immediato ma che rischiano guardando al medio-lungo termine. Guardando all'eitalia vorrei vedere capitani d'industrai coraggiosi e governanti lungimiranti.
Sia chiaro, il mio non è e non vuole essere un atto d'accusa contro i dirigenti e i proprietari ma solo un avvertimento che seguendo questa crina si segue solamente una parabola a precipizio.
Se è nei momenti peggiori che si domostra la grandezza di una enazione, io confido - e da quiil titolo dell'articolo - che da questo stato possa nascere una spinta positiva e una eitalia migliore.
Sperando che partecipiate numerosi al dibattito intorno a questo argoimento,che auspico serenoc e propositivo, vi saluto.
Anacarsi