I vecchi partiti e il multipartitismo

Day 1,963, 14:21 Published in Italy Saudi Arabia by Mr A Plus

5/4/2013

In questi ultimi tempi, molti dei vecchi partiti sono usciti fuori dalla top five. Questo fatto, che probabilmente rattristerà i membri dei vecchi partiti, ha dato la possibilità a nuove forze politiche di avere un ruolo di primo piano nel processo decisionale di questa nazione virtuale.

Lo svecchiamento periodico della top five, anche se inviso da molti, è tutto sommato un bene. Infatti, avere sempre gli stessi partiti, all’interno dei quali si formano inevitabilmente delle gerarchie, sempre presenti in Congresso (o al Governo) non fa bene alla eDemocrazia, non fa bene alle eIstituzioni e non fa bene al ricambio della mentalità dominante (ricambio che raramente è totale). Questi soggetti, infatti, hanno una enorme influenza in questi tre ambiti (eDemocrazia, eIstituzioni e mentalità dominante).
Anche altri soggetti come le MU e i semplici cittadini hanno la facoltà di influire sulla mentalità dominante. Tuttavia, per essere veramente efficaci, in genere, dovranno appoggiarsi a qualche partito con lo scopo di accedere all’ambito politico del gioco; che è poi l’ambito grazie al quale è possibile concretizzare, di solito, il proprio volere su vasta scala.

La mentalità dominante, in una community, indica le regole, spesso non scritte, da seguire. La mentalità dominante ci dice cosa è giusto e cosa è sbagliato. Uscire fuori dagli schemi della mentalità dominante vuol dire, spesso, essere esclusi dalla community; e, quindi, avere difficoltà a socializzare con gli altri. E sono pochi coloro che, volontariamente o involontariamente, sono disposti a non rispettarla.

L'arrivo di nuovi partiti in top five e nelle posizioni di comando da la possibilità, anche se non certa, di poter modificare questa mentalità. E, cambiandola, la community ha la possibilità di avere nuovi modi di fare, di essere e di pensare. Questo cambiamento, foriero di allettanti novità, rende interessante continuare a frequentare la community e, quindi, il gioco.
La permanenza prolungata, nelle posizioni di comando, degli stessi partiti, quindi, favorirebbe la permanenza della solita mentalità, il susseguente emergere di una noia sempre crescente e il finale sbaraglio della community.

Ma l’approdo di forze politiche fresche, come è facile intuire, non è totalmente positivo. La presenza di una minoranza di giocatori con esperienza, nelle posizioni di comando, è anch’essa vitale per la sopravvivenza stessa della community. L’inesperienza assoluta potrebbe distruggere la mentalità dominante. Quest'ultima è fondamentale perché fornisce i criteri per interpretare ed affrontare questo e-mondo. L’inesperienza assoluta condannerebbe la community ad una fase transitoria, più o meno lunga, in cui regnerebbe la disorganizzazione e il declino dell’eItaly sotto molti aspetti.
Purtroppo, nell'attuale top five, i giocatori con esperienza non sono neppure una minoranza, ma una rarità. E, in certi partiti, forse, non sono neanche presenti personalità di questo genere.

I vecchi partiti, che ora sono fuori dalla top five, ma che hanno ancora molti elettori e, soprattutto, persone con esperienza, devono prendere una decisione per il bene dell’eItaly. La strada che devono intraprendere è quella di una unione in un unico partito per raggiungere nuovamente la top five affinché la community possa usufruire, durante il processo decisionale, delle loro capacità. Questo passo va preso il prima possibile perché l’esclusione prolungata dalla top five condanna, spesso, un partito al declino e poi allo stadio finale dell’oblio.

Ci sono altre strade per i vecchi e saggi politici, magari più semplici, come quella di entrare nei partiti nuovi che, ora, stanno nella top five. Se dovessero prendere questa decisione, essi dovranno trasmettere la conoscenza che hanno in possesso ai membri di questi nuovi partiti. Di tale sapere, queste nuove entità politiche, hanno, forse inconsapevolmente, un disperato bisogno. Naturalmente, questi vecchi e saggi politici, quando possibile, potranno partecipare direttamente al processo decisionale (ma sempre nel rispetto della novità di cui il partito, in cui sono entrati, è portatore).

Ritengo che questo processo di fusione tra vecchi oppure tra vecchi e nuovi non sia così impossibile. Dopotutto, erano i vecchi politici, quando erano in top five, a considerare la presenza di troppi partiti un fatto inopportuno e dannoso per l’eItaly. In base a questa loro logica, quindi, sono ora i loro vecchi partiti politici a contribuire, insieme ad altri partiti fuori dalla top five, a questo multipartitismo dilagante. Se questi vecchi politici non denigravano il multipartitismo (e di riflesso i partiti fuori dalla top five) con lo scopo di eliminare potenziali concorrenti, allora, questa unione sarà possibile. Se veramente questi vecchi politici vogliono eliminare il multipartitismo, che hanno sempre disprezzato perché dannoso, allora, non avranno problemi a collaborare insieme agli altri per il bene dell’eItaly.