Sulle aziende + università italiane. Sono a favore.

Day 307, 23:29 Published in Italy Italy by pier4reich

(nota 1). Alcuni si lamentano che le aziende statali di gift e weapons (comprendo anche le università va...) non siano utili, o per meglio dire "salutari" allo stato italiano (economicamente parlando, e dunque tutto il resto).
Io non sono d'accordo.
Ci sono molti motivi ma esplico quelli piu' semplici:

Durante la guerra (o meglio, durante missioni dell'esercito), sappiamo tutti che i gift e le weapons finiscono a velocità stratosferica. E dunque non c'e' sovrapproduzione e crisi di mercato. Pero':
Dopo 10 giorni dalla fine della missione, le scorte si ammassano, chi si deve rifornire si e' già rifornito, le aziende vendono meno, ed iniziano a praticare prezzi minimi.
Questo, invece di vendere qualche stock e cercare di fare scorte.
Infatti, appena arriva la guerra, alcune aziende, pur di recuperare le perdite, vendono a prezzi leggermente piu' alti.
o_O

Ma come!? Quando c'era la pace mi tiravi dietro i prodotti, ed ora ti fai pagare caro?
Assolutamente no.

Dunque in questo caso l'azienda statale, che si astiene a vendere nei momenti di non bisogno, rilascia, se e' il caso, i suoi prodotti a prezzo competitivo.
Quando e' il caso? In guerra? No.
Se il mercato regge, in guerra, non c'e' bisogno
Se il mercato pratica prezzi ribassati, in guerra, non c'e' bisogno.
In tempo di pace, non c'e' bisgno, si accumulano scorte.

Invece c'e' bisogno degli stock statali a prezzo minimo quando:
Il mercato, in guerra, produce meno di quanto si consuma
Il mercato, in guerra, pratica prezzi leggermente rialazati per recuperare le perdite
In tempo di pace, si praticano prezzi altissimi.

Insomma, le aziende statali servono sia da scorta, in caso il consumo fosse enorme, sia da calmiere, in caso la speculazione fosse forte.

Ovvio che le università, a differenza delle aziende, servono unicamente da scorta per momenti critici (ed inoltre fanno skillare i lavoratori)

Mi sembra semplice, no?

Diverso sarebbe il discorso se invece, come ho già accennato, le industrie, in tempo di pace, si mettono a fare scorte enormi, da vendere a prezzi competitivi in guerra (non in perdita, ma nemmeno cari).

Detto questo una piccola precisazione. Per le weapons il problema si pone. Per i gift, anche in tempo di pace, se gli organi di welfare lavorano sodo, con le decine di nuovi iscritti alla settimana, non si fà fatica a consumare 1000 punti wellness a settimana (e pure di piu'!).
Dunque il mercato di gift io non lo vedo "in crisi", semmai alcune aziende praticano prezzi un pochetto "alti".

A voi la parola.

nota 1
Mi scuso, ho scritto 2 articoli nello stesso giorno, ma fra poco devo uscire, ed il precedente l'ho scritto alle 00.05...