[ilKaiser]Soffia il vento...

Day 2,938, 05:23 Published in Italy Italy by ilKaiser

In questi giorni ho voluto cambiare un po’ di cose, non che a voi debba fregarvene qualcosa. Dal momento che per il prossimo mese circa sarò nell’ei, voglio rispolverare un costume che anni fa era abbastanza in voga nella comunità: quello di narrare le proprie traversie come se fossimo davvero soldati. In attesa di battaglie ed eventi interessanti, spero che vi intratteniate (no, scherzo, è un pezzo dove non c’è azione quindi potete saltarlo a piè pari).

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Mi risveglio dopo una notte di bagordi. La stanza puzza di alcool, fumo e ormoni. Lascio che questo tanfo nauseabondo entri nella mia testa. Respira la libertà, ilKaiser. Mi ci vogliono parecchi tentativi per rimettermi in piedi. Il rumore delle bottiglie a terra spostate, del vetro che cozza, mi riempie di fitte alla testa. Mi dirigo verso il bagno.

Il ronzio del neon è il sottofondo di questo piccolo regno composto da sporco, piastrelle rotte e muffa. Mi guardo allo specchio. Un volto scavato dal tempo e dalla fatica, due enormi solchi sotto gli occhi verdi e gelidi. Mi accorgo di un bello scarafaggio che campeggia sul vetro. Mi giro e decido di andare a fare le mie cose all’aria aperta. Vicino alla ridotta c’è un ruscello. Almeno ti lavi, animale.

È una mattina serena e chiara che irradia i miei occhi rossi. Già mi sento meglio. Cammino lungo il sentiero mentre ogni muscolo del mio corpo decide si svegliarsi e comunicare il suo dolore. A fatica mi spoglio. Svuoto la mia giacca aprendo ogni tasca. Per terra presto si forma un mucchietto di sabbia e fango di paesi lontani. Trovo una foto della mia amata, caduta in letargo dopo un’azione di tanti anni fa. Bossoli… tanti bossoli.

Mi lavo e con me pure la divisa. Mi stendo al sole e metto ad asciugare le vesti su un masso. Mentre mi riposo, vedo qualcosa brillare dalla mia giacca. Incuriosito, mi avvicino. Sono i bottoni, erano d’oro, me l’ero scordato. Mi fermo a contemplarne uno; c’è una scritta ma non la riesco a decifrare con l’occhio. La passo sotto il polpastrello. Al mio tocco, si formano due lettere nella mia mente… EI… la mia prima casa… che nostalgia…

Faccio fagotto, so cosa fare.
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Infine voglio concludere con un immenso grazie Rubber, giulios123, Grim e tutti gli altri ragazzi di UMTA per il bel periodo passato insieme 