[AetG] - Bentornato presidente

Day 2,127, 00:49 Published in Italy Italy by Tommaso Crociera


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Ho sempre pensato che una conversazione del genere l'avrei avuta su una spiaggia dei mari del Sud.
Invece...
Un eMondo imprevedibile, pensavo, mentre mi sedevo al bancone di un bar dell'aeroporto di Heatrow.
Pochi secondi dopo, con passo sicuro e vestito elegantemente, Castell Militarista prende posto sullo sgabello a fianco.
Ordina un Martini dry, agitato, non mescolato.
Mi giro e tolgo gli occhiali da sole:"Troppa letteratura inglese di bassa lega, boss" gli dico mentre ci stringiamo la mano, poi non resisto e lo abbraccio forte.
"Tom, Tom" mi dice lui "sono passati solo pochi mesi"
E in effetti è vero, ma molto è cambiato e non me la sento di dire in meglio.
Io prendo un whiskey con poco ghiaccio e cominciamo a parlare amabilmente.
Gli racconto delle ultime vicissitudini, gli spiego di alcune campagne, gli faccio intendere che non averlo a fianco in trincea, o nella buca da mortaio è quasi strano. Molti han preso il suo posto, ma adesso tocca a me scattare fuori per primo e lui sa che sono troppo pigro per quel mestiere.
Ridiamo poi mi dice:"Ora dove vai a combattere?"
"Sud America" rispondo facendo spallucce.
"Come la vedi?" mi chiede "Come a Madrid?"
"Magari" ribatto "La vedo più come a Nizza!"
"Capisco, troppa fatica per niente...peccato"
Scuoto la testa:"E' la guerra, che ci devi fare?"
Poi parliamo della situazione interna, i commenti sono farciti da "come quella volta..." e "sembrava di essere a..."
Mi cade addosso il peso dell'età, non capisco come faccia invece lui a tirare fuori energia pura dai ricordi.
Alla fine mi chiede dell'Aquila.
Io abbasso lo sguardo, capisce come va e dice:"Avanti, non fare quella faccia, siete ancora un bel gruppo di duri [censura]"
"Si ma molti sono andati Castell e i giovani hanno paura che si sgretoli tutto. Le nostre spalle sono curve sotto il peso delle sale di marmo. Ogni tentativo sembra andare a vuoto. E' la fiducia che manca, forse"
Silenzio.
Dopo alcuni sorsi di liquore Castell sbatte il bicchiere sul bancone e tira fuori delle monete per il barista.
"Che discorsi sono? Suvvia, siamo sempre noi, le Aquile, qualunque cosa cambi noi diamo un colpo d'ala e voliamo più alto...siamo cresciuti, tutti, con questo stile"
Che devo rispondergli? Ha ragione. Sarà il clima, sarà il sistema, sarà la rassegnazione che ci prosciuga ma molti di noi non sanno più come raddrizzare il partito, l'eItalia, la guerra.
Poi mi sfuggono delle parole di cui mi pento immediatamente:"Fai presto tu, a parlare da quì, tra vecchie glorie e vecchio onore"
Chiamano il mio volo per il sud.
Mi alzo e pago anch'io sbuffando. Ancora qualche parola di cortesia:"Ci vediamo presto, restiamo in contatto" e così via, poi lui si ferma con le mani in tasca e dice:"Siete giù di tono, ragazzi, quì ci vuole qualcuno che
vi faccia correre un po'...mi sa che torno!"
ride.
Io rimetto gli occhiali, prendo il panama dall'attaccapanni e sorrido:"Accettiamo la sfida Castell, quando vuoi"

Ed ora, siamo quì a sostenere la sua presidenza del partito. Ancora, per riprendere il volo che ci porta a scoprire l'orizzonte come se fosse sempre nuovo e a scoprire nuovi orizzonti come se fossero sempre casa nostra.
Io accetto la sfida.
Voi, Aquile, che fate? La rinascita vi chiama, voi risponderete?