Racconti di fabbrica - 2°

Day 2,619, 08:13 Published in Italy Italy by Cekista


Compagni! Ecco la seconda puntata dei "Racconti di fabbrica".
Leggete! Istruitevi! Lottate!

Avanti PCE!

Per il socialismo! Per l'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione!





La porta del Comitato di Quartiere era ricoperta di manifesti e volantini, alcuni che ricordavano la propaganda rivoluzionaria e altri invece sulle nuove decisioni del Governo. Gliene saltò agli occhi uno in particolare, che ributtò la sua mente ai travagliati giorni della Rivoluzione

«Compagni operai! Compagni contadini! Rivoluzionari!
Le forze repressive del Governo reazionario non possono fermare ciò che è già in atto. La presa del potere da parte nostra si avvicina e coloro che si opporranno al volere del popolo non avranno pace.
La riunione del Consiglio Generale dei Popoli comunica che tutti i Consigli di fabbrica rimangano in riunione permanente, che le milizie popolari stiano a difesa dei Consigli e siano pronti per la mobilitazione.
Il vento della storia sta spazzando via, grazie alla classe proletaria, questo Governo reazionario.
Non si può fermare la volontà del popolo.

Avanti compagni!

Il Consiglio Generale dei Popoli
Il Consiglio Militare della Milizia Popolare».

Lo fissò ancora qualche secondo, poi il freddo lo convinse a entrare dentro celermente. Il trambusto del vociferare dei compagni era tanto alto quanto il calore emanato dalle stufe e dal camino, nei pressi del quale tutti i compagni si erano riuniti a bere e parlare.

«Compagno Vassilij Grigor'evic, finito tardi a lavoro?», domandò Nikita Ivanovic, il Segretario del Consiglio di Quartiere.
«Buonasera a te, compagno Nikita Ivanovic! Aspettare il tram a quest'ora e con questo freddo mi ha fatto propendere per una camminata, per questo sono arrivato a quest'ora tarda. È avanzato un bicchiere anche per me?», rispose Sokolov
«Sai bene, caro compagno Vassilij Grigor'evic, che di questi tempi una delle poche certezze è proprio l'alcol! Vieni, vieni vicino al camino che ti riscaldi. Quei maledetti ultra-sinistri del Partito ci stanno mandando in malora. Non capisco perché non siano stati ancora processati. Guarda il Commissariato del Popolo alle Infrastrutture com'è ridotto!», lo incalzò il Segretario.
«Compagno segretario, quella scellerata decisione di distruggere i binari in quanto “elementi del precedente governo reazionario” è stato un disastro. Hai ragione, devono essere rimossi! Non vorrei essere un compagno ferro-tranviere, lavorano in condizioni pessime per colpa di elementi che meriterebbero il piombo proletario!», ammise Sokolov.

Il Partito si trovava quasi spaccato: la fazione degli ultra-sinistri si era rinchiusa in un'ortodossia ideologica che stava distruggendo tutto. Nel frattempo, accusava il Segretario Generale del Partito delle peggiori nefandezze, con la speranza di nascondere agli occhi dei delegati e della popolazione in toto quello che stavano combinando. Quando venne teorizzata l'abolizione delle strutture statali borghesi, gli ortodossi-sinistri teorizzarono come anche le strutture edilizie, ferroviarie, telegrafiche – insomma, tutto quello costruito anche fisicamente dal precedente Governo – dovesse essere distrutto. La mozione della distruzione delle ferrovie passò, al contrario di quella della demolizione di scuole e ospedali, e il sistema ferroviario e tranviario si trovava ora in grande difficoltà, in piena ricostruzione e con enormi problematiche proprio nel trasporto delle materie per la sua ricostruzione.

[...continua...]