Capitalismo e Non-Libertà

Day 2,421, 14:39 Published in Italy Croatia by BomberPruzzo

« Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata ». Questa frase di Herbert Marcuse, una delle figure principali della Scuola di Francoforte, e’, oggi, piu’ attuale che mai. Il controllo sul popolo da parte dei governanti, ai tempi del fascismo, del nazionalsocialismo e dello stalinismo, avveniva in modo autoritario, oggi avviene in modo “democratico”; Il popolo si sentiva oppresso, oggi si sente in una condizione confortevole; le manifestazioni venivano represse con la violenza dalle forze militari, oggi invece sono accettate dai governi, sono considerate ragionevoli. Per capire il significato della frase di Marcuse e’ importante capire le nuove forme di assoggettamento post-moderno delle societa’ di oggi, regno delle “illusioni confortanti” (Chomsky).

Viviamo oggi in un’epoca che si dichiara, dalla caduta del muro di Berlino nel 1989, e quindi con la fine del bipolarismo, post-ideologica. Un mondo post-ideologico che si dichiara libero dai dogmatismi del Novecento, un mondo in cui ogni individuo, attraverso la sua liberta’ di pensiero, e’ grado di partecipare alla vita pubblica in modo responsabile, autonomo, e indipendente. In realta’, la nostra epoca e’ probabilmente la piu’ ideologica di sempre. Come diceva Marx gia’ 150 anni fa nell’ “Ideologia tedesca”, l’ideologia perfetta e’ quella che si rende invisibile, che tende a negare se’ stessa, e che quindi viene accettata come modo di essere necessario, naturale, del mondo. L’ideologia legittima sul piano delle idee, nella mente degli individui, i rapporti dominanti, e distorce la realta’, mostrandola come giusta e razionale. Oggi l’ideologia dominante e’ quella neoliberista, nata 30 anni fa negli Stati Uniti, e sbarcata in Europa pochissimo tempo dopo. Il fatto che questa ideologia, idealmente invisibile, sia inconsciamente accettata a livello globale comporta l’impossibilita’ da parte delle persone di anche soltanto immaginare un modello di societa’ diverso da quello odierno.

L’ideologia dominante neoliberista viene oggi legittimata dal pensiero unico dominante, cioe’ da quell’aggregato di idee e visioni del mondo apparentemente diverse, ma in realta’ tutte interne al perimetro del “politicamente corretto”, e che di fatto dicono sempre e solo la stessa cosa in modi diversi. Concretamente, questa legittimazione avviene attraverso la manipolazione dell’opinione pubblica tramite i mass media. Oggi l’omologazione mediatica fornisce una visione sola della realta’, e la legittima in continuazione, rendendo impossibile la formazione di un pensiero critico. Attraverso i media, la massa, senza rendersene conto, interiorizza le norme, i valori, i modelli culturali del capitalismo pienamente realizzato di oggi, e alla fine li percepisce come naturali, come gli unici possibili. Questo e’ dovuto al fatto che gli strumenti interpretativi con i quali elaborariamo i dati provenienti dall’esterno sono forniti e controllati completamente da quegli enti privati che hanno interesse a mantenere l’ordine globale attuale. Le leggi del sistema capitalistico di oggi non vengono imposte con la forza o con la violenza alla societa’, come avveniva negli stati totalitari del secolo scorso, ma vengono fatte desiderare dagli stessi cittadini, che sono incapaci di coglierne il lato repressivo e alienante.

L’aspetto ancora piu’ tragico di questo assoggettamento delle masse e’ che queste sono incapaci di capitalizzare la loro ira, la loro frustrazione, mobilitandosi insieme, creando associazioni, trasformando la loro rabbia in un progetto di mondo alternativo. Questo e’ essenzialmente dovuto al fatto che nelle nostre societa’, dominata dai rapporti capitalistici dominanti, gli individui si sono trasformati in consumatori, ovvero in individui isolati, ostili tra di loro, che, perso completamente il senso di comunita’ e di bene comune, vedono nell’altro non un potenziale compagno con cui unire le forze, ma un ostacolo, o al massino una risorsa da sfruttare in nome del proprio profitto individuale. Il sistema neoliberale puo’ quindi addirittura permettere contestazioni e manifestazioni, sapendo benissimo che queste saranno rese inefficaci dallo stesso sistema desocializzato, dominato dal cinismo e dall’apatia.

Fortunatamante la storia l’ha sempre scritta l’uomo, e cosi’ sara’ sempre; rendersi conto che il mondo in cui viviamo si puo’ cambiare, e’ gia’ un grande passo in avanti, che tutti dovremmo fare.

di Tommaso Segantini

l'intellettuale dissidente