[La Penna Scarlatta] La Russia tacque

Day 2,603, 01:17 Published in Italy Croatia by Peter Panno

Il seguente è il primo articolo ufficiale di LaPS, nato dalla collaborazione di tutti i suoi membri.



Vogliamo oggi raccontarvi ciò che è avvenuto in Scandinavia dal momento in cui l’Italia ha invaso la Norvegia. Il resoconto si concentra principalmente sulla vicenda italiana. La maggior parte dell’articolo deriva da una conversazione tra i membri di LaPs e il CP Linxys.


Ai tempi in cui Linxys era il vice de ilKaiser, l’Italia si trovava stretta nella morsa di tre grandi potenze: Slovenia, Serbia e Ungheria. D’altronde la situazione ancora persiste.
Per garantire un futuro al nostro Paese era essenziale recuperare qualche regione, ma nessun tentativo riuscì a liberare la penisola. A quel punto le opzioni erano due: soccombere o risorgere. Si scelse di risorgere in una regione lontana, la Scandinavia.

Data la disponibilità di fondi statali si decise di provare l’AS sulla Norvegia, della quale furono conquistate Sorlandet e Vestlandet.
Si voleva adesso giungere in Svezia, e l’unico modo era passare dalla Russia o dalla Danimarca, dato che non c’era un confine con le regioni appena conquistate.
Per i russi l’Italia poteva andare in Svezia ma solo passando dalla Danimarca. I danesi invece si sono dimostrati poco collaborativi.

A quel punto è stato chiesto al Regno Unito di fare da tramite tra Danimarca e Italia, dato che faceva parte di un patto con Germark (un’alleanza tra Germania e Danimarca); il loro intervento però è servito a poco.
Deluso dalla trattativa, il Regno Unito prese l’iniziativa e liberò Ostlandet, regione sotto dominio russo ma originariamente norvegese. Il nostro CP non era d’accordo, non voleva mettersi contro i russi, ma il Regno Unito aveva garantito il suo sostegno in caso di difficoltà.

I soldati italiani presero quindi Ostlandet.
LA Russia non si fece attendere: creò un muro per impedire il passaggio verso la Svezia. L’Italia era nuovamente con le spalle al muro.

Iniziarono dunque le trattative con la Russia che però si dimostrarono molto difficili. MoFA e CP russo si contraddicevano e alla fine, dopo un rifiuto e la chiarezza che avrebbero voluto indietro la regione in cambio di nulla, ho risposto loro che se questo era quello che avevano da offrirci ci saremmo tenuti la regione (Linxys). Da quel momento calò il silenzio.

Dopo 6 giorni di silenzio la Russia dichiara NE all’Italia e inizia la guerra.

Il MoFa italiano, Corol, ci ricorda che poco prima di farci NE i russi hanno firmato un MPP con i serbi, ottenendo quindi un ulteriore alleato molto potente; il problema è che non avevano considerato il fatto che molte nazioni indecise se combattere per noi o loro avessero come diretto nemico la Serbia. Questo ha fatto si che, oltre a discussioni interne con conseguente mozione di sfiducia al presidente, molti alleati importanti come il Cile abbiano deciso di combattere con noi schierandosi quindi contro la Russia. I paesi di RooT hanno approfittato del momento di difficoltà per prendere più territori e nel frattempo ci hanno aiutato a difenderci dalla prima ondata; questo ha generato una reazione a catena di amicizie ed alleanze che ha fatto sì che mezzo mondo combattesse per noi contro gli invasori.

Dunque, l’ottimo lavoro del Ministero degli Esteri e le inimicizie che la Russia si è guadagnata nel tempo hanno portato l’Italia a un’inaspettata vittoria che si è dimostrata disastrosa per la Russia.

Un’Italia colonizzatrice diventa così una forza liberatrice. Che sarà pure un controsenso ma è ciò che è successo.

Viene da chiedersi perché la Russia si sia comportata in questo modo. Al di là delle inimicizie che si è guadagnata, avrebbe comunque potuto evitare la situazione attuale, magari accettando la trattativa di pace italiana.

Secondo il nostro CP, la Russia è troppo abituata a essere conquistatrice e non a venire conquistata dalle nazioni che ha sempre trattato con sufficienza e non è stata capace di condurre una buona politica estera in questo mandato, tant’è che la Serbia non li ha minimamente aiutati (e ciò avrebbe potuto capovolgere la situazione).

La testardaggine italiana è riuscita a dimostrare che una buona diplomazia può portare a grandissimi risultati; una grande potenza può soccombere sotto l’attacco combinato di più nazioni.
Mi auguro vivamente che l’esempio che abbiamo dato non svanisca nel nulla ma possa essere fonte di ispirazione in altre parti del mondo, anche non molto lontane da noi.

Un ringraziamento speciale a tutti i lettori che ci sostengono


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Peter Panno: direttore di “Nabbo chi legge